Comunità Italiana

70 anni fa nasceva la Reppublica

Dal referendum Monarchia-Repubblica del 1946 a quello sulla riforma del Senato del 2016

Settanta anni fa gli italiani, un anno dopo la fine della guerra e la liberazione dal nazi-fascismo, scelsero la Repubblica come forma di governo democratico. La scelta avvenne attraverso l’indizione di un “Referendum”, una consultazione popolare che per la prima volta vide la partecipazione delle donne, fino ad allora escluse dal pieno esercizio del loro diritto di cittadine. Dalle macerie di una guerra drammatica, che costò la vita a migliaia di italiani, nasceva la nuova Repubblica e, un anno e mezzo dopo, la nuova Costituzione Repubblicana.
Dall’odio e dalle divisioni causate da una guerra fratricida sarebbe sorto un Paese nuovo, intorno ai valori della democrazia e della pace, della tolleranza e della giustizia sociale.
Al nuovo ‘patto sociale’ contribuirono cattolici e comunisti, socialisti e laici: l’unità e la condivisione erano le fondamenta della Repubblica e la Carta Costituzionale avrebbe fatto propri i valoriche ancora oggi sono alla base del nostro convivere civile. “Il cammino unitario della nazione — ha scritto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella — potè riprendere dalle macerie lasciate dalla dittatura, dopo le atrocità della guerra e dell’occupazione nazista, grazie a quello spirito di cittadinanza, di condivisione, di corresponsabilità che scaturì proprio dalla professione repubblicana”. Proprio la Repubblica, quindi, consentì all’Italia di ritrovare unità e forza per ricostruire un Paese prostrato dalla guerra e per affrontare successivamente tutti i passaggi più drammatici della vita del Paese, dal terrorismo alla lotta alla mafia.
Oggi, a settanta anni esatti da quel referendum, gli italiani saranno nuovamente chiamati ad esprimersi sulla forma istituzionale della loro convivenza civile e democratica.  Nel mese di ottobre, infatti, sarà il popolo italiano — in Italia e all’estero — ad esprimersi sulla riforma istituzionale fortemente voluta dal governo di Matteo Renzi. Una riforma attesa da oltre trent’anni, che ha nel superamento del “bicameralismo perfetto” (due Camere Elettive che svolgono esattamente le stesse funzioni) il suo perno centrale. La Repubblica deve sapere innovarsi, e pur mantenendo inalterati i principi fondanti (quelli contenuti nella prima parte della nostra Costituzione) deve trovare nuove strade e meccanismi efficienti e trasparenti per venire incontro alle legittime attese dei cittadini; oggi alla politica si chiede maggior rigore e minori costi per lo Stato e, al tempo stesso, una maggiore efficienza per rispondere alle difficili sfide di un’economia mondiale sempre più in fibrillazione. La nuova legge elettorale italiana, che garantirà stabilitàai prossimi governi, unitamente ad una riforma istituzionale che trasformerà il Senato portandolo dagli attuali 315 al numero di cento senatori e differenziandone le funzioni rispetto alla Camera, rispondono insieme a queste esigenze di innovazione, trasparenza ed efficienza dei processi legislativi e di governo. Il Ministro per le Riforme Istituzionali e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, in un recente articolo sul Corriere della Sera,ha spiegato bene perché, di fronte alla crisi mondiale di credibilità della politica e al progressivo aumento della distanza tra cittadini e istituzioni, l’unica risposta possibile ed efficace sia una forte iniziativa riformatrice delle istituzioni stesse.   È quello che sta facendo l’Italia in questo momento, divenendo un esempio ed un riferimento per tutte quelle democrazie che, in Europa come nel resto del mondo, fanno ancora fatica a trovare un minimo comune denominatore nel complesso ma fondamentale rapporto tra cittadini e istituzioni.
“La scelta repubblicana — continua il Presidente della Repubblica nel saggio sui 70 anni della scelta repubblicana apparso sulla rivista Italianieuropei — fu allora il risultato di uno sguardo lungo. Sono convinto — conclude Mattarella — che disponiamo di tutte le energie per progettare insieme un futuro migliore.” È il migliore augurio per questo importante anniversario.