{mosimage}È la prima volta che una donna viene punita con i colpi di canna per aver violato la legge islamica
Kartika è una peccatrice e non lo ha mai negato. «Non ho paura perché da subito ero pronta alla punizione — ha confidato — e le autorità pensano di utilizzare il mio caso per educare i musulmani. Facciano pure. Per me la vita continua». Sposata, madre di due bambini, 32 anni, Kartika ha ricevuto a Singapore, dove vive, la notizia del mandato d’arresto spiccato martedì scorso. Lasciata l'isola-Stato, troverà una prigione malese, dove resterà da lunedì per una settimana. Verrà sottoposta a esami medici per verificare se il suo fisico possa sopportare le nerbate, quindi sarà il momento del supplizio, che le verrà inflitto da una guardia carceraria donna. A completare la pena, una multa di 5mila ringgit, circa 1.100 euro. «I giovani imparino dal mio caso», aveva dichiarato in luglio all’agenzia di stampa Bernama.
Per la storia criminale della Malaysia si tratta di un evento senza precedenti. Non era mai accaduto — ricorda il suo avvocato, Mohamad Zuki Che Muhamad Ghani — che una donna venisse punita con i colpi di canna per aver violato la legge coranica. Chi non è sorpreso è il padre, Shukarno Mutalib: «Nessuna tristezza, noi siamo musulmani e siamo d'accordo», anche se il più delle volte il musulmano sorpreso a bere alcol viene multato (il massimo della pena, però, è di 3 anni in cella). Ci sono gruppi per i diritti delle donne e parlamentari che hanno espresso contrarietà a una punizione crudele, generalmente riservata agli uomini che si siano macchiati di gravi reati. Tuttavia, se stupratori, corrotti e corruttori vengono percossi con canne pesanti, a Kartika sembra sia riservata una canna sottile.
La convivenza e l’intreccio, in Malaysia, delle leggi e delle istituzioni ordinarie e delle corti coraniche è un elemento che produce cortocircuiti legali e morali. Con le Corti della Sharia competenti per i musulmani su questioni religiose e sul diritto di famiglia, a suscitare controversie sono spesso le accuse di apostasia a chi si converte al cristianesimo o sentenze circa vicende coniugali. Laici e musulmani moderati mettono in guardia dai rischi di un’erosione delle prerogative dello Stato secolare in un Paese federale dove sì i due terzi della popolazione sono musulmani, ma nel quale le minoranze cinese (soprattutto) e indiana hanno un peso decisivo. In una situazione politica e sociale complessa, di fronte alla crisi di legittimità del partito di maggioranza Umno, l’opposizione islamica ha aumentato la sua influenza negli stati più tradizionalisti, consolidando allo stesso tempo l’autorità delle corti coraniche. Gli sfregi sul corpo di Kartika potrebbero non essere gli ultimi.
Fonte: www.corriere.it