{mosimage}Il procuratore capo della Repubblica Antonio Laudati: "Più di una mezza sconfitta"
"Non ha ritenuto che ci fosse né il pericolo di fuga né l'inquinamento probatorio. La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata disposta sulla base del pericolo di probabile reiterazione del reato". Così l'avvocato Nicola Quaranta, legale di Giampaolo Tarantini, ha sintetizzato le conclusioni dell'udienza in cui il gip Vito Fanizzi non ha convalidato il provvedimento di fermo emesso dalla procura per l'imprenditore barese il 18 settembre scorso.
La procura aveva adottato il provvedimento cautelare d'urgenza motivandolo proprio col rischio di una fuga all'estero di Tarantini, in Tunisia, e col rischio dell'inquinamento delle prove testimoniali.
Ovvia la delusione del procuratore capo della Repubblica del Ttribunale di Bari, Antonio Laudati: "E' anche più di una mezza sconfitta. Noi la pensavamo in maniera diversa da come l'ha pensata il gip".