Una fila di fan e curiosi attende, in Campidoglio, di poter salire nella sala della Protomoteca dove alle 10 si è aperta la camera ardente di Bud Spencer. Gli ingressi di coloro che vogliono rendere un ultimo omaggio al popolare attore, scomparso lunedì all’età di 86 anni, sono scaglionati e tutti i visitatori vengono controllati con i metal detector dai vigili urbani, che verificano anche il contenuto di borse e zaini. All’interno della sala il feretro aperto dell’artista è circondato da fiori e al suo fianco siedono i familiari.
Tra i primi ad arrivare, questa mattina, l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e un dirigente della Lazio che posato ai piedi della bara una bandiera del club biancoceleste, di cui Spencer era un grande tifoso.
Spiccano anche una cornice con una serie di foto tratte da alcuni film da lui interpretati e una latta di fagioli, pasto ricorrente in molti ‘spaghetti western’ di cui l’attore è stato protagonista e che rimanda al titolo del film, non western, “Anche gli angeli mangiano fagioli” in cui faceva coppia con Giuliano Gemma.
“L’ultima sua parola e’ stata ‘grazie’, ma oggi siamo noi a dire grazie a Bud Spencer e a rendere omaggio al gigante buono che in tanti abbiamo amato”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi, pronunciando un elogio funebre per l’attore nella camera ardente allestita in Campidoglio. “Mio padre mi parlava di lui come un grande campione sportivo e io sono cresciuta con i suoi film e nel suo mito. Quindi sono qui per dirgli grazie”, ha continuato Raggi, parlando di “una persona eccezionale che ci ha fatto sorridere e crescere, a cui il cinema, questa citta’ e tutto il paese devono rendere grazie, perche’ e’ riuscito a far sognare e ridere intere generazioni. Ma il riconoscimento piu’ bello l’ha avuto in vita, ed e’ rappresentato dall’affetto dei suoi fan e dall’amore dei suoi familiari”, ha concluso il primo cittadino. (AGI)