Dieci donne sono le vittime dell’ennesimo naufragio di un gommone carico di migranti nel Canale di Sicilia. A bordo dell’imbarcazione, che aveva lanciato un sos con un telefono satellitare, viaggiavano altri 107 profughi (71 uomini, 34 donne e 2 minori), tutti tratti in salvo dalla Guardia costiera, che ha recuperato anche i cadaveri. La richiesta di soccorso era stata raccolta dalla Centrale operativa nazionale della Guardia costiera che ha immediatamente disposto l’intervento di nave “Diciotti” a una ventina di miglia dalle coste libiche. Ai soccorritori si e’ presentata una scena drammatica: il gommone era ormai sul punto di affondare e i migranti nell’acqua fino alla contola. A ostacolare le operazioni di saltavaggio anche le condizioni meteomarine decisamente avverse, con mare forza 3, onde alte 2 metri e vento a 30 nodi. Subito dopo, nello stesso tratto di mare, la Guardia costiera ha avvistato e soccorso un secondo gommone: tutti salvi, in questo caso, i 116 passeggeri.
Oggi il relitto del peschereccio affondato nell’aprile 2015 con 700 migranti – la peggiore strage nel Mediterraneo – a bordo e’ giunto nel porto di Augusta (Siracusa). Si ritiene che nello scafo si trovino circa 300 corpi. Saranno estratti per essere identificati a cura di un’equipe internazionale e quindi sepolti. Per l’intera operazione il governo ha stanziato 9,5 milioni di euro. Su Facebook il commento del premier Matteo Renzi: “Grazie alla Marina Militare, fiero di essere italiano. Lavoriamo tutti i giorni perche’ l’Europa sia all’altezza dei valori che l’hanno fatta grande”.
E i flussi di profughi nel Mediterraneo sono previsti in crescita. Lo ha sottolineato il presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, Guido Raimondi, che ha riferito alla Commissione parlamentare su accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti. Si sta creando, ha affermato Raimondi, “una situazione chiaramente emergenziale: la Commissione europea ha quantificato in 800mila il numero degli ingressi irregolari nell’Unione europea solamente nel 2015, un numero certamente destinato ad aumentare. La stessa Commissione prevede l’arrivo di almeno 3 milioni di migranti da qui al 2017. E’ una situazione eccezionale – ha proseguito Raimondi – ma questo non fa venire meno l’obbligo per gli Stati contraenti della Convenzione europea di garantire ai migranti, anche a quelli irregolari, il rispetto dei loro diritti individuali”. Dieci donne hanno perso la vita nel naufragio di un gommone nel Canale di Sicilia. A bordo dell’imbarcazione, che aveva lanciato un sos con un telefono satellitare, viaggiavano altri 107 migranti (71 uomini, 34 donne e 2 minori), tutti tratti in salvo dalla Guardia costiera.
La richiesta di soccorso era stata raccolta dalla Centrale operativa nazionale della Guardia costiera che ha immediatamente disposto l’intervento di Nave “Diciotti” a una ventina di miglia dalle coste libiche. Drammatica la situazione presentatasi agli occhi dei soccorritori, con il gommone – gia’ segnalato in “condizioni critiche” – ormai sul punto di affondare e i migranti coperti dall’acqua fino alla vita. A ostacolare le operazioni di soccorso anche le condizioni meteomarine decisamente avverse, con mare forza 3, onde alte 2 metri e vento a 30 nodi. La tempestivita’ dell’intervento ha permesso di salvare 107 dei migranti, ma 10 donne sono state recuperate ormai prive di vita. Subito dopo, nella stessa area, la Guardia costiera ha operato un altro intervento, salvando in questo caso tutti i 116 migranti stipati a bordo di un secondo gommone.
Matteo Renzi, su Facebook, sottolinea l’operato della Marina Militare e la ringrazia dicendosi “fiero di essere italiano. Lavoriamo tutti i giorni perché l’Europa sia all’altezza dei valori che l’hanno fatta grande – scrive il presidente del Consiglio -. Nel mese di aprile 2015, gli scafisti condussero alla morte settecento persone stipate in una carretta del mare e chiuse a chiave nella stiva – ricorda il premier riferendosi al naufragio nel Canale di Sicilia del 18 aprile 2015 , il cui relitto è stato recuperato tre giorni fa -. Quell’evento colpì molto tutte le persone di buona volontà. L’Italia chiese allora la convocazione di un consiglio europeo straordinario. E da li’ abbiamo iniziato a cambiare la politica continentale sui migranti, un passo alla volta”. (AGI)