{mosimage}Una ricostruzione del Times sembrerebbe dimostrare che Hansson e il suo assistente non avessero la visuale giusta per valutare il fallo di mano dell'attaccante in Francia-Irlanda. La Gillette, intanto, "toglie il pallone dalle mani" a Titì. Domenech furioso con Cantona
LONDRA – Quando un disegno fa la differenza. Aveva pensato di lasciare, l’arbitro svedese Martin Hansson, dopo aver clamorosamente “ciccato” il colpo di mano di Thierry Henry nella sfida-qualificazione fra Francia e Irlanda. Troppo evidente l’errore commesso per non sentirsi responsabile.
IL GRAFICO LO SCAGIONA — Ma una ricostruzione grafica del Times, uscita anche sui giornali svedesi, gli ha fatto cambiare idea, confermando che lui dalla sua posizione (al limite dell’area) non avrebbe potuto fare altrimenti, perché aveva la visuale oscurata da ben tre giocatori e così pure l’assistente posizionato sull’altro lato rispetto ad Henry, che era coperto dal portiere irlandese, Shay Given. “Il grafico ci ha scagionato completamente – ha raccontato al quotidiano londinese il 38enne fischietto internazionale, pompiere di professione – ma quando sono tornato in Svezia mi sono chiesto se questo lavoro valesse tutte le umiliazioni che stavo sopportando, se fosse davvero quello che volevo. Poi, dopo il sostegno che ho ricevuto e dopo aver visto e rivisto l’azione, mi sono reso conto che non è stata colpa mia e che non avrei potuto prendere una decisione diversa. E’ vero, è stata una situazione sfortunata, che ha avuto conseguenze enormi per l’Irlanda, ma, lo ribadisco, non è stata responsabilità mia o dei miei collaboratori”.
LA GILLETTE TOGLIE IL PALLONE AD HENRY — Intanto, il solito Sun ha scoperto che la Gillette, sponsor di Titi, avrebbe letteralmente tolto il pallone di mano al giocatore sul sito francese, lasciandolo invece in quello inglese ed internazionale. Inequivocabili le immagini: nella versione transalpina, Henry si ritrova, infatti, con la mano sinistra in tasca, mentre nell’altra regge un pallone da calcio. La Gillette neg di aver cambiato la foto a causa del polverone sollevato e h, al tempo stesso, confermato la partnership con il giocatore Bleus, malgrado le centinaia di lamentele arrivate alla Procter & Gamble (proprietaria di Gillette) sul fatto che Henry non rappresenti più un giusto modello di comportamento per i giovani.
AI FRANCESI OLTRE 400MILA EURO A TESTA PER LA QUALIFICAZIONE — Sempre il tabloid londinese racconta un altro retroscena perlomeno curioso, in questo caso legato al premio-qualificazione che i francesi si sarebbero messi in tasca grazie al doppio colpo di pallamano del loro capitano. Sarebbe stato proprio lo stesso Henry, si legge sul Sun, a negoziare il contratto con la Federazione (conteggiato sulla base di ogni partita disputata, comprese le amichevoli vinte, con le cifre raddoppiate in caso di qualificazione), e se lui alla fine ha portato a casa poco più di 425mila euro, c’è chi come Alou Diarra ne ha incassati oltre 452mila: una bella sommetta, non c’è che dire, ma niente in confronto a quella racimolata dal c.t. Domenech, ovvero quasi 905mila euro. Più che un “colpo di mano”, quindi, un colpo per il portafoglio.
Fonte: www.gazzetta.it