{mosimage}Champions: questa sera all'Olimpico i bianconeri hanno a disposizione due risultati su tre per passare il turno, ma l'attacco finora ha stentato in Europa. Trezeguet favorito nel ballottaggio con Amauri. Buffon ha male al ginocchio ma proverà a stringere i denti
TORINO – Juve, servono i gol. Per andare avanti in Europa e qualificarsi per gli ottavi di finale, eliminando un cliente scomodo come il Bayern Monaco, nella sfida di stasera dell’Olimpico, in cui i bianconeri avranno due risultati a disposizione: basta non perdere. Ma impostare la gara per il pari sarebbe rischiosissimo per la squadra di Ferrara, come dimostra proprio Juve-Inter di sabato, che ha rilanciato le ambizioni scudetto bianconere: gli ospiti avevano puntato sulle ripartenze, e non sono riusciti a cambiare il copione della partita in corso d’opera, in svantaggio. La Juventus è costretta a impostare la gara per evitare gli stenti e le paure del primo tempo di Monaco di Baviera, all’andata. Per chiudere i conti senza stare con il fiato sospeso fino al 90’. Ma per farlo ha bisogno di reti, e finora in Champions League in 5 uscite ha segnato solo 3 volte.
attacco inceppato — In Europa. Sì, perché poi si scopre che dei tre gol realizzati, quello al Bordeaux in casa, prima giornata del girone A, lo ha segnato Iaquinta, mentre quello al Maccabi Haifa alla terza uscita lo ha griffato Chiellini. Ed entrambi stasera marcheranno visita, per infortunio. L’altra rete bianconera di Coppa, versione 2009-10, porta la firma di Camoranesi, che è in ballottaggio con Poulsen per una maglia da titolare a centrocampo (dove agiranno Felipe Melo e Marchisio) visto che per Sissoko potrebbe esserci un turno di riposo. Ma perché questa carestia di gol? La spiegazione più logica chiama in causa gli infortuni, che hanno decimato il reparto. La Juve in 5 uscite di Champions ha schierato altrettanti attacchi. A Torino contro il Bordeaux era in campo Giovinco, dietro a Iaquinta e Amauri; a Monaco Diego rifiniva per Trezeguet e Iaquinta; in casa col Maccabi Diego era la fionda per Trezeguet e Giovinco; in Israele Diego giostrava dalle parti di Amauri, con ai lati Camoranesi e Tiago; a Bordeaux, infine, Diego era alle spalle di Del Piero e Amauri. Insomma, è difficile trovare i sincronismi quando cambiano sempre gli interpreti per colpa delle assenze motivate dal medico.
monte gol — Eppure Ferrara ha motivo di sperare in un’inversione di rotta, nella partita finora più importante della stagione. L’anemia da gol della Juve è una malattia solo europea. In serie A i bianconeri hanno il secondo miglior attacco del campionato, dietro l’Inter, con 28 gol in 15 partite. Ma soprattutto i suoi attaccanti vantano una storia personale da cannonieri implacabili in Europa. Il curriculum di Del Piero racconta di 44 gol in 91 presenze, ben 6 centri nella passata stagione. Per Trezeguet, favorito nel ballottaggio con Amauri, forse anche per queste cifre, storia simile: 31 bersagli in 50 gare, anche se in questo caso l’ultimo timbro risale al marzo 2006, al Werder Brema. Che guarda caso è la ex squadra di Diego, uno da 5 gol tra Brema e Porto, in 14 uscite. Poi c’è Amauri: il brasiliano in Champions è quello che fa più fatica, come media realizzativa e in assoluto: 4 reti in 17 presenze, di cui tre nei preliminari, due con la maglia del Chievo. Ma l’altro gol è quello al Real Madrid, una perla che l’ottobre scorso rialzò la Juve in un momento difficile.