A tre mesi di distanza dalle elezioni dello scorso giugno, la sindaca viene già messa sotto accusa, in particolare per due questioni: i problemi riscontrati sulla scelta della squadra di governo e il “caso Olimpiadi”
Lo scorso 23 giugno Virginia Raggi, giovane esponente del Movimento Cinque Stelle, è stata eletta, prima volta per una donna, sindaco di Roma. Al secondo e decisivo turno elettorale, contro lo sfidante del Partito democratico Roberto Giachetti, la candidata ha vinto in modo schiacciante, ottenendo il 67 per cento dei voti. Per il Movimento Cinque Stelle, il partito di protesta fondato dal comico Beppe Grillo, è stato un successo epocale. Secondo i dirigenti del partito, la vittoria di Roma è anche la grande occasione per mostrare agli italiani di non essere soltanto un movimento di protesta, anti-sistema e anti-politico, ma di poter essere in grado di governare il Paese.
Il Movimento Cinque Stelle, da molti considerato come il vero antagonista del Partito democratico del Premier Matteo Renzi, amministra in Italia circa venti comuni, tra cui alcune città di media grandezza come Livorno e Parma. Con la vittoria di Roma è cambiato tutto. L’attenzione mediatica, l’interesse e la curiosità per il Movimento è cresciuta a livello nazionale e internazionale. Molti pensano che la Capitale d’Italia sarà il banco di prova per dimostrare la capacità di amministrare del partito di Grillo. Se dovessero fallire questa sfida, si screditerebbero anche come potenziale alternativa di governo a livello nazionale.
La strada per i Cinque Stelle non è facile: Roma è una realtà complessa e difficilissima da amministrare, con un debito di 12 miliardi di euro che pesa come un macigno sulle casse della città e problemi urgenti da affrontare come la pulizia della città, l’emergenza rifiuti e il trasporto pubblico. A tre mesi di distanza dalla vittoria elettorale, il Movimento 5 Stelle ha già subìto una scossa negativa e la stessa sindaca viene già messa sotto accusa, in particolare per due questioni: i problemi riscontrati sulla scelta della squadra di governo e il “caso Olimpiadi”.
Per quanto riguarda i problemi sulla squadra di governo, il team del Sindaco ha iniziato a perdere pezzi dopo soltanto due mesi, prima con l’allontanamento del Capo di Gabinetto, poi con le dimissioni dell’assessore al Bilancio e dei vertici delle aziende dei trasporti e dei rifiuti. Problemi che hanno provocato tensioni e litigi all’interno del Movimento, critiche da parte di attivisti e sostenitori e lunghe discussioni in rete. Una fase di stallo politico e di confusione che, secondo i sondaggisti, ha fatto perdere al Movimento a livello nazionale ben 4 punti percentuali di consenso.
Il professore di scienze politiche della John Cabot University, Franco Pavoncello, ha affermato: “Sembra che la Raggi e il suo partito siano stati colti con la guardia abbassata, come se non fossero pronti a vincere le elezioni e a governare Roma”.
Roma 2024 e la decisione di ritirare la candidatura della capitale italiana
Il 21 settembre scorso Virginia Raggi non si è presentata all’incontro con il presidente del Comitato Olimpico italiano Giovanni Malagò, annunciando successivamente in conferenza stampa la decisione di ritirare la candidatura di Roma. “Sarebbe da irresponsabili appoggiarla: le Olimpiadi sono uno spreco di soldi che in questo momento non ci possiamo permettere”, — ha dichiarato la sindaca. Una scelta difficile, che ha provocato un terremoto mediatico e politico, oltre che la ribellione di tutto il mondo dello sport italiano che riponeva grandi speranze nella candidatura olimpica di Roma.
A tre mesi di distanza dalle elezioni dello scorso giugno, il sindaco appare quindi in evidente difficoltà. Una situazione dalla quale potrà uscire soltanto attraverso un netto cambio di passo. Per rilanciare la città di Roma serve una scossa politica, una netta inversione di tendenza rispetto allo stallo attuale. Se il Movimento Cinque Stelle vuole affermarsi come reale alternativa per il governo dell’Italia deve cambiare metodo, dimostrando non soltanto a parole ma nei fatti di essere una reale forza di cambiamento.