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Sfollati a Mosul

03 de novembro de 2016 - Por Comunità Italiana

Emergenza sfollati a Mosul: secondo le Nazioni Unite sono quasi 21 mila le persone che sono già state costrette a lasciare le proprie case a seguito dell’offensiva delle truppe irachene nella città controllata dall’Isis. Metà degli sfollati si trova accampata in tendopoli, l’altra metà in comunità di accoglienza. Un bilancio, sottolinea l’Onu, evidentemente destinato a crescere.

ECCO PERCHE’ L’EMERGENZA E’ DESTINATA AD AGGRAVARSI – Secondo i calcoli delle Nazioni Unite, il numero di persone che potrebbero dover abbandonare la loro casa può arrivare facilmente fino a 200 mila. E nello scenario peggiore, calcolano al Palazzo di Vetro di New York, potrebbero sfiorare il milione di persone, in pratica due terzi della popolazione. Questo trasformerebbe l’offensiva su Mosul nella peggior crisi umanitaria dell’anno e fra le peggiori del decennio.

GIA’ 3 MILIONI DI SFOLLATI IN KURDISTAN – Va tenuto presente che dal giugno 2014, quando ebbe inizio l’occupazione dell’Isis, da Mosul e dalle zone vicine sono già fuggite più di 400 mila persone. All’inizio dell’offensiva per riprendere la città, il 26 ottobre scorso, altre migliaia di persone sono fuggite. Nel Kurdistan iracheno gli sfollati complessivi del conflitto con l’Isis sono già tre milioni e 300mila, il 10% della popolazione dell’Iraq, a cui si aggiungono i profughi dalla Siria.

LA RISPOSTA DELL’ONU – L’Ocha (l’ufficio delle Nazioni Unite che coordina gli affari umanitari, ndr) ha previsto un piano con 27 nuovi campi, coordinati dall’ufficio di Erbil.

TEMPI LUNGHI – Anche quando sarà stata liberata la città, i tempi per il ritorno degli sfollati saranno lunghi: andranno bonificate le strutture dalle mine e dalle bombe dell’Isis e c’è il rischio di nuove tensioni tra diverse etnie e gruppi religiosi che convivono a Mosul. (AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.