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«Serve una nuova coesione nazionale»

05 de janeiro de 2010 - Por Comunità Italiana

Fini elogia De Nicola: «Seppe anteporre il superiore interesse dell'Italia alle pur legittime idealità di parte»

NAPOLI – «L'esperienza di Enrico De Nicola, con la sua costante attenzione agli interessi superiori del Paese può e deve essere indicata come prezioso insegnamento sulla via di un rinnovato senso della coesione nazionale». È quanto ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini alla cerimonia di commemorazione dei 50 anni della morte del giurista e primo presidente della Repubblica italiana, Enrico De Nicola. Alla cerimonia era presente anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano.

IL RICORDO – Fini ha poi ricordato De Nicola «come uno dei personaggi-simbolo della pacificazione nazionale e come un uomo che seppe anteporre il superiore interesse dell'Italia alle pur legittime e necessarie idealità di parte». «La sua lealtà alla monarchia – ha aggiunto Fini – non gli impedì infatti di accogliere il voto dell'Assemblea Costituente che lo designò Capo provvisorio dello Stato, permettendo così al Paese di costruire senza lacerazioni destabilizzanti il suo futuro democratico e costituzionale». «L'affermazione di quella che è stata chiamata la democrazia dell'alternanza e la fine delle contrapposizioni ideologiche – ha aggiunto Fini – ripropongono l'esigenza di valori unificanti e condivisi, essendo comunemente accettata l'idea che in un sistema di democrazia bipolare ciò che unisce è altrettanto importante di ciò che divide».

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NAPOLITANO – Anche Napolitano ha ricordato la lezione di De Nicola e ha detto che c'è molto da imparare dal suo esempio nell'Italia di oggi, in particolare la necessità di «non smarrire il senso comune dell'interesse generale». De Nicola, ha aggiunto il capo dello Stato fu decisivo garante delle sorti del Paese nel passaggio monarchia-repubblica. «La libera dialettica di posizioni e di ruoli tra maggioranza e opposizioni – ha spiegato Napolitano – non esclude che si riproponga – in momenti di serie prove per il Paese – l'esigenza di non smarrire il senso del comune interesse nazionale». Napolitano ha detto poi che cerca sempre di imparare «da quel che fu contestato a De Nicola come incorreggibile "formalismo" e che in realtà era correttezza e rigore nell'esercizio, da parte di ogni soggetto istituzionale, del proprio ruolo e dei propri poteri, rispettandone sempre i limiti invalicabili. È qualcosa che anche negli anni di De Nicola capo dello Stato, provocava insofferenza in altri soggetti istituzionali. Ma egli ci ha lasciato anche una lezione di serena fermezza e di ciò gli siamo egualmente grati». Sul «debito di riconoscenza» che l'Italia repubblicana e chi è stato suo successore alla Presidenza della Repubblica deve riconoscere, Napolitano ha insistito in vari passaggi del suo discorso.

 

Corriere della Sera

 

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.