La svolta ‘morbida’ di Donald Trump arriva dalle colonne del New York Times. In un’intervista al quotidiano americano, il presidente eletto degli Stati Uniti abbandona per la prima volta la linea dura della campagna elettorale, con inedite aperture su clima, terrorismo e conflitto di interessi. Vox ha analizzato in 11 punti il forum con i giornalisti e l’editore del giornale, evidenziando temi salienti e controversie.
Il conflitto di interessi non è un problema: “La legge è dalla mia parte”, sostiene Trump.
Le pressioni su Nigel Farage, leader del partito britannico di estrema destra Ukip, per evitare l’installazione di pale per l’energia eolica vicino a uno dei suoi campi da golf in Scozia.
Trump ribadisce di non apprezzare il sistema elettorale, nonostante gli abbia garantito la vittoria anche senza aver ottenuto la maggioranza dei voti
“Non perseguirò Hillary Clinton”, assicura Trump.
Il presidente eletto vorrebbe un approccio più morbido da parte dei media Usa e in particolare del Nyt, ma gela la redazione con una richiesta: “Se c’è qualcosa che non va, Arthur (l’editore del New York Times, Arthur Sulzberger, ndr) può chiamarmi, mi fa piacere sentirlo…”
Trump prende le distanze dall’estrema destra Usa che ha inneggiato alla sua vittoria.
La difesa del suo stratega Steve Bannon: “Se avessi pensato che fosse razzista o di estrema destra non lo avrei assunto”.
Trump cambia idea sulla necessità di ricorrere al “waterboarding” o ad altre forme di tortura contro il terrorismo.
L’apertura sul clima: “L’aria pulita è di vitale importanza”.
L’apprezzamento per il presidente uscente Barack Obama: “Mi piace molto”
‘No’ di Trump alla senatrice del New Hampshire, Kelly Ayotte, come segretario di Stato
(AGI)