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Home > Haiti: aiuti bloccati all’aeroporto Gli Usa li lanciano con il paracadute

Haiti: aiuti bloccati all’aeroporto Gli Usa li lanciano con il paracadute

19 de janeiro de 2010 - Por Comunità Italiana

Sono 40 pacchi con 25 tonnellate di cibo e acqua potabile. La Farnesina: «Mancano all'appello cinque italiani»

 

PORT-AU-PRINCE – Sono cinque gli italiani che ancora mancano all'appello ad Haiti; per due di loro la preoccupazione che non siano sopravvissuti al sisma è particolarmente forte. In questo caso si aggiungerebbero alle due vittime italiane già accertate: Guido Galli e Gigliola Martino. È la Farnesina a fare il punto della situazione, spiegando che due delle cinque segnalazioni sono «così indeterminate da far sperare che riguardino persone non effettivamente presenti ad Haiti». A una settimana dal sisma c'è ancora speranza di trovare dei sopravvissuti: lo sottolinea l'Onu e in effetti dalle macerie continuano ad arrivare dei segnali di vita. Come quelli della studentessa estratta viva dall'università di Port-au-Prince: è riuscita ad inviare degli sms ed è stata individuata dalle squadre di soccorso.

AIUTI DAGLI AEREI – Sul fronte degli aiuti, i militari statunitensi hanno iniziato a lanciare i pacchi con i paracaduti. Il lancio dagli aerei si è reso necessario per evitare l'intasamento dell'aeroporto di Port-au-Prince (dove una sola pista è agibile) e la difficoltà nella distribuzione a causa dell'impraticabilità di quasi tutte le strade e del porto e del timore di saccheggi. Lo dice un portavoce militare Usa citato da Cnn e dalla Bbc. Si tratta di circa 14 mila pasti pronti e di 15 mila litri di acqua potabile, paracadutati da un C-17 su una zona a nord-est della capitale haitiana. L'aereo, scrive la Cnn citando il portavoce della Us Air Force, il tenente colonnello Leon Strictland, era partito da una base della Carolina del nord e ha sganciato il suo carico di 40 pacchi di viveri per complessive 25 tonnellate circa. Gli americani stanno prendendo in considerazione di estendere i lanci anche ad altre aree, un'opzione considerata finora troppo rischiosa. «Ci sono aiuti di così tante organizzazioni che si accumulano all'aeroporto da aver creato un tappo», ha detto Strictland, aggiungendo che «da ora lanceremo le cose direttamente dal cielo e apriremo un altro punto di distribuzione a nord dell'aeroporto» di Port-au-Prince.

FUGA – L’ambasciatore di Haiti negli Stati Uniti, Raymond Joseph, in un messaggio in creolo pubblicato dal sito del Dipartimento di Stato americano, ha pregato i suoi connazionali a non fuggire in barca nel tentativo di raggiungere le coste statunitensi. «Se pensate di raggiungere gli Stati Uniti e che ogni porta vi sia aperta, non è vero. Vi intercetteranno in mare e vi rispediranno a casa». Il messaggio viene diffuso anche da un aereo del Pentagono che sorvola ogni giorno per cinque ore Haiti. Gli Usa, dice l’Associated Press, si preparano all’afflusso di immigrati. La base di Guantanamo potrebbe accogliere temporaneamente un certo numero di emigrati, e la Chiesa cattolica Usa starebbe mobilitandosi per le adozioni dei bambini orfani. Il segretario per la Sicurezza nazionale, Janet Napolitano, ha reso noto che gli Stati Uniti permetteranno in maniera temporanea l'arrivo degli orfani haitiani per le adozioni, ma solo quelli che siano confermati orfani e che siano già adottati da statunitensi, quelli identificati come adottabili e che abbiano la prospettiva di adottabilità da parte di genitori statunitensi.

TOMBE – Il premier haitiano, Jean Max Bellerive, ha spiegato che il governo ha sepolto finora 72 mila cadaveri, a cui devono essere sommati i «moltissimi» a cui hanno dato sepoltura le stesse famiglie. Nelle ultime ore sono ancora state trovate vive alcune persone tra le macerie: tra le quali una bimba di diciotto mesi. In tutto sono più di 90 le persone estratte dalle macerie dalle squadre internazionali di soccorso, comunica il portavoce dell'Ufficio di coordinazione per gli affari umanitari dell'Onu. L'ultima stima dell'Unione europea, che cita dati del governo di Haiti, parla di circa 200 mila morti per il sisma del 12 gennaio, oltre a 250 mila feriti e 1,5 milioni di senza tetto.

PARTE LA CAVOUR – In mattinata salpa dal porto di La Spezia la portaerei Cavour diretta ad Haiti e nell’ambito di una missione Ue affidata alla Gendarmeria europea, inoltre potrebbe partire presto circa 200 carabinieri, riporta l'Apcom. La Cavour giungerà nell`area di operazioni dopo una sosta tecnico-operativa in Brasile dove imbarcherà personale medico militare brasiliano.

Fonte: www.corriere.it 

 

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.