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Home > Ispra, raggiunto l’accordo al ministero I precari pronti a scendere dal tetto

Ispra, raggiunto l’accordo al ministero I precari pronti a scendere dal tetto

21 de janeiro de 2010 - Por Comunità Italiana

Dopo 57 giorni di presidio nella sede di Casalotti, ricercatori in assemblea: si valuta la bozza ministeriale

{mosimage}ROMA – Su quel tetto sono rimasti 57 giorni, ma adesso i precari dell'Ispra possono sorridere e tornare alle loro case. Dopo quasi due mesi di presidio nella sede di Casalotti, a Roma, i ricercatori dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), si apprestano a scendere dal tetto su cui avevano montato tende e ripari per difendersi dal freddo.
Per non perdere il lavoro e difendere 430 contratti a rischio, avevano passato lassù anche la notte di Natale. E al presidio a cielo aperto era giunta anche la solidarietà degli abitanti del quartiere: una fiaccolata e varie visite per lanciare viveri e panettoni oltre i cancelli bloccati dai dirigenti dell'azienda. Lassù erano saliti vari leader politici a portare il loro sostegno e ad ascoltare le ragioni dei ricercatori. Adesso si scende.

 

ACCORDO SOFFERTO – Si scende perchè nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 è stata siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Un accordo sofferto,. raggiunto intorno alla mezzanotte. Appena le carte saranno firmate dal ministro Prestigiacomo, assicurano i lavoratori, si terrà un'assemblea sul tetto con tutti i lavoratori. Poi si deciderà se il protocollo soddisfa davvero le esigenze di tutela dei posti di lavoro. Infine il presidio nella sede dell'Istituto verrà sciolto. Il gruppo composto a fasi alterne da 10-20 ricercatori era rimasto sul tetto dal 24 novembre scorso.

VOLONTA' COMUNE – Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: «Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». «È prevalsa – ha dichiarato Prestigiacomo – la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese». Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali.

NOVE IMPEGNI DA ATTUARE – Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo». E qui si gioca il punto più critico, perchè nei giorni scorsi era circolata voce che – in base alla normativa vigente – non sarebbe possibile «stabilizzare> i 430 ricercatori a contratto a tempo determinato che rischiano il mancato rinnovo. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, ci sono infatti altri 230 precari.

BANDI E CONCORSI – Ma nella bozza ci sarebbe l'impegno a «continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010», fatte salve necessità relative ai progetti. Si cita inoltre l'impegno ministeriale ad «attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo». Si prevedono «concorsi pubblici per posizioni a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012».

L'ATTESA, GLI ULTIMI GIORNI – La notizia del possibile accordo durante il vertice di mercoledì al ministero era giunta il 19 gennaio: «Se terranno in considerazione le nostre proposte scenderemo presto dal tetto», aveva assicurato Michela Mannozzi, del Coordinamento precari Ispra dell'Usi-Rdb Ricerca, una delle sindacaliste più attive nella protesta.
Dopo il tavolo tecnico dell’11 gennaio i sindacati avevano consegnato un documento che sintetizzava le loro richieste. La posizione dei precari è stata quindi vagliata dai commissari dell’Ispra insieme ai rappresentanti del ministero dell’Ambiente e della Funzione Pubblica presenti all’incontro di mercoledì.

CONTRATTI SENZA STOP – Nel documento, spiega la Mannozzi, «abbiamo disegnato una strada a tappe per risolvere la vertenza che riguarda 430 ricercatori precari». «Come primo passo – aggiunge – vogliamo la continuità contrattuale. Oggi, anche quando si tratta della stessa linea di ricerca, ci obbligano a stare fermi per 7 o 8 mesi tra un contratto e l’altro. Ogni volta dobbiamo aspettare un nuovo bando, la nuova selezione e il vaglio della Corte dei Conti».
 
Fonte: www.corriere.it 

 

 

 

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.