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Home > L’Onu: stop alla ricerca dei superstiti Via alle new town per ricostruire Haiti

L’Onu: stop alla ricerca dei superstiti Via alle new town per ricostruire Haiti

22 de janeiro de 2010 - Por Comunità Italiana

{mosimage}Il piano del governo e delle Nazioni Unite prevede la creazione prima di campi tendati e poi di nuove cittadine

 

MILANO – C'è ancora molta paura ad Haiti. Ma da oggi non si scava più per cercare eventuali superstiti. L'isola colpita il 12 gennaio scorso da un fortissimo terremoto del settimo grado della scala Richter che ha provocato circa 200.000 morti e 250.000 feriti, oltre a 3 milioni di sfollati, è da giorni bersaglio di nuove scosse, l'ultima nella notte di intensità pari a 4,8 gradi della scala Richter. Ma intanto, mentre gli aiuti continuano ad arrivare con difficoltà, si pensa già alla ricostruzione. Le squadre di soccorso impegnate ad Haiti «si concentrano» infatti sull'assistenza alle tre milioni di persone sfollate, dopo dieci giorni di ricerche intense per ritrovare superstiti sotto le macerie. Lo annuncia un portavoce Onu. Il piano del governo di Haiti e dell'Onu, secondo quanto scrive il New York Times, per la sistemazione degli sfollati dopo il sisma prevede nella prima fase la creazione di una dozzina di campi attrezzati con tende, mentre nella seconda imprese private costruiranno appartamenti con l'aiuto degli stessi sfollati. A dare dei consigli per la futura sistemazione dei senza tetto arriva oggi dall'Italia anche il capo della Protezione civile Guido Bertolaso.

CAMPI – I funzionari che si stanno occupando del piano temono che i campi possano divenire permanenti, quindi valutano con molta attenzione i luoghi ove realizzarli. Alla periferia della capitale, nei pressi del sobborgo di Croix des Bouquets, le truppe brasiliane dell'Onu hanno iniziato i lavori di scavo per preparare un campo con una capacità di accogliere 30.000 persone. Cibo e aiuti stanno arrivando a Port-au-Prince ma ancora molti sono privi degli elementi basilari per sopravvivere, a dieci giorni dal terribile terremoto. Le Nazioni Unite hanno contato circa 450 accampamenti di senzatetto soltanto nella capitale e hanno esortato il governo a concentrarli su un flusso di rifornimenti alimentari. Il focus si sposta ora sulle attività della vita quotidiana. Piccole drogherie, saloni di barbieri e farmacie hanno iniziato a riaprire, alcuni facendo credito ai clienti a corto di contanti. I servizi bancari dovrebbero ripartire nel fine settimana, dando alla maggior parte degli haitiani accesso ai contanti per la prima volta da quando il terremoto ha devastato il Paese.

DONAZIONI – Intanto si moltiplicano le iniziative di solidarietà per Haiti. La più importante sarà sicuramente quella di sabato a cui parteciperanno alcuni tra i più famosi cantanti del mondo. Ultime arrivate Madonna da New York e Beyoncé da Londra che si aggiungono alla lista degli artisti che si esibiranno sabato durante il telethon per le vittime del terromoto. Lo rende noto Mtv, che trasmetterà lo show-concerto «Hope for Haiti now» su tutti i suoi canali nel mondo. Non mancano le donazioni delle celebrità di tutto il pianeta. Ultimo l'attore Leonardo Di Caprio che ha donato un milione di dollari a favore delle popolazioni terremotate.

I DUBBI DELLA RUSSIA – L'afflusso massiccio di aiuti e di truppe dagli Stati Uniti ad Haiti comincia però ora a generare le prime polemiche internazionali. La Russia auspica che gli Stati Uniti si limitino all'aiuto umanitario e non cerchino di trarre vantaggio dalla situazione di Haiti per altri scopi ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.

MISSIONE EUROPEA – Saranno invece circa 250 i gendarmi europei che parteciperanno alla missione Onu ad Haiti, Minustah, tra questi i carabinieri inviati dall'Italia saranno 50. È quanto rivela l'agenzia Ansa, alla vigilia del Consiglio dei ministri degli esteri della Ue di lunedì prossimo a Bruxelles, che discuterà della seconda fase di aiuti per le popolazioni di Haiti. Le caratteristiche del contributo della gendarmeria europea saranno discusse in una riunione tra i rappresentanti degli stati membri nel comitato politico e della sicurezza europeo. Secondo quanto sottolinea l'Ansa la presenza dei gendarmi europei all'interno della missione delle Nazioni Unite «non durerà oltre i sei mesi».
 
Fonte: www.corriere.it 

 

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.