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Home > “Soldato Isis” in fuga

“Soldato Isis” in fuga

21 de dezembro de 2016 - Por Comunità Italiana

L’Isis ha messo la propria firma sull’attentato che lunedì 19 dicembre ha provocato a Berlino almeno 12 morti e 48 feriti, dei quali 14 in condizioni gravissime. Almeno due italiani sono rimasti lievemente feriti, una è dispersa e il suo cellulare è stato trovato a Breitscheidplatz, dove sorge il mercatino di Natale investito dal camion: si tratta di Fabrizia Di Lorenzo, 31enne abruzzese di Sulmona. Fabrizia vive dal 2013 nella capitale tedesca, dove lavora per un’azienda di trasporti. Sulla sua sorte, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “c’è grande apprensione”.

In Germania è caccia all’uomo

“E’ un nostro soldato, ha risposto alla nostra chiamata”, ha affermato Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato che nei mesi recenti si era attribuita la responsabilità del massacro di Nizza e dell’attacco di un somalo in Ohio, messi a segno entrambi utilizzando dei veicoli. Il “soldato” è ancora in fuga.

Rilasciato il 23enne arrestato dopo l’attentato

Le autorità giudiziarie tedesche hanno rilasciato il richiedente asilo pakistano arrestato poco dopo l’attentato. I test sul Dna, ha fatto sapere la procura federale, “non hanno fornito prove riguardanti la presenza dell’uomo nella cabina del camion usato per la strage nel momento in qui questa veniva eseguita”. Pertanto “l’accusato è stato rilasciato”.

Il passeggero del tir (trovato morto) era l’autista polacco

Era probabilmente segnato fin dall’inizio della vicenda, invece, il destino del passeggero del camion, trovato morto nella cabina del mezzo. Era un cittadino polacco, il suo nome era Lukasz Urban, aveva 37 anni. Dopo l’attentato, il proprietario del camion registrato in Polonia aveva informato di non avere più contatti con il suo autista dal pomeriggio di lunedì. Neppure la moglie era riuscito a contattarlo. “Non so cosa gli sia successo. E’ mio cugino, lo conosco fin dall’infanzia. garantisco per lui”, aveva raccontato. La polizia ha confermato che l’uomo trovato morto non è lo stesso che ha lanciato il camion contro il mercatino. Gli inquirenti stano cercando di capire se il tir, secondo alcune fonti partito dall’Italia, secondo altre da un sito in costruzione in Polonia, sia stato trafugato per poi compiere la strage. Non è chiaro se l’autista polacco sia stato ucciso da chi ha poi preso il suo posto al volante o da eventuali complici, oppure se sia morto a causa dell’impatto contro il mercatino.

Le tappe in Italia, secondo la Digos

In Italia il capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili ha avviato un fascicolo conoscitivo, quindi senza indagati né ipotesi di reato, sugli spostamenti effettuati dal mezzo. Stando alle prime ricostruzioni effettuate dalla Digos, il tir sarebbe transitato il 16 dicembre scorso a Cinisello Balsamo (Milano), alla ‘OMM lavapavimenti srl’ per caricare macchinari. I due titolari della ditta sono stati ascoltati dagli investigatori. La ‘OMM’ si rivolgeva alla ditta di autotrasporti proprietaria del tir per inviare attrezzature in Polonia. Da Cinisello il camion sarebbe poi ripartito e individuato successivamente a Bressanone, ma tutti ciò è solo “un fatto incidentale, nulla di piu'” e non mostra “alcun nesso diretto” con la strage a Berlino. Il camion ha superato la frontiera in uscita dal Brennero venerdì 16.

Mercatini di Natale blindati

I mercatini di Natale in Germania resteranno aperti pur con misure di sicurezza rafforzate, e la festa di Capodanno alla Porta di Brandeburgo si farà. Il Paese, duramente colpito, è determinato a conservare i simboli della tolleranza. “Non vogliamo vivere paralizzati dalla paura”, ha detto Angela Merkel, che ha aggiunto: la Germania “continua a restare libera e aperta”. Se fosse confermato che l’attacco è stato condotto da una persona che aveva chiesto asilo in Germania, aveva sottolineato il Cancelliere prima del rilascio del sospettato pakistano, “questo sarebbe particolarmente ripugnante” e sarebbe “particolarmente odioso per tutti quei tedeschi che si impegnano ogni giorno per aiutare i rifugiati e per tutte le persone che hanno bisogno della nostra protezione e che ogni giorno si sforza di integrarsi” nel nostro paese. L’attacco e i dettagli saranno chiariti e i responsabili saranno puntiti “con tutta la forza delle nostre leggi”. (AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.