Il Presidente della commissione europea invita l'Eurozona a "preservare" la stabilità finanziaria
La Banca centrale europea avverte: "Le prospettive economiche restano soggette a incertezza"
Intanto la Banca centrale europea ha emesso il suo Bollettino in cui prevede che l'economia dell'area euro "crescerà a ritmo moderato nel 2010 e il processo di ripresa risulterà probabilmente discontinuo". La disoccupazione dovrebbe seguitare a registrare un certo incremento, attenuando la crescita dei consumi". Preoccupa la situazione occupazionale. Il tasso di disoccupazione nell'Eurozona resta molto alto e si colloca al 10,5 per cento nel 2010 e nel 2011, rivisto in leggero calo dello 0,1 per cento nel 2010 e in rialzo dello 0,1 per cento nel 2011. I rischi per le aspettative, notano gli esperti, sono "orientati lievemente al rialzo per il 2010 e il 2011". Le aspettative sulla disoccupazione a lungo termine per il 2014 sono state riviste leggermente al rialzo di 0,1 per cento all'8,6 per cento, mentre i rischi più a lungo periodo sono considerati decisamente al rialzo.
Invece resta l'allarme sui conti pubblici: "la riforma della spesa va posta in primo piano". Molti paesi dell'area euro, spiega l'Istituto "devono far fronte a squilibri di bilancio notevoli e un netto incremento, che rischiano di comportare tassi di interesse a medio e lungo termine meno favorevoli e investimenti privati più contenuti". Per la Bce questi livelli di disavanzo e debito pubblico "esercitano ulteriori pressioni a carico della politica monetaria, minando il Patto di stabilità e crescita in quanto pilastro fondamentale dell'unione economica e monetaria". Secondo l'Eurotower, i tagli al fisco "andrebbero considerati soltanto nel medio periodo, una volta che i paesi avranno recuperato un sufficiente margine di manovra nei bilanci".
Il processo dei risanamenti delle finanze pubbliche, si legge ancora nel bollettino, "dovrebbe iniziare al più tardi nel 2011 e spingersi ben oltre il requisito minimo di correzione annua fissato nel Patto di stabilità e crescita allo 0,5 per cento del Pil. La riforma della spesa va posta in primo piano".