Secondo i tabloid inglesi, il tecnico del Manchester City avrebbe litigato duramente con l'attaccante gallese, colpevole di non aver accettato un allenamento supplementare. Clima teso in spogliatoio alla vigilia del decisivo match col Liverpool

{mosimage}LONDRA – Conoscendo il caratterino di entrambi, si può dire che la loro tregua sia anche durata troppo. Di certo, però, nessuno nel quartier generale del Manchester City a Carrington si sarebbe aspettato di vedere Roberto Mancini perdere così le staffe con Craig Bellamy, urlando al giocatore gallese di “stare fuori dai piedi per i prossimi tre mesi”.

COLPA DI UN ALLENAMENTO EXTRA — A quanto scrivono Times e Sun, a scatenare la furibonda reazione dell’allenatore sarebbe stato il rifiuto dell’attaccante a una seduta extra di allenamento con un membro dello staff tecnico italiano per recuperare dall’infortunio al ginocchio. A quel punto, Mancini avrebbe convocato Bellamy nel suo ufficio e lì sarebbe esploso, stando al racconto del solito “insider” che ha chiesto l’anonimato. “Mancini continuava a urlare: “perché hai sempre qualcosa da ridire durante gli allenamenti e nelle partite? Perché non fai mai come ti dico?”. Bellamy, per tutta risposta, gli ha detto che la sola cosa che voleva era il meglio per il club e allora Mancini è scattato: “Voglio che tu te ne vada e che non ti faccia più vedere per tre mesi”.

NIENTE SCUSE — Cosa che il gallese ha fatto immediatamente, lasciando il centro sportivo alla velocità della luce e a nulla sono valse le preghiere dell’amministratore delegato Garry Cook e di Brian Marwood, che lo hanno supplicato di tornare al campo di allenamento e di chiedere scusa a Mancini. Bellamy ha fatto loro sapere che ci tornerà solo quando sarà il tecnico a chiedergli di farlo e, soprattutto, che se anche dovesse tornare a Carrington, non ha alcuna intenzione di scusarsi con il tecnico, visto che, a suo dire, è stato lui a mancargli di rispetto e non viceversa. Di certo, la sfuriata fra i due non è il modo migliore per preparare la decisiva sfida contro il Liverpool di domenica prossima, dove il City dovrà rinunciare fra l’altro anche a Carlos Tevez, volato in Argentina per stare accanto alla moglie che ha partorito prima del previsto.

GIOCATORI IN RIVOLTA — Ma quella fra Mancini (che ogni giorno va a lezione di inglese alla Salford University per riuscire a comunicare meglio con i suoi calciatori) e Bellamy sarebbe solo la punta dell’iceberg del malcontento serpeggiante fra i giocatori che, stando al Daily Mirror, sarebbero pronti alla rivolta contro l’allenatore a causa dei suoi controversi metodi di allenamento che mancherebbero di intensità, rispetto a quelli che si facevano con Mark Hughes. Non solo. Pare anche che molte delle stelle del City non riescano a tollerare oltre i continui cambiamenti di orario delle sedute, che lascerebbero loro poco tempo libero, anche perché a volte verrebbero comunicati senza nemmeno 24 ore di preavviso. “I giocatori sono tipi abitudinari – ha spiegato un’altra fonte anonima al tabloid – che amano sapere in anticipo cosa devono fare e, soprattutto, quando lo devono fare, ma questa cosa qui non sta succedendo e questo fa arrabbiare molto i calciatori”.

Fonte: www.gazzetta.it