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Home > Lambro, l’onda nera arriva al Po Chiesto lo stato di calamità naturale

Lambro, l’onda nera arriva al Po Chiesto lo stato di calamità naturale

24 de fevereiro de 2010 - Por Comunità Italiana

In acqua dieci milioni di litri di gasolio, lavoro febbrile per fermarlo. Formigoni: «Atto criminale, boicottaggio»

MILANO – La marea di olio combustibile che ha invaso all'alba di martedì il fiume Lambro è arrivata al Po, ed in particolare al tratto piacentino del fiume. E' allarme a livello nazionale per i dieci milioni di litri di gasolio fuoriusciti all'alba di martedì dai depositi della ex raffineria «Lombarda Petroli» di Villasanta, vicino a Monza. Sull’atto doloso i dubbi degli inquirenti sono minimi. L'incessante lavoro dei vigili del fuoco non è stato sufficiente per fermare la sostanza inquinante, che ha passato anche la barriera di galleggianti posta nel territorio di Sant'Angelo Lodigiano. Le barriere posizionate per fermare il gasolio non hanno raggiunto il fondo del fiume, perché la forza dell'acqua le ha sollevate. Il prefetto Luigi Viana ha annunciato che verranno posizionate alcune paratie della lunghezza di 100 metri all'altezza di Calendasco, ed è stata emanata un'ordinanza che vieta il prelievo dell'acqua nei comuni rivieraschi. Al lavoro una task force formata dai Pontieri, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e l'Arpa.

LA DIGA DI SAN ZENONE – Durante la notte, alla diga di San Zenone al Lambro (sbarramento realizzato negli anni '30 per utilizzare le acque del Lambro nella centrale idroelettrica di Enel Green Power, società del Gruppo Enel per la produzione di energia da fonti rinnovabili) i tecnici della società hanno lavorato febbrilmente per contribuire a fermare l'onda inquinante. Lo sbarramento si è rivelato infatti determinante per bloccare in parte il defluire degli idrocarburi. Appena scattato l'allarme, ancor prima che l'onda inquinante raggiungesse lo sbarramento, i tecnici hanno bloccato le due turbine della centrale e coordinato, d'intesa con le squadre di emergenza, il deflusso dell'acqua, utilizzando gli scarichi nella parte inferiore dello sbarramento stesso così da permettere il recupero dei materiali inquinanti presenti in superficie. «Enel Green Power – si legge in una nota – continuerà ad assicurare tutta la collaborazione necessaria a Vigili del Fuoco, Protezione Civile ed Arpa per consentire le migliori condizioni e la totale sicurezza del lavoro delle squadre presenti presso l'impianto».

STATO DI CALAMITA' – La Regione Lombardia chiederà lo stato di calamità per «finanziare gli interventi» sul fiume Lambro: l'ha reso noto l'assessore al Territorio Davide Boni al termine della riunione, in Prefettura a Milano, del Comitato per l'ordine e la sicurezza. «Nel contempo – ha continuato Boni – è necessario individuare i colpevoli di quanto sta accadendo, comportandoci in maniera inflessibile e punendo duramente coloro che hanno determinato questo disastro. Peraltro – conclude Boni – oggi pomeriggio alle 16 sarò a Melegnano per effettuare un sopralluogo e constatare di persona il danno provocato dalla fuoriuscita di petrolio». L'assessore ha anche reso noto che sarà organizzata una riunione tra gli enti locali interessati. Boni ha voluto rassicurare i cittadini che abitano nelle zone percorse dal fiume sul fatto che «l'acqua in zona è potabile, anche se c'è in effetti cattivo odore». L'assessore ha spiegato che «sono in atto i controlli dell'Arpa e degli enti locali, 24 ore su 24, per i pozzetti della falda acquifera». Il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, ha sottolineato il lavoro fatto: «E' stato attenuato fortemente l'impatto negativo della massa oleosa. È in atto un'azione di contenimento molto importante».

«ATTO CRIMINALE» – «Siamo davanti ad un atto criminale contro cui dobbiamo ribellarci», è il commento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. «C'è stato qualche criminale – ha aggiunto il governatore – che ha deciso di intervenire in maniera dolosa e vigliacca, mettendo a repentaglio un patrimonio che è di tutti. Ci deve essere una ribellione contro questi atti criminali, vanno individuati i responsabili e assicurati alla giustizia, e la giustizia contro costoro deve essere particolarmente rigorosa». «Di fronte a questo atto criminale – ha concluso – le istituzioni e la Regione in primis hanno reagito facendo tutto quello che si doveva fare. I nostri tecnici sono impegnati fin dal primo momento. Siamo davanti ad un atto di boicottaggio e di odio, frutto di una mentalità che va stigmatizzata».

LE AUTOBOTTI E LO SMALTIMENTO – La Provincia di Milano, dopo il vertice svoltosi martedì pomeriggio a Palazzo Diotti, ha individuato, di concerto con la Prefettura, una serie società e consorzi in grado di aspirare, attraverso pompe idrauliche, le diverse tonnellate di gasolio e olio combustibile per poi caricarle su apposite autobotti. Il Gli oli saranno smaltiti in centri di smaltimento rifiuti autorizzati della Lombardia, ma anche del Piemonte e della Liguria. Unità della Direzione ambiente, della Polizia provinciale e del Servizio di Protezione civile hanno operato con il massimo impegno per fare fronte al disastro ecologico.

«EMERGENZA NAZIONALE» – Legambiente intanto ha lanciato un appello: «La Regione Lombardia chieda al Governo la dichiarazione di stato di emergenza ambientale nazionale». Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale, e Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, commentano: «Siamo di fronte a un disastro ambientale vero e proprio, il problema non riguarda solo il fiume Lambro ma tutta l'asta del Po fino al delta. Per arginare i danni che può causare la macchia d'olio, urge un coordinamento nazionale degli interventi delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna».

Fonte: www.corriere.it

 

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.