Le votazioni per il nuovo presidente del Parlamento europeo sono aperte, ma lo scenario sembra già delineato: come riferisce David Carretta in un tweet, Guy Verhofstadt, presidente del gruppo liberal-democratici di Alde, ha ritirato la sua candidatura. Una mossa che rientra nell’accordo stretto con Manfred Weber, presidente dei Popolari (Ppe) per favorire l’elezione Antonio Tajani.
Dietro il candidato del Ppe si stanno compattando le varie forze del Parlamento europeo, dagli europarlamentari danesi, svedesi e cechi ai liberali tedeschi, rumeni, olandesi di destra. Insieme a loro, i francesi del Movimento democratico, i rappresentanti catalani, i belgi del Movimento riformatore come Louis Michel, ex ministro degli Esteri nel governo di Verhofstadt.
E’ la nascita di una nuova coalizione tra Alde, Ppe e i Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) che di fatto ridimensiona Socialisti e Democratici.
I cinque punti dell’intesa:
Un dibattito approfondito e la volontà di portare a termine le riforme per garantire la storia dell’Unione europea che è una storia di successo. Si partirà dall’adozione dei tre rapporti dell’Europarlamento: quello Brock-Bresso sulla piena attuazione del Trattato di Lisbona, quello Beres-Boge sulla capacità fiscale dell’Eurozona e quello Verhofstadt sull’Ue dopo la Brexit.
Il rafforzamento della crescita, della stabilità, dello sviluppo sostenibile e della strategia degli investimenti, incluso il sostegno a nuovi, ambiziosi, accordi commerciali.
Politiche ambientali, e in particolare l’applicazzione dell’accordo di Parigi
L’impegno a usare tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i principi e i valori fondanti dell’Unione europea.
Il rafforzamento delle capacità europee sul fronte della sicurezza interna ed esterna, inclusa la creazione di una difesa comune e lo sviluppo di una vera guardia di confine marittima e terrestre.
Inoltre, è previsto l’impegno del Parlamento europeo nel negoziato per la Brexit, per tutelare appieno gli interessi dei cittadini europei.
La presentazione della candidatura di Tajani:
“Ho deciso di candidarmi alle elezioni europee per cambiare quest’Europa e dire no alla politica del rigore e dei sacrifici. La mia priorità è la creazione di nuovi posti di lavoro e per questo occorre una politica industriale di sostegno alle imprese. Voglio insomma continuare il lavoro svolto in questi anni, che mi ha permesso di far approvare la mia proposta di una nuova politica industriale, mettendo all’angolo un’economia basata solo sulla finanza. Voglio anche continuare la mia battaglia per far pagare tutti i debiti che la pubblica amministrazione ha con le piccole e medie imprese perché i cittadini non possono essere inseguiti da Equitalia in un paese dove lo Stato non da il buon esempio”.(AGI)