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Home > Alfano commenta sull’immigrazione

Alfano commenta sull’immigrazione

30 de janeiro de 2017 - Por Comunità Italiana
Alfano commenta sull’immigrazione

ALFANO-00023Che cosa ha fatto l’Italia in termini di accoglienza? E le recenti politiche europee hanno a che fare con il terrorismo? La verifica di due dichiarazioni recenti di Angelino Alfano e di Maurizio Gasparri permettono di guardare le cose più da vicino.

In un’intervista al Corriere della Sera del 30 gennaio, il ministro degli Esteri Angelino Alfano, commentando la “linea-Trump” sull’immigrazione, ha dichiarato: “siamo stati [noi italiani, ndr] campioni del mondo nel salvataggio di vite nel Mediterraneo e di accoglienza a chi scappa da guerre e persecuzioni”.

Dunque, il ministro degli Esteri – ed ex ministro dell’Interno – dice due cose: che l’Italia ha effettuato più salvataggi degli altri paesi nel Mediterraneo, e che è al primo posto nell’accoglienza.

L’Italia è tra le nazioni che ha salvato più vite umane in mare
La prima affermazione di Alfano è espressa in modo discutibile. Se si restringe il campo della “competizione” al Mediterraneo non ha senso proclamarsi “campioni del mondo”. Ma la sostanza è corretta. Nel 2016, secondo i dati Unhcr, in Italia ci sono stati 181.436 arrivi via mare e “la maggior parte degli arrivi sulle spiagge italiane è avvenuta in seguito a operazioni di soccorso condotte in mare da vari attori, inclusi la Marina Italiana, la Guardia costiera italiana, navi di altri Stati e organizzazioni non governative”.

In attesa di ricevere dati più precisi dalla Guardia costiera, si può comunque sostenere – anche in base a dati parziali citati dalla stampa – che svariate decine di migliaia di migranti siano stati salvati in mare dalle autorità italiane con l’assistenza di quelle europee. Questo è avvenuto nell’ambito dell’operazione Triton, che vede la collaborazione tra Roma e Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere.

38.750 migranti salvati dall’operazione Triton

Secondo dati parziali forniti dalla Commissione europea, aggiornati a ottobre 2016, con Triton sono stati soccorsi e salvati 38.750 migranti. Poco più di quanti sono stati salvati nell’ambito di Poseidon, l’operazione con cui l’Unione europea – sempre tramite Frontex – collabora con la Grecia al salvataggio e all’identificazione dei migranti: 37.479. I numeri sono molto vicini, bisogna sottolinearlo; ma, anche se di poco, pare che Alfano abbia ragione sul punto dei salvataggi in mare.

Falsa invece la seconda parte dell’affermazione del ministro degli Esteri. L’Italia non è sicuramente al primo posto nell’accoglienza di “chi scappa da guerre e persecuzioni”, cioè gli aventi diritto alla protezione internazionale.

Ma l’Italia non è la nazione che accoglie più immigrati

Secondo i dati Eurostat – aggiornati al terzo trimestre 2016 – hanno chiesto il diritto di asilo 1.377.465 persone in Europa. Di queste 108.645 lo hanno fatto in Italia. Questa cifra ci colloca al secondo posto, poco davanti alla Svezia, con 105.060 richieste. Ma siamo a una distanza siderale dalla Germania, che ha ricevuto 761.680 domande di asilo nel periodo di riferimento. Insomma, se c’è qualcuno al primo posto per accoglienza di chi scappa da guerre e persecuzioni, si tratta di Berlino e non di Roma.

Ma il “muslim-ban” di Trump ha suscitato anche reazioni di plauso. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha dichiarato il 28 gennaio: “Alle belle anime che si scandalizzano per le politiche di Trump sull’immigrazione e contro l’Isis, chiediamo a cosa hanno invece portato le scelte dissennate sin qui fatte dall’Italia o dall’Europa. Solo più clandestini e ingressi indiscriminati che hanno lasciato campo libero ai terroristi”.

Aumenta il numero dei migranti, ma è perché l’Africa è in espansione demografica

Gasparri ha ragione quanto parla di un aumento degli ingressi di migranti in Italia negli ultimi anni: dai 40 mila del 2013 siamo passati ai 170 mila del 2014, 154 mila nel 2015 e oltre 180 mila nel 2016 (dati Frontex). Non si tratta sempre di “clandestini” – termine per cui manca una definizione legale, ma che possiamo associare impropriamente agli immigrati irregolari – in quanto circa un quinto del totale, statisticamente, risultano essere persone aventi effettivamente diritto alla protezione internazionale.

Discutibile poi che questo flusso dipenda dalle scelte dell’Italia o dell’Unione Europea. Secondo numerose fonti, al di là della contingenza della guerra in Medio Oriente, il fenomeno affonda le radici nella demografia dell’Africa in fortissima espansione e negli squilibri economici tra Europa e Continente nero.

Migrazione e terrorismo però non sono collegate

Ma la parte sicuramente scorretta dell’affermazione di Gasparri è quella circa il collegamento tra migrazioni e terrorismo. Per sostenere tale relazione ci si può appigliare quasi solo al caso di Anis Amri, l’attentatore di Berlino ucciso dalla polizia italiana a Sesto San Giovanni, che era arrivato in Italia coi barconi nel 2011. Tuttavia Amri non era un fanatico all’epoca dell’espatrio, la sua radicalizzazione è avvenuta in prigione, in Italia. Dunque la relazione non è tra terrorismo e migrazione ma semmai tra terrorismo e carcere.

Tutti gli altri gravi attentati che hanno insanguinato l’Europa negli ultimi anni, poi, da quelli di Parigi a quelli di Bruxelles, dalla strage di Charlie Hebdo fino a Nizza, sono stati compiuti da cittadini europei o da stranieri regolarmente residenti. Per usare le parole dell’Incaricato speciale delle Nazioni Unite su anti-terrorismo e diritti umani, Ben Emmerson, “non c’è alcuna evidenza che il fenomeno migratorio porti ad un aumento dell’attività terroristica”. O, in base a un report dell’European Union Institute for Security Studies, “non sono i nuovi arrivati ma le seconde o le terze generazioni di immigrati che sembrano più propense alla radicalizzazione”.

E, considerato che le dichiarazioni di Gasparri hanno preso le mosse da quanto fatto da Trump, vale la pena citare questo articolo della Cnn del 30 gennaio, dal titolo esplicativo: “Quanti attentati mortali hanno compiuto i rifugiati negli Usa? Nessuno”.

E, adattando il teorema all’Italia, possiamo dire che di 625 mila migranti arrivati in Italia dal 2011 ad oggi solo uno (Anis Amri) è successivamente diventato un terrorista ed ha compiuto una strage in Europa.(AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.