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Home > Svezia, le gaffe di Trump sui migranti e le “fake news” della Fox

Svezia, le gaffe di Trump sui migranti e le “fake news” della Fox

20 de fevereiro de 2017 - Por Comunità Italiana
Svezia, le gaffe di Trump sui migranti e le “fake news” della Fox

TRUMP-0121457Sabato 18 febbraio Donald Trump ha tenuto un comizio a Melbourne, Florida, difendendo la propria politica di chiusura delle frontiere ai migranti. A un certo punto ha dichiarato: “Guardate quello che è successo l’altra notte in Svezia. La Svezia! Ci avreste mai creduto? La Svezia. Ne hanno presi molti [di migranti ndr.]. Ora stanno avendo problemi come non avrebbero mai immaginato”.

Leggi anche: Trump quel fattaccio che non c’è stato

Dopo la sua affermazione, che sembrava alludere a un attentato o comunque a un evento specifico avvenuto in Svezia nei giorni precedenti, i mass media – soprattutto svedesi, ma non solo – si sono a lungo interrogati su quale fosse il riferimento del Presidente. Non ci sono infatti stati attentati nel Paese scandinavo negli ultimi anni.

L’ultimo attentato in Svezia risale al 2010
L’ultimo attentato terroristico risale al 2010, quando un cittadino svedese di origini irachene si fece saltare in aria a Stoccolma, causando solo la propria morte. Un evento oltretutto precedente all’attuale crisi migratoria, cominciata con le guerre in Siria e Libia (2011). Sembra dunque che Trump si sia inventato un attentato mai avvenuto. Non è la prima volta che capita all’attuale amministrazione.

La consigliera del presidente, Kellyanne Conway, già lo scorso 2 febbraio aveva dichiarato in televisione che “due rifugiati iracheni sono venuti qui in questo Paese, si sono radicalizzati e sono state le menti dietro il massacro di Bowling Green”. Peccato che un tale massacro non sia mai esistito: Bowling Green è la cittadina del Kentucky in cui i due erano stati arrestati per contatti con al-Qaeda, ma non perché stessero organizzando – e men che meno aver commesso – un attentato terroristico. Né alcun cittadino iracheno ha mai commesso un attentato letale sul territorio Usa nel corso della Storia.

Il riferimento di Trump era all’immigrazione e non a un attentato
Ma torniamo a Trump. Visto il montare del caso, le autorità svedesi hanno chiesto sabato in via ufficiale una spiegazione alla Casa Bianca. Uno dei responsabili dell’ufficio stampa della presidenza, Sarah Sanders, ha allora spiegato che il Presidente aveva fatto riferimento “a un servizio che aveva visto la sera prima in televisione: stava parlando genericamente dell’aumento del crimine e di alcuni incidenti recenti, senza riferirsi a qualcosa di specifico”. Nessun attentato o simili insomma. La conferma arriva poi dallo stesso Trump, che il giorno dopo il comizio ha scritto su Twitter: “Le mie dichiarazioni su ciò che sta succedendo in Svezia facevano riferimento a un servizio trasmesso da FOX News sulla Svezia e l’immigrazione”.

Le fonti del Presidente sono un mix di bugie, errori e retorica xenofoba
E forse qui sta il nocciolo del problema: l’uomo più potente del mondo si informa e basa le proprie dichiarazioni, a difesa delle sue politiche, su quanto ascolta da una rete televisiva che – secondo i fact-checkers americani – dà oltre il 60% di notizie false. Il servizio visto da Trump è un mix di bugie, errori e retorica xenofoba. Si tratta dell’intervista condotta da un noto giornalista conservatore, Tucker Carlson, a un video-maker accusato di islamofobia, Ami Horowitz, che si è occupato di Svezia e migranti per un suo documentario. Il servizio si apre con un giornalista che sostiene che la Svezia ha accolto “solo nel 2016 oltre 160mila richiedenti asilo”. E già c’è un primo errore: in base ai dati dell’Agenzia svedese sui migranti, nel 2016 ne sono stati accolti 29mila. Il dato di 163 mila è riferito al 2015 e bisogna comunque specificare che di questi solo la metà dovrebbe veder accolta la propria domanda.

Inoltre quello del 2015 è un picco (nello stesso anno la Germania accolse 890mila richiedenti asilo), rispetto ad esempio ai circa 80mila del 2014. Il giornalista poi prosegue dicendo che “di questi 160 mila migranti solo 500 sono riusciti a trovare lavoro”. Il dato proviene da un servizio della televisione pubblica svedese, dove tuttavia – cosa omessa da Fox News – si specifica che il numero straordinariamente basso dipende dal numero straordinariamente alto di richieste di asilo ricevute, il cui esame è diventato la priorità a discapito dell’avviamento al lavoro di quelli la cui richiesta è stata accolta. Successivamente è Horowitz che, incalzato da Carlson, parla di “una totale impennata sia nelle violenze con armi da fuoco che violenze sessuali in Svezia da quanto è iniziata la politica delle porte aperte. Le statistiche sono chiare”. Anche questa è una forzatura.

In Svezia la politica delle porte aperte non è una questione recente
La politica delle porte aperte in Svezia non è una questione recente, basti pensare che negli anni ’90 ha accolto oltre 100mila cittadini della ex Jugoslavia in fuga dalla guerra. Quanto ai dati degli ultimi anni sulle violenze, se è vero che nel 2016 è stato registrato un aumento, è altrettanto vero che nel 2015 si era registrato un calo. Come ammoniscono gli esperti, è difficile trarre conclusioni affidabili dai dati dei singoli anni – su cui influiscono molti fattori, tra cui quanto si parla sui media di un dato tema. Di sicuro la Svezia ha il tasso di denunce per violenze sessuali più alto in Europa ma, come era già stato chiarito quando la questione era venuta alla ribalta per uno scandalo che vedeva coinvolto Assange, questo dipende dalla severa legislazione svedese da un lato e dall’altro dalla società stessa, molto attenta alla questione femminile e propensa a denunciare.

Trump ha mentito e poi chiarito
Dunque Trump ha detto una falsità quando ha sostenuto che in Svezia fosse successo qualcosa di specifico nei giorni precedenti. Quando poi ha chiarito che si riferiva a un servizio di Fox News ha permesso di verificare che la fonte delle sue informazioni era infarcita di errori e fuorvianti semplificazioni.(AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.