“È nato tutto un po’ per caso, da una semplice pagina Facebook messa su da un gruppo di amanti del buon cibo e delle tradizioni culinarie italiane. In un paio di anni quella stessa pagina ha raggiunto quasi 2 milioni di followers, è nata un’associazione culturale e i suoi eventi girano il mondo. Uno solo l’obiettivo: raccontare i piatti e i prodotti Made in Italy. Parliamo di I Love Italian Food che, per il secondo anno consecutivo, torna a Dubai in occasione di Gulfood, in programma dal 26 febbraio al 2 marzo”. A rilanciare la notizia è “Dubaitaly”, magazine online diretto da Elisabetta Norzi.
“”I Love Italian Food è un network e un’associazione culturale che promuove nel mondo il vero food Made in Italy – spiega il presidente, Alessandro Schiatti -. Di fatto, abbiamo una base no profit, animata da un network di oltre 1000 blogger sparsi per il mondo, chef, ristoratori che producono ogni giorno contenuti e raccontano il Made in Italy agroalimentare. Pubblichiamo quotidianamente articoli, interviste, storie, ricette. La nostra mission è semplice: fare capire qual è il vero prodotto italiano, l’autentica ricetta, la tradizione. Un esempio? Raccontiamo la storia della burrata, perché deve essere fatta così e non in un altro modo, e se la vuoi comprare quali sono le autentiche burrate prodotte in Italia”.
I love Italian Food ha ambasciatori, blogger e lettori in tutti i Paesi ed è diventata un grande iniziativa partecipativa che dimostra il valore dei prodotti Made in Italy e quanto siano sempre ricercati. L’associazione gira quindi il mondo in concomitanza delle fiere più importanti, come Gulfood qui a Dubai, raccoglie interviste agli chef italiani, organizza performance live con prodotti Made in Italy ed eventi. Ha inoltre una Academy itinerante che propone lezioni di cucina e workshop (qui trovate il calendario degli appuntamenti a Dubai in programma nei prossimi giorni).
L’associazione è sostenuta da oltre 60 aziende italiane, soci del progetto. I Love Italian Food organizza inoltre attività collaterali che servono a diffondere concretamente i prodotti e ad aiutare le aziende ad essere presenti nel mondo. “Per dirla molto banalmente – aggiunge Schiatti – il nostro scopo è anche combattere quello che è l’Italian sounding nel settore alimentare”.
Come aderire? “Siamo un concetto partecipativo – conclude Schiatti -, chiunque può contattarci, scrivere, portare idee, collaborare alla realizzazione di eventi, ovunque viva””.(AISE)