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Home > L’inchiesta Consip ul

L’inchiesta Consip ul

02 de março de 2017 - Por Comunità Italiana

E’ finito in carcere nel giorno del suo 64esimo compleanno l’imprenditore campano Alfredo Romeo, arrestato la mattina del 1 marzo perché accusato dalla Procura di Roma di aver corrotto a partire dal 2012, e poi, in maniera più sistematica, dal 2014 fino al novembre 2016, Marco Gasparri, il dirigente della Consip (la società per azioni del ministero dell’Economia incaricata dell’acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche) retribuito per un totale di 100mila euro.

I protagonisti

Alfedo Romeo, imprenditore. Indagato per corruzione
Marco Gasparri, dirigente della Consip. Indagato per corruzione
Luca Lotti, ministro dello Sport. Indagato per rivelazione di segreto d’ufficio
Tullio Del Sette, comandante generale dei Carabinieri. Indagato per rivelazione di segreto d’ufficio
Italo Bocchino, ex parlamentare Pdl e consulente di Romeo. Indagato per traffico di nfluenze
Tiziano Renzi, imprenditore, padre dell’ex premier Matteo. Indagato per traffico di influenze
Carlo Russo, imprenditore farmaceutico. Indagato per traffico di influenze
Emanuele Saltalamacchia, comandante della legione Toscana dei Carabinieri. Indagato per rivelazione di segreto d’ufficio
L’arresto di Romeo è l’ultimo sviluppo di quella parte di indagine, nata a Napoli e trasferita nella capitale per competenza, dove risultano indagati per traffico di influenze illecite l’ex parlamentare Italo Bocchino, assieme a Tiziano Renzi, papà dell’ex premier, e all’imprenditore del settore farmaceutico Carlo Russo e per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento Luca Lotti, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e ora ministro dello Sport, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, e il comandante della legione Toscana dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia.

Che cosa è la Consip

E’ una società per azioni del Ministero dell’Economia che ne è l’azionista unico e ne decide gli indirizzi strategici, lavorando al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione. Nata nel 1997 svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell’ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche. Una ‘centrale di committenza’ che realizza il programma di razionalizzazione degli acquisti, supporta le singole amministrazioni su tutti gli aspetti del processo di approvvigionamento.

Secondo quanto ricostruito dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Mario Palazzi, sulla base delle intercettazioni telefoniche e ambientali, dei documenti sequestrati, dei ‘pizzini’ che il titolare della Romeo Gestioni spa usava per comunicare con Gasparri sapendo già di essere oggetto di una indagine e della confessione resa mesi fa agli inquirenti dallo stesso dirigente Consip, l’imprenditore campano puntava ad aggiudicarsi almeno un lotto da 143 milioni di euro (dei 18 messi in gara) per l’affidamento di servizi in una serie di palazzi istituzionali della Capitale.

Pur di vincere quell’appalto e riscattarsi dalle sonore batoste maturate anni prima in Consip, Romeo era disposto a tutto: dal pagamento di tangenti da destinare a un soggetto interno alla Consip che fosse a sua disposizione (il ‘prototipatore’ Gasparri, abile nel confezionare bandi ‘ad hoc’ per favorire un’impresa piuttosto che un’altra) alla ricerca di appoggi all’interno della cosiddetta ‘alta politica’, contando principalmente sulle conoscenze acquisite da Bocchino (consulente ‘facilitatore’ di Romeo). Il tutto – rileva il gip Gaspare Sturzo nella sua ordinanza di custodia cautelare – “al solo scopo di indurre i vertici della Consip ad assecondare le mire dell’illecita concorrenza degli imprenditori piu’ avvezzi a tali sistemi”.

La Consip spiegata dal suo amministratore delegato
“Romeo, ultimamente, e cioè subito dopo l’estate – ha riferito agli inquirenti lo scorso dicembre Gasparri – mi disse che aveva fatto un intervento sui vertici Consip attraverso il massimo livello politico; non mi disse chi era il politico o i politici presso i quali era intervenuto ma mi disse che si trattava del ‘livello politico più alto'”. Secondo Gasparri, denunciato a piede libero per corruzione, le pressioni esercitate sui vertici di Consip da parte di Romeo erano frutto di una “ossessione” dell’imprenditore che “riteneva di essere vittima di un complotto all’interno di Consip e di essere discriminato, nel senso che riteneva che i vertici Consip favorissero la società Cofely, capogruppo di un raggruppamento temporaneo di imprese di cui faceva parte anche una società riconducibile a tale Bigotti, imprenditore che, a suo dire, era legato all’onorevole Verdini”.

La rete di affari, intelligence e politica intorno a Romeo
E stando sempre alle parole di Gasparri, gli inquirenti ritengono che Romeo sapesse, sin dai primi mesi del 2016, dell’esistenza di una indagine sul suo conto. Una conoscenza, suppone il gip, frutto probabilmente anche della “costante ‘attività di ‘relazione’ del suo sodale Bocchino” che, nella veste di “consigliere strategico di Romeo”, ha “capacità di accedere a informazioni riservate anche grazie al suo trascorso di deputato e membro del Comitato Parlamentare di Controllo sui Servizi Segreti e con perduranti contatti con sedicenti ed effettivi appartenenti all’intelligence nonché con politici e pubblici funzionari in posizione apicale”.

In attesa dell’interrogatorio di garanzia di Romeo, l’attività istruttoria della Procura proseguirà in settimana, salvo rinvii, con l’interrogatorio di papà Renzi: questi e Russo, sfruttando le relazioni esistenti tra il padre dell’ex premier e Luigi Marroni, ad di Consip, “si facevano promettere indebitamente da Romeo” che “agiva previo concerto con Bocchino, suo consulente, utilità a contenuto economico, consistenti nell’erogazione di somme di denaro mensili, come compenso per la mediazione verso Marroni”, in relazione allo svolgimento di alcune gare. (AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.