Il decreto sicurezza urbana, che contiene norme innovative per garantire la sicurezza nei centri cittadini, ha incassato il primo sì alla Camera con 230 voti favorevoli e 56 contrari (il M5S si è astenuto), ora il testo, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 22 febbraio, dovrà essere esaminato al Senato. Ma sul fronte politico non accennano a placarsi le polemiche, alimentate prima da un post di Roberto Saviano su Facebook dal claim eloquente – “sembra pensato per punire il disagio sociale” – poi da un articolo dello stesso scrittore su Repubblica che lo boccia come “classista e razzista”
Minniti: “Non è una legge di destra”
Il ministro dell’Interno Marco Minniti in un’intervista a Repubblica cerca di respingere le polemiche e nega che il decreto sia una legge di destra. Lo dimostra il fatto che “non aumenta le pene e non introduce nuovi reati”. “Allora qualcuno mi risponda: è di destra una legge che sottrae la definizione delle politiche della sicurezza nelle nostre città alla competenza esclusiva degli apparati, trasformando la sicurezza in bene comune e chiamando alla sua cogestione i rappresentanti liberamente eletti dal popolo, vale a dire i sindaci?” incalza il ministro.
“E’ di destra un provvedimento – sottolinea ancora Minniti – che è stato scritto a quattro mani con l’Anci, con sindaci italiani che vanno da Zedda a Nardella, da Decaro a Sala?”. Per il ministro la strada scelta con il decreto è “l’unica percorribile, perché in grado di declinare le politiche della sicurezza in chiave moderna, democratica, e inclusiva. Dunque rinunciando a declinarla solamente come ordine pubblico”. “La dico semplice: perché una piazza sia sicura la notte, è necessario che sia presidiata da una macchina della polizia, non c’è dubbio. Ma anche che quella piazza sia illuminata e resa agibile da politiche sociali di inclusione, oltre che di decoro urbano. Ecco, il mio decreto sulla sicurezza è questa cosa qui”.
Ma cosa prevede davvero il decreto?
Più poteri ai sindaci per la sicurezza nelle città
Mettere le spese per la videosorveglianza fuori dal patto di Stabilità
Daspo per spacciatori di sostanze stupefacenti.
Possibilità di arresto in “flagranza differita” in caso di reati commessi durante manifestazioni pubbliche riprese da telecamere.
Ecco cosa prevede, nel dettaglio, il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 20 febbraio 2017 (G.U. n. 42 del 20 febbraio 2017) e riportato dal quotidiano di informazione giuridica Altalex
Cosa è la sicurezza integrata
E’ l’insieme degli interventi assicurati dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e Bolzano, dagli enti locali e da altri soggetti istituzionali, al fine di concorrere, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità:
in accordo in sede di Conferenza unificata su proposta del Ministro dell’interno, sono definite le linee generali delle politiche pubbliche per la promozione della sicurezza integrata: le linee guida sono rivolte, prioritariamente, a coordinare l’esercizio delle competenze dei soggetti istituzionali coinvolti, anche con riferimento alla collaborazione tra le forze di polizia e la polizia locale;
accordi per la promozione della sicurezza integrata: in attuazione delle linee guida lo Stato e le Regioni e Province autonome possono concludere specifici accordi per la promozione della sicurezza integrata, anche diretti a disciplinare gli interventi a sostegno della formazione e dell’aggiornamento professionale del personale della polizia locale;
sulla base di questi accordi le Regioni e le Province autonome possono sostenere iniziative e progetti per attuare interventi di promozione della sicurezza integrata nel territorio di riferimento; tra queste, l’adozione di misure di sostegno finanziario a favore dei comuni maggiormente interessati da fenomeni di criminalità diffusa.
Che cosa è la Sicurezza urbana
E’ il bene pubblico relativo alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso il contributo congiunto degli enti territoriali attraverso i seguenti interventi:
riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati;
eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale;
prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio;
promozione del rispetto della legalità;
più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile.
Cosa sono i patti per la sicurezza urbana
Sono accordi sottoscritti tra il prefetto ed il sindaco, nel rispetto di linee guida adottate su proposta del Ministro dell’interno con accordo sancito in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali: i patti individuano, in relazione alla specificità dei contesti, interventi per la sicurezza urbana volti a perseguire i seguenti obiettivi:
prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente degradate;
promozione del rispetto della legalità, anche mediante iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita, comprese l’occupazione arbitraria di immobili e lo smercio di beni contraffatti o falsificati, nonché la prevenzione di altri fenomeni che comunque turbano il libero utilizzo degli spazi pubblici;
promozione del rispetto del decoro urbano, anche valorizzando forme di collaborazione interistituzionale tra le amministrazioni competenti, finalizzate a coadiuvare l’ente locale nell’individuazione di aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi di cultura interessati da consistenti flussi turistici, o adibite a verde pubblico, da sottoporre a particolare tutela.
Cosa significa dare maggiori poteri ai Sindaci
il sindaco, quale rappresentante della comunità locale, può adottare ordinanze dirette a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana; in particolare per tutelare la tranquillità e il riposo dei residenti, anche con interventi in materia di orari di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche; in questa materia i Comuni possono anche adottare specifici regolamenti;
per la tutela della tranquillità e del riposo dei residenti in determinate aree urbane interessate da notevole afflusso di persone, anche in relazione allo svolgimento di specifici eventi, il sindaco può disporre con ordinanza non contingibile e urgente e per un periodo comunque non superiore a 60 giorni, limitazioni in materia di orari di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche;
le ordinanze contingibili e urgenti che il sindaco può adottare sono dirette a prevenire e contrastare le situazioni che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili, o fenomeni di abusivismo, quale l’illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti.
Come tutelare la sicurezza e e il decoro urbano
E’ introdotta la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 300 euro per chi pone in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione delle infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi ivi previsti;
al trasgressore è fatto ordine di allontanamento dal luogo in cui è stato commesso il fatto;
autorità competente in relazione alle violazioni di cui sopra è il sindaco del comune interessato ed i proventi delle sanzioni sono devoluti al comune e destinati all’attuazione di iniziative di miglioramento del decoro urbano;
i regolamenti di polizia urbana possono individuare aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibite a verde pubblico, alle quali si applicano le disposizioni precedenti.
Cosa sono l’ordine di allontanamento e il divieto di accesso
l’ordine di allontanamento è rivolto per iscritto dall’organo accertatore e contiene l’indicazione che la sua efficacia cessa trascorse quarantotto ore dall’accertamento del fatto e che la sua violazione è soggetta alla sanzione amministrativa pecuniaria di cui sopra aumentata del doppio;
copia del provvedimento è immediatamente trasmessa al questore con contestuale segnalazione ai servizi socio-sanitari, ove ne ricorrano le condizioni;
in caso di reiterazione, il questore, qualora dalla condotta tenuta possa derivare pericolo per la sicurezza, può disporre, con provvedimento motivato e per un periodo non superiore a 6 mesi, il divieto di accesso ad una o più delle aree di cui sopra, individuando, inoltre modalità applicative del divieto compatibili con le esigenze di mobilità, salute e lavoro del destinatario dell’atto;
la durata del divieto di accesso non può essere inferiore a 6 mesi e e superiore a 2 anni, se il responsabile è persona con precedente infraquinquennale (anche se si tratta di sentenza confermata in appello) per reati contro la persona o il patrimonio; se si tratta di minorenne, il questore ne dà notizia al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni.
In caso di condanna per reati contro la persona o il patrimonio commessi nei luoghi o nelle aree di cui sopra, la concessione della sospensione condizionale della pena può essere subordinata all’imposizione del divieto di accedere a luoghi o aree specificamente individuati.
Le misure contro le occupazioni abusive
E’ attribuito al Prefetto il compito di impartire, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, disposizioni per prevenire, in relazione al numero degli immobili da sgomberare, il pericolo di possibili turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica e per assicurare il concorso della Forza pubblica all’esecuzione di provvedimenti dell’autorità giudiziaria concernenti i medesimi immobili;
gli interventi di sgombero devono seguire criteri di priorità basati sulla situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica negli ambiti territoriali interessati, i possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica, i diritti dei proprietari degli immobili, i livelli assistenziali che possono essere assicurati agli aventi diritto dalle regioni e dagli enti locali;
l’eventuale annullamento da parte del giudice amministrativo del provvedimento prefettizio può dare luogo solo a risarcimento in forma specifica (salvo il caso di dolo o cola grave): la p.a. avrà obbligo di adottare gli interventi necessari ad assicurare la cessazione della situazione di occupazione arbitraria dell’immobile.
Le misure contro i writer
In caso di condanna per il reato di deturpamento e imbrattamento di edifici, mezzi di trasporto o cose di interesse artistico il giudice potrà subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena al ripristino e alla ripulitura dei luoghi oppure, se ciò non è possibile, al pagamento o rimborso delle spese, o ancora, se il condannato non si oppone, al lavoro di pubblica utilità.
Daspo per spacciatori
Il questore può disporre il divieto di accesso nei locali pubblici o nei pubblici esercizi in cui sono stati commessi gli illeciti per coloro che sono condannati in via definitiva o in appello per spaccio di sostanza stupefacenti.
Arresto in flagranza differita
Tra gli emendamenti al testo approvati c’è quello che prevede la possibilità dell’arresto in flagranza differita (per i soli reati in cui l’arresto è obbligatorio) se il reato con violenze alla persone o alle cose avvenga durante o in occasione di manifestazioni pubbliche e sia ripreso da telecamere e in immagini fotografiche. L’identificazione deve avvenire entro le 48 ore dal fatto.
Recupero delle periferie
Il decreto stanzia 1.900 milioni di euro per quest’anno, 3.150 per il 2018 e 3.500 per il 2019 e 3.000 per ciascuno degli anni che vanno dal 2020 al 2032. Si punta allo sviluppo delle infrastrutture, difesa del suolo, ricerca e informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria, e all’eliminazione delle barriere architettoniche.(AGI)