È iniziata questa mattina nella Sala Conferenze Internazionali della Farnesina la prima plenaria del 2017 del Consiglio generale degli italiani all’estero.
A fare gli onori di casa Marco Giungi, che ha invitato l’assemblea a ricordare e riconoscere il lavoro svolto da Cristina Ravaglia a capo della Direzione Generale per gli Italiani all’estero e le Politiche Migratorie, che ha lasciato l’incarico il 13 marzo scorso. Una Dgiepm che per 5 anni sotto la sua guida è stata un “interlocutore leale e franco per il Cgie”. Certo, “non sono mancati i momenti aperti e franchi”, ha detto Giungi, a sua volta in partenza per Bucarest, ma nel complesso “l’interazione tra Cgie e amministrazione è stata leale e franca e l’ambasciatore Ravaglia ne è stata la prima fautrice”.
Al lungo applauso dell’assemblea, è seguito il lungo intervento del sottosegretario agli esteri Enzo Amendola che ha illustrato la relazione di Governo.
Ricordato che il 2017 vedrà l’Italia “in prima fila a livello internazionale”, Amendola è entrato nel merito ricordando che “il risultato che caratterizzerà questa plenaria e cioè il progetto di riforma di Comites e Cgie. Spero che le vostre ambizioni siano alte e che la riforma tenga conto dei cambiamenti del mondo dell’emigrazione”.
Posto che “qualsiasi spunto deve procedere con il vostro consenso”, Amendola ha elencato i requisiti della nuova rappresentanza: “modificare i requisiti della consistenza numerica della collettività per la costituzione dei Comites; rivedere i criteri per la designazione dei consiglieri Comiets, per includere i componenti della nuova emigrazione; pensare a incompatibilità e ineleggibilità; a cambiare il sistema dello scioglimento dei Comites per evitare empasse; aggiornare i criteri per i contributi del Maeci perché facciano riferimento al numero dei connazionali, all’estensione della circoscrizione e al costo della vita nei diversi paesi”.
Una quota determinata dei finanziamenti dei Comites dipenderà dai “progetti di interesse”; si dovrà far ricorso al foundraising, in generale “modellare un nuovo meccanismo”.
Per il Cgie bisogna “valorizzare la sua funzione in sinergia con gli eletti all’estero” e dargli una “composizione e struttura più moderne. Spetta a voi giungere ad una soluzione per far convivere i tre livelli di rappresentanza in modo adeguato ai tempi e alle dinamiche della nuova emigrazione. Ci aspettiamo una valida proposta da riversare in un articolato da sottoporre al Parlamento così da farlo approvare prima della legislatura”.
Il Governo e italiani all’estero.
Lingua e cultura. “Componente strategica della politica estera, la legge di bilancio potenzia la promozione di lingua e cultura istituendo un fondo di 150 milioni di euro per il 2017/2020: 20 milioni per il 2017, 30 per il 2018, 50 per il 2019 e il 2020. La maggior parte (126,5 milioni) andrà a potenziare l’attività del maeci a sostengo e per la valorizzazione della lingua e cultura all’estero. Un’altra parte va al Miur e Mibact”.
Nella quota Maeci, “parte integrerà i fondi alla Dante Alighieri e all’insegnamento della lingua e cultura attraverso i Comitati in Italia e all’estero; verranno destinate risorse alla promozione delle industrie creative (design, cinema,musica, spettacolo, sport, editoria) per promuovere i territori e le opportunità di scambi”.
Amendola ha quindi citato “11 assi prioritari” per promuovere lingua e cultura: Italiano lingua viva, design, archeologia e patrimonio culturale, cucina, mediterraneo, arte contemporanea, musei, turismo culturale, industrie culturali e creative (cinema, audiovisivi, editoria); scienza e ricerca; diplomazia economica”.
Diffusione lingua. “Come detto agli Stati generali di Firenze, con il progetto “italiano lingua viva” si prevede piena tutela dei corsi degli enti gestori per le comunità di origine italiana; si incrementa il contributo per cattedre e corsi, prosegue il progetto “laureati per l’italiano”; si avviano corsi di lingua in modalità e-learning; verrano lanciarti progetti multimediali, l’aggiornamento del portale web, gli aggiornamenti per i docenti; i finanziamento di premi e dei contributi per la diffusione dell’editoria italiana all’estero”.
Amendola ha ricordato l’impegno del Governo a mantenere per il 2017 “i livelli di spesa come l’anno precedente (complessivamente 12 milioni). L’ultima legge di bilancio incrementa fondi di 4 milioni dal 2017; con il decreto di ripartizione al vaglio del Mef altri 2 milioni l’anno, così da mantenere il livello di 12 milioni fino al 2020 compreso, come ci impegnammo a fare l’anno scorso. Il cambio è netto. Questi fondi sono a regime e quindi ci permettono una programmazione, anche se con ritardi evidenti”.
Buona scuola. “Il Cgie ha dato parere favorevole il 25 gennaio con alcune raccomandazioni su enti gestori, corsi a distanza, programmazione triennale. Il Maeci ha recepito quel parere e quello dei Comitati in Parlamenti, definendo integrazioni al testo”.
Trasferimento delle competenze alla DGSP: “superata le diversità tra l’insegnamento della lingua agli italiani all’estero e agli straieri, visto che i destinatari dei corsi non sono più tanto i primi; si propone l’inserimento dell’italiano nei corsi nazionali. Il 16 febbraio si è attuato il trasferimento delle competenze e si tratta di una riorganizzazione non solo burocratica: il capitolo 3153 passa a alla Dgsp; il decreto interministeriale è al Mef ed è pronto per la firma di Padoan; siamo intervenuti per accelerare ed evitare ulteriori ritardi per dare i fondi agli enti. La Dgiepm, già prima del trasferimento di competenze, ha già provveduto ad una prima ripartizione dei fondi”.
Comites. “nel capitolo 3103 ci sono 1.267.838 (10,47% meno del 2016); per il Cgie 299.479 (34,56% in meno 2016). Non ci nascondiamo le difficoltà, ma cerchiamo soluzioni. Sappiamo che non bastano, ma sullo stanziamento ha pesato la scorsa legge di bilancio a tempi contingentati, dovuti alla crisi governo. Confermo l’impegno di Maeci e Governo a inserire nell’assestamento di bilancio risorse aggiuntive”.
Assistenza diretta. “Nel capitolo 1613 ci sono 4.985.326, come dettoci dalla rete consolare, ma siamo pronti ad aggiungere fondi in caso di necessità”.
Assistenza indiretta. “Nel Capitolo 3105 ci sono 420.222, ripartito tra 39 enti in 19 Paesi. Privilegiati ospedali e case di riposo, l’assistenza di minori e madri in difficoltà nei paesi con bassi standard medico-assistenziale”.
Tavolo frontalieri. “Nato contro le discriminazioni di questi lavoratori, per creare uno statuto dei lavoratori frontalieri così da affrontare concretamente le problematiche della categoria”.
Editoria. “Il Governo ha emanato il 24 marzo i decreti legislativi. Vengono mantenuti i contributi a quotidiani e periodici editi all’estero, o editi in Italia e diffusi all’estero. Nel 2017 sono stati autorizzati 300mila euro per le agenzie specializzate per i servizi stampa dedicati agli italiani all’estero; 1 milione è stato stanziato per integrare i contributi diretti alla stampa all’estero; le nuove regole saranno in vigore dal 2018”.
Voto all’estero. “Recenti prese di posizione del Cgie a seguito di polemiche dopo il referendum fanno stato delle vive aspettative che diritti acquisiti non siano sminuiti o messi in discussione. Ringrazio Schiavone e i parlamentari che hanno espresso viva preoccupazione per le polemiche non sul referendum, ma sul diritto acquisito degli italiani all’estero di partecipare al voto. Siamo certi che condividete i principi del Maeci, l’invio dei plichi a pioggia è alla base di molti problemi. Votare nei seggi sarebbe più sicuro, ma inattuabile in moltissimi Paesi. Valuteremo come cambiare il meccanismo tecnico, che sia capace di superare la criticità come avere 100mila schede nulle; ci aspettiamo da voi un impegno attivo per arrivare ad un sistema di voto più efficace”.
Prestazione servizi consolari. “Nonostante le riduzioni, il Maeci garantisce l’efficace erogazione dei servizi consolari. Tra i miglioramenti introdotti segnalo gli strumenti di captazione telematica delle impronte “securizzato” – 29 dei 38 già acquistati – altri 75 ne acquisteremo, da affidare ai consoli onorari”.
Unioni civili. “date tutte le istruzioni fornite sul nuovo istituto”.
Cittadinanza. “La legge approvata alla Camera nell’ottobre 2015, è ora in Senato. Il Maeci ha suggerito al Legislatura di tenere conto dell’unicità dell’istituto, sia che derivi da ius sanguinis che da ius soli o dallo ius culturae. Il Maeci sostiene che se si allarga lo ius soli, dovrebbe restringersi lo ius sanguinis, per ricondurre a coerenza il sistema attuale; anche qui il vostro ruolo è fondamentale: siete risorse come i parlamentari, per far sì che nel passaggio al Senato si arrivi ad una riforma che prenda in considerazione nuove esigenze e vecchi diritti ma anche nuove possibilità per l’Italia”.
30% percezioni consolari su pratiche di cittadinanza: “sono destinate a rafforzare i servizi consolari con priorità per impiegati a contratto locale per smalitre le pratiche di cittadinanza. È un passo in avanti che fornisce sostegno ad attività soprattutto in Sud America, ma non sarà risolutivo, perché ci sono altri problemi. Avremo sempre bisogno di rafforzare la rete con personale da Roma.il Governo ha un programma di assunzioni per il 2017/2019; è in corso di finalizzazione il decreto Madia per autorizzare il Maeci ad assumere 50 funzionari, 10 tra ingengeri e architetti, 44 funzionari per la promozione culturale. Il Maeci ha chiesto alla Presidenza del Consiglio 7milioni dal fondo per le assunzioni del pubblico impiego per avere altre 130 altre unità”. Contrattisti. “Il contingente fissato a 2700 è saturo, servono nuove autorizzazioni. L’ultimo decreto prevede pochi contrattisti per i paesi africani, in prima linea nella gestione dell’emergenze migratoria. Tali assunzioni allevieranno in parte minima le gravi carenze di organico, ma è un segnale positivo. Il Maeci torna ad assumere”.
Spid. “Promosso dall’Inps, ne discuterete con il presidente Boeri. Nasce per ridurre il digital divide, per usare più servizi digitali della Pubblica Amministrazione. L’Inps ha esteso l’uso del livello 2 anche ai patronati che hanno disposizione ora molte banche dati e incrementato le loro attività.
Brexit. “A ore verrà formalizzata l’attivazione dell’articolo 50. Già ci siamo attivati per gestire gli effetti della Brexit per minimizzare gli effetti negativi sui nostri connazionali. Ambasciata e consolato impegnati da tempo per evitare discriminazioni dei nostri connazionali.
Immobili. “Alla Farnesina è stato chiesto di versare all’entrata di bilancio dello Stato 20milioni di euro per il 2016, 10 per il 2017 e il 2018. Il Parlamento ha incrementato a 26 milioni per il 2017. Di fronte a questi obiettivi, il Minsitero ha sviluppato una revisione politica degli immobili demaniali. Se non raggiungiamo gli obiettivi verranno decurtati fondi per un ammontare corrispondente. Abbiamo lavorato ad una soluzione logica, che difende il nostro patrimonio immobiliare. Vendiamo gli immobili non più utilizzati e interveniamo nella razionalizzazione. Da Gentiloni ad Alfano non sarà chiuso nessun consolato o IIC né venduti immobili che abbiano delle funzioni essenziali. Razionalizzare non significa chiudere, ma mettere a sistema risorse a strutture esistenti. Dunque dismissione degli immobili non più funzionali, razionalizzare quelli non più all’altezza delle esigenze delle comunità”.
Zurigo e Bruxelles. “La casa d’Italia a Zurigo è completamente da ristrutturare diventerà sede di Consolato, IIC, istituti e scuole. A Bruxelles abbiamo acquistato una sede che accorperà tutti gli uffici dell’amministrazione ad eccezione della rappresentanza Nato e dell’IIC”.
Venezuela. “Il Governo ha assicurato sempre grande attenzione agli italiani all’estero. abbiamo chiesto più volte autorizzazione al governo venezuelano per provvedere alle esigenze sanitarie della comunità, per avere una deroga alla importazione di medicine, ma non è mai stata non accolta. Risultato ottenuto, invece, sul fronte pensioni: risolta la questione del tasso di calcolo di cambio per l’integrazione al minimo delle pensioni da gennaio di quest’anno”.
Concludendo la sua lunga relazione, Amendola ha di nuovo auspicato “una collaborazione concreta e costruttiva” del Cgie così come dei Comites così come lui stesso ha sperimentato “nelle diverse missioni fatte”; ha rivolto un ringraziamento all’ambasciatore Ravaglia e salutato Giungi, prossimo ambasciatore a Bucarest.
L’ultimo pensiero per la mobilitazione spontanea all’estero nata per aiutare le popolazionei italiane colpite dal sisma a dimostrare che “l’Italia è unita nella sofferenza, nella dignità e nel tricolore”. (AISE)