La Procura va verso l'incriminazione dei poliziotti ripresi nel video inviato a «Chi l'ha visto?»
{mosimage}ROMA – Lesioni volontarie. Con questa accusa potrebbero essere incriminati gli agenti di polizia autori del pestaggio di Stefano Gugliotta, il 25enne romano picchiato e arrestato a Roma la sera della finale di Coppa Italia vicino allo stadio Olimpico. Il video dell'aggressione, ripresa da un telefono cellulare, è stato inviato dai familiari del ragazzo alla redazione del programma di Raitre «Chi l'ha visto?» che poi lo ha diffuso.
Allo stato non c'è ancora in Procura un fascicolo appositamente aperto ma, intanto, è in corso l'identificazione degli agenti (nelle prossime ore i nominativi saranno comunicati al magistrato) che appaiono nel video girato, e messo su internet, da un testimone. Ma piazzale Clodio potrebbe acquisire anche un secondo video. Nel frattempo la polizia sta sentendo alcuni testimoni del pestaggio, avvenuto in viale del Pinturicchio. Gugliotta è stato arrestato per resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Gli inquirenti sottolineano che il video diffuso su internet mostrerebbe solo una parte di quanto è accaduto nei pressi dell'abitazione di Gugliotta.
GLI ALTRI FERMATI – Intanto per quanto riguarda le altre persone finite in carcere che (Alessio Amicone, Antonello Cori, Emiliano Giacomobono, Emanuele Pecorone, Luca Daniele, Stefano Carnesale ed Emanuele De Gregorio), i difensori Cesare Piraino, Efisio Figus Diaz, Lorenzo Contucci e Andrea Cerrone, hanno già presentato istanza al Tribunale del riesame per ottenere la revoca dell'ordine di custodia cautelare. Questo è stato firmato nei giorni scorsi dal gip Aldo Morgigni. Nei ricorsi si sottolinea tra l'altro che gli arresti sono avvenuti indiscriminatamente, senza tener presente le circostanze di fatto da agenti e tra l'altro ricercavano una persona che indossava un giubbotto color rosso e che aveva pronunciato frasi offensive nei loro riguardi. Numerosi sono anche gli episodi indicati nei ricorsi come quello che ha avuto per protagonisti Carnesale e De Gregorio, studenti di farmacia ed economia, finiti in manette perchè mentre andavano in Piazza Mancini a prendere l'autobus per rientrare a casa hanno raccolto da terra l'asta di una bandiera. L'avvocato Andrea Cerrone che assiste Emanuele De Gregorio, spiega: «Lui ha 19 anni. È uno studente di farmacia alla Sapienza. Era andato a vedere la partita con un suo amico e compaesano, Stefano Carnesale, anch'egli arrestato. Vengono entrambi dalla provincia di Chieti. Lui è un ragazzo mingherlino che non farebbe male ad una mosca. È stato fermato nei pressi di piazza Mancini dopo che aveva raccolto da terra una asta telescopica, utile per tenere le bandiere. L'avrebbe voluta usare per i prossimi mondiali. È detenuto a Regina Coeli e vive una situazione di fortissimo disagio».
IL CAPO DELLA POLIZIA – E il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha disposto «una rigorosa attività ispettiva» per verificare la correttezza dell'operato delle forze di polizia nel corso degli incidenti provocati a Roma al termine della partita Inter-Roma. L'indagine ispettiva è stata decisa da Manganelli dopo aver visionato le immagini diffuse dalle emittenti televisive. Nel «ribadire la volontà di offrire, con tale iniziativa – spiega in una nota il capo della polizia – la più ampia collaborazione alla magistratura incaricata di ricostruire tali vicende ai fini dell'accertamento della verità, il capo della Polizia sottolinea che l'azione è volta anche alla tutela dell'immagine dell'Istituzione e delle donne e degli uomini della Polizia, che lavorano nell'interesse dei cittadini, con onestà, professionalità e dedizione».
Fonte: www.corriere.it