Alle 21 in punto è cominciato il dibattito finale per l’Eliseo, e alle 21 e 01 Marine Le Pen ha cominciato ad attaccare in modo forsennato il suo avversario Emmanuel Macron. Il giornalista Christophe Jakubyszyn chiede qual è lo stato d’animo dei due candidati, e in base al sorteggio tocca alla leader del Front National rispondere per prima: «Sono felice, perché la scelta politica è chiara: Macron rappresenta la globalizzazione selvaggia, l’uberizzazione, l’estensione del precariato, la guerra di tutti contro tutti, il saccheggio economico. Il figlio prediletto del sistema e delle élite ha fatto cadere la maschera».
Lotta e governo
Il tono del dibattito è stabilito, e non cambierà. Marine Le Pen non ha niente da perdere perché tutti i sondaggi la danno in consistente e stabile ritardo su Emmanuel Macron (all’incirca 40% contro 60%) e quindi lei sembra aver scelto la strategia del tutto per tutto. Non cerca di dare un’immagine più pacata come spesso ha fatto in questi anni di «normalizzazione del partito». Va all’assalto usando i minuti a disposizione non per esporre il suo programma, ma per demolire l’avversario. Una Marine Le Pen più di lotta che di governo, solo che domenica si vota per la presidenza della Repubblica, non per la leadership dell’opposizione. Sul terrorismo e la lotta al fondamentalismo islamico, Marine Le Pen accusa Emmanuel Macron di essere «lassista» e prevede che lui «non riuscirà a sradicare l’islamismo perché è sottomesso a loro». Un’accusa molto grave, ripetuta quando Marine Le Pen accusa Macron di essere compiacente con i terroristi «e con i loro finanziatori Qatar e Arabia Saudita».
«Impreparata»
La leader del Front National dice che bisogna espellere tutti gli stranieri schedati «S» (cioè considerati una minaccia per la Sicurezza nazionale), Macron cerca di ribattere che «ci vogliono misure chirurgiche, non indiscriminate» e soprattutto che un provvedimento simile sarebbe inutile, perché la grande maggioranza degli autori degli attentati in Francia non era schedata «S». Più volte durante le due ore e mezza di dibattito Macron ha cercato di spezzare il ritmo degli attacchi, parlando a voce più bassa e più calma ma qualche volta accusando Marine Le Pen di dire delle «sciocchezze» e di non essere sufficientemente preparata sui dossier. Per esempio sull’economia e la recente proposta di Marine Le Pen di una «doppia moneta». «Un’impresa non potrà pagare i fornitori in euro e i dipendenti in franchi — ha detto Macron —. E il nostro debito sarà pagato in euro e in franchi? La Gran Bretagna poi non è mai stata nella zona euro. È la grande sciocchezza del progetto Le Pen». Secondo i primi sondaggi pubblicati giovedì mattina, i cittadini francesi sembrano avergli dato ragione: il 63 per cento ha trovato più convincente Macron, il 34 per cento Marine Le Pen. (Corriere)