anche ricevuto l’importante presenza dell’ambasciatore italiano Michele Valensise e del console generale a Rio de Janeiro, Massimo Bellelli.
Secondo padre Saturnino Arto Sardina, superiore provinciale dell’Ordine dei Minimi (fondato da San Francesco di Paola nel 1435), la festa risale a quando i Frati seguitore del santo sono arrivati a Rio de Janeiro, nel novembre 1955.
— L’anno seguente, la colonia italiana si è unita per fare qui la festa. Il merito iniziale per la realizzazione dell’evento è della stessa colonia calabrese, soprattutto dei giornalai e pescivendoli, di cui San Francesco è il patrono (festa commemorata il 2 aprile). I calabresi avevano una grande nostalgia di questa festa, fatta nella loro città, e non potevano passare un anno senza quest’evento. Perciò hanno stimolato l’idea della festa che, quest’anno, celebra il quinto centenario dell’approvazione della regola del nostro Ordine – spiega.
Uno degli esempi della grande devozione al santo viene dal commerciante Pasquale Annunziato Santoro, 89. Nemmeno le avversità sono riuscite ad impedirgli di compiere quello che, secondo lui, è già divenuto un rito annuale. Solo e con l’appoggio di un bastone, era tutto sorrisi mentre distribuiva foglietti stampati sulla vita di Padre Luigi Allevato, uno dei fondatori dell’Ordine dei Minimi in Brasile e sui 25 anni dalla morte di Don Giuseppe Gravina, religioso paolano che è stato parroco di Scarcelli, frazione di Fuscaldo, sempre in Calabria.
— Loro sono stati molto importanti per la nostra religiosità. Per questo l’omaggio. Vengo a questa festa fin da quando è cominciata ad esistere in Brasile. E inoltre ho sempre fatto parte Comunidade della commissione organizzatrice. Stavolta sono venuto da solo perché mia moglie è rimasta insieme a nostro fi glio, che è malato – giustifica.
Quando al segreto della buona disposizione fisica, lo stesso commerciante ne rivela il trucco. Secondo lui, la presenza di una routine giornaliera è fondamentale per mantenere l’energia e il buon umore.
— Il segreto è non smettere di lavorare. Ancora oggi mi sveglio alle 4.00 per aprire la mia pasticceria al centro di Rio. Ho amici che sono entrati in pensione e hanno perso l’animo. Io non lo farò mai – ammette Santoro.
Per Frate Constantino Mandarino, l’entusiasmo e la religiosità dimostrati dai fedeli che partecipavano alla festa sono gli stessi dagli anni ‘50. Ma quello che è cambiato è la quantità di sostenitori, che diminuisce ogni anno che passa.
— Dal 1956 ad oggi la situazione è cambiata molto. Avevamo più aiuti. Solo per averne un’idea, la chiesa ha cominciato ad essere timidamente costruita con l’aiuto della colonia calabrese, che ha cercato aiuti insieme al presidente del sindacato dei giornalai che, all’epoca, era un brasiliano. Da quel momento, passavamo a ricevere aiuti anche da grandi sostenitori, come le grandi aziende. Adesso, ne abbiamo soltanto tre – si cruccia il religioso di Rende, un paesino vicino a Paola. Uno dei grandi organizzatori della festa, Pietro Polizzo, 74, è d’accordo col religioso.
— Quest’anno il brutto tempo non ci ha aiutati molto con la questua. Per questo la parte-cipazione di sostenitori è importante, visto che le entrate vengono tutte convertite in opere sociali della chiesa. Le uniche spese che abbiamo sono con la struttura — aggiunge.
Malgrado gli eventuali contrattempi, la festa l’anno prossimo dovrà essere ancora più animata. Secondo il sindaco di Paola, Roberto Perrotta, questa sarà l’epoca in cui verrà celebrato il quinto centenario della morte del suo patrono. Nel luogo di nascita del santo i festeggiamenti sono già in pianifi cazione.
— L’amministrazione della città di Paola si trova già tutta coinvolta con i preparativi. Vorremmo riunire autorità di livello nazionale ed internazionale. Sarà un evento di grande importanza per i paolani — riflette Perrotta.