Un’amicizia “storica” lega Italia e Uruguay. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ieri è arrivato a Montevideo, seconda tappa della visita istituzionale in Sud America.
Il Capo dello Stato, sempre accompagnato dal Ministro degli Esteri Alfano, ha incontrato il Presidente Tabaré Vazquez e poi è intervenuto di fronte alle Camere riunite.
In entrambe le occasioni, Mattarella ha ricordato il legame che lega i due Paesi, anche grazie alla collettività italiana presente in Uruguay.
“I nostri legami sono storici, sono forti, tra i più forti che si possano immaginare. Tanti emigrati italiani sono giunti a più riprese in Uruguay, accolti con grande disponibilità e generosità; i loro discendenti – cittadini uruguaiani – sono parte di questo Paese e ciò rende il nostro legame particolarmente intenso”, ha detto infatti Mattarella dopo l’incontro con Tabaré Vazquez. “Intendiamo proiettare l’amicizia storica che ci lega in maniera sempre più concreta, operativa e crescente nel futuro e questa amicizia fa sì che Uruguay e Italia si trovino in sintonia su tutte le principali questioni di carattere internazionale. Quest’anno in cui Uruguay e Italia fanno parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu si registra una particolare sintonia (soprattutto nel mese corrente sotto la presidenza uruguaiana) e i nostri rappresentanti trovano una spontanea convergenza su tutte le questioni principali dell’agenda internazionale”.
Quindi, ha sottolineato, “per Italia l’Uruguay è un partner di riferimento, nella consapevolezza che la democrazia uruguaiana costituisce un modello che supera i confini dell’America Latina. La nostra collaborazione si esprime in tutti i settori, da quello politico a quello economico, a quello culturale. Sul piano politico abbiamo deciso di rendere attivo, operativo e costante quanto disposto nell’intesa del 2011 per consultazioni periodiche regolari tra Uruguay e Italia. La prima tappa sarà prossimamente a Roma per rendere costante la collaborazione e la verifica – con questo meccanismo di consultazione periodico – dell’andamento della nostra collaborazione in maniera che essa sia realmente crescente nel tempo”.
Citati gli accordi siglati in tema di giustizia e sul fronte economico-commerciale (ferrovie, energia) Mattarella ha dato conto della “piena sintonia e convergenza di opinioni sull’accordo tra Mercosur e Unione europea. È un obiettivo di primaria importanza di cui l’Italia è determinata sostenitrice. Riteniamo che questo accordo darebbe e darà vita certamente – speriamo entro l’anno – ad un’area di libero commercio di settecento milioni di persone e crediamo si possa realizzare sollecitamente. Il prossimo round sarà a luglio e ve ne sarà un altro a novembre”.
Quanto al piano culturale, ha aggiunto il Presidente, “la nostra collaborazione è molto intensa e desideriamo che cresca, innanzitutto con lo scambio tra studenti, per l’Italia con borse di studio per studenti che vogliono venire nel nostro Paese e che valorizzi in Uruguay la conoscenza della lingua italiana, che è già – per la verità – conosciuta e molto ben curata. Vorremmo che crescessero anche le collaborazioni fra le nostre università. Quello culturale è un versante di collaborazione che d’altronde risulta facile per la comunanza di valori e di cultura che tiene insieme Uruguay e Italia. Vi sono, quindi, numerosi versanti nei quali è possibile accrescere la nostra collaborazione. L’impegno che abbiamo assunto questa mattina – ha concluso – è di seguirne l’accrescimento progressivo e veloce”.
Mattarella si è quindi recato a Palacio Legislativo dove è stato ricevuto dal Vice Presidente della Repubblica e Presidente del Senato, Raùl Sendic e dal Presidente della Camera, Carlos Mahìa. Dopo il suo intervento in Aula Mattarella ha salutato l’ex presidente Pepe Mujica e incontrato i membri di Governo e i parlamentari di origine italiana.
Il Parlamento dell’Uruguay, ha detto Mattarella in Aula, “è l’espressione, effettiva e vitale, dei valori di libertà, tolleranza, pluralismo che sono alla base della convivenza democratica nel mondo”.
“È motivo di soddisfazione – ha aggiunto il Capo dello Stato – constatare come a molti dei successi e delle più avanzate realizzazioni del Vostro Paese non sia mancato il contributo di tanti italiani che sono stati qui accolti. Accolti con generosità, con apertura, con spirito di autentica fratellanza, nella loro consapevolezza di essere chiamati a partecipare alla crescita di una grande e tenace Nazione. Fra di loro, non posso non ricordare Giuseppe Garibaldi, che ha combattuto per l’Uruguay e per l’Italia e la cui memoria continua ad essere onorata, qui a Montevideo, così come lo è in Italia, con la deferenza e l’affetto nutrito nei confronti dei “padri della Patria”. Nell’Uruguay di oggi, moderno, dinamico e aperto al mondo, – ha aggiunto – si rinvengono i tratti di quel lavoro fecondo, di quel quotidiano impegno, di quelle ricche tradizioni che hanno contraddistinto l’impegno degli italiani che qui hanno trovato la loro Patria di adozione e qui hanno progettato il futuro loro e delle proprie famiglie. E credo che non vi sia luogo più significativo di questo solenne edificio, progettato da due architetti italiani, Vittorio Meano e Gaetano Moretti, per ricordarci quanto la storia dei nostri Paesi sia intrecciata con fili che, lungo due secoli, hanno legato le nostre società, in una inestricabile rete di sentimenti, sensibilità e tradizioni che ci accomunano”.
“Vorrei, a questo proposito, citare, con sentimenti di grandissima riconoscenza, la decisione di questo Parlamento – con un gesto di grande significato – di ricordare solennemente il settantesimo anniversario della Repubblica Italiana. Un atto di omaggio al nostro Paese e alla peculiarità del legame che unisce i nostri popoli. Desidero, dal profondo del cuore, ringraziarVi, a nome di tutti gli italiani”, ha detto il Presidente, secondo cui Italia e Uruguay “dalla influenza delle rispettive culture, hanno ricavato un rafforzamento delle reciproche identità, nell’ambito delle diverse manifestazioni della vita sociale e dello spirito che anima le istituzioni”, ma ora “è maturo il tempo per un nuovo inizio nelle nostre relazioni, che metta davvero a fattor comune la unione speciale che associa i nostri popoli”.
Concludendo, Mattarella ha ribadito che “Uruguay e Italia condividono una intensa storia comune, terreno fecondo sul quale innestare un futuro all’altezza di questo passato. È nostro compito lavorare perché ciò avvenga. Nella certezza che i rapporti fra Uruguay e Italia possano ricevere, da questa Visita e da quelle che seguiranno, un ulteriore impulso verso una sempre più solida e stretta amicizia, desidero rivolgere a Voi, e per il Vostro tramite a tutto l’amico popolo uruguayano, il più caloroso ringraziamento”. (aise)