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Home > La comunità italiana Bay Area

La comunità italiana Bay Area

05 de junho de 2017 - Por Comunità Italiana
La comunità italiana Bay Area

VARRICCHIO-5-6“L’ambasciatore italiano, Armando Varricchio, ha visitato la Bay Area a maggio, per la seconda volta da quando ha presentato le sue credenziali come ambasciatore italiano degli Stati Uniti lo scorso anno”. Come riferisce Serena Perfetto in un articolo pubblicato sulla versione on line de L’Italoamericano di Los Angeles, “durante i suoi cinque giorni in California, l’ambasciatore Varricchio è riuscito a incontrare e a parlare con alcuni espatriati che rappresentano i migliori talenti italiani in America.
Ha preso un po’ di tempo per visitare la rigogliosa Napa Valley, ha incontrato il governatore della California, Jerry Brown, il presidente della University of California, Janet Napolitano, e il sindaco di San Francisco, Ed Lee. Poi è stato alla Stanford University dove ha parlato dell’Italia e dell’Europa, ha visitato il quartier generale di Tesla e partecipato a un evento alla Lamborghini. L’agenda completa ha compreso anche una cena con alcuni scienziati e imprenditori italiani e un ricevimento ospitato dal console generale di San Francisco Lorenzo Ortona presso il Consolato italiano con i rappresentanti delle associazioni italiane della Bay Area.
“Non è la prima volta che sono qui da quando sono entrato in carica nel 2016”, dice l’ambasciatore Varricchio quando gli viene domandato l’obiettivo del suo viaggio nella Silicon Valley. “Ho visitato la Bay Area lo scorso luglio, ma ero sicuro – anzi ho promesso – che sarei tornato. Ritengo sia fondamentale sostenere le connessioni con la comunità italiana tradizionale così come con i giovani gruppi di scienziati, imprenditori e professionisti in generale. Sono l’ambasciatore negli Stati Uniti, non solo a Washington naturalmente, e tutto il Paese è importante per me”.

Perché San Francisco è così speciale per la comunità italiana?
“Vorrei dire che San Francisco è un punto chiave per la comunità italiana. Rappresenta un ambiente in rapido movimento pieno di buona energia proveniente dalle diverse anime della nostra comunità. C’è una potente collaborazione tra tutti: da una parte la più antica comunità, che ha contribuito al successo di San Francisco; d’altra, abbiamo nuovi gruppi che vale la pena prendere in considerazione. Questa città non sarebbe la stessa senza la mescolanza con la cultura e la gente italiana”.
La Silicon Valley è l’area che attrae la maggior parte dei giovani di tutto il mondo, che lavorano nel settore della tecnologia o come imprenditori. “L’anno scorso ho visitato alcune grandi aziende”, ricorda l’ambasciatore Varricchio. “È chiaro che l’interesse verso gli espatriati italiani è cresciuto nel tempo. Oggi gli scienziati e gli imprenditori vengono qui e prendono una decisione individuale quando si stabiliscono. Ma ci sono anche istituti che stanno imparando dal modello della Silicon Valley e vogliono prendere ispirazione da esso. Ogni anno nella Bay Area ci sono molti visitatori provenienti dalle università italiane, nonché rappresentanti locali e nazionali. Crediamo in questo processo di scambio e vogliamo sostenerlo. La mia decisione di tornare è parte, ed è un’estensione, della stessa missione”.
Quale è stata la più grande sorpresa durante gli incontri?
“Ho trovato più di una ragione per essere orgoglioso degli italiani che vivono qui. Hanno dimostrato che c’è una relazione positiva tra le persone che lavorano qui e l’Italia come madrepatria. In passato gli italiani venivano con un biglietto di sola andata, la generazione di oggi ha un’interazione attiva con il Paese. Viaggiano avanti e indietro molte volte all’anno. Costruiscono connessioni professionali e culturali e finiscono per funzionare come un ponte naturale tra i Paesi. Questo è molto importante per l’Italia perché, come Paese, il rapporto è sempre esistito, tuttavia oggi gli espatriati apprendono dalle loro esperienze e condividono le loro conoscenze con gli altri. Questo è il modo giusto per restituire qualcosa al Paese dove si è nati. L’Italia ha molto da dire ma anche molto da ascoltare. Questo scambio porterà più opportunità all’Italia, a patto che tutti mostrino apprezzamento per ciò che gli espatriati italiani fanno in tutto il mondo e che si presti attenzione a quello che dicono. Il mio consiglio è: continuiamo a mantenere una mente aperta verso ciò che le comunità italiane all’estero fanno, dicono e raggiungono”.
“In questo contesto mi fa piacere sottolineare che avremo un altro incontro con i membri dell’ISSNAF (Fondazione degli scienziati e studiosi italiani del Nord America) a Washington nel novembre di quest’anno”, annuncia l’ambasciatore Varricchio. “Sicuramente l’Italia ha bisogno di ulteriori azioni e di alcune riforme, ma è importante mantenere un approccio aperto. L’Italia ha molto da conservare del passato, mentre gli Stati Uniti e la Bay Area sono piuttosto giovani. Ma possiamo imparare dal modo in cui la Silicon Valley, che è una realtà appena nata, guarda in avanti e mette in primo piano l’innovazione. Questa è la più grande sfida dell’Italia: salvaguardare la storia e le tradizioni continuando a progredire. Credo che possiamo raggiungere questo obiettivo, anche grazie al contributo delle persone che ho incontrato qui”.

E non dimentichiamo le attuali sfide politiche e sociali. “I cambiamenti che sono avvenuti in tutto il mondo sono significativi. Non solo l’elezione di un nuovo presidente degli Stati Uniti, ma anche la Brexit ha avuto un impatto sulla sensazione generale tra gli espatriati. Penso che la più grande forza americana stia nell’attirare i migliori talenti da tutto il mondo. Sono fiducioso che questo Paese continuerà ad essere un polo di attrazione, ma non dobbiamo dare nulla per scontato. Dobbiamo prestare attenzione a ciò che accade intorno a noi. L’Italia incoraggia i giovani a fare esperienze all’estero, per apprendere e crescere e per tornare a contribuire al miglioramento del Paese”.

Quale è il più grande “take-away” di questa visita?
“Molte energie, atteggiamento positivo, nuove iniziative. Voglio prendere e condividere tutte queste cose con i rappresentanti italiani. Mi è piaciuto vedere il lavoro di squadra tra i gruppi diversi. Siamo spesso rappresentati come “buoni artisti solisti” e meno capaci di lavorare in team. San Francisco offre l’opportunità di lavorare come squadra e in questo credo davvero. Ci sono molti italiani che rappresentano orgogliosamente il Paese: hanno messo insieme duro lavoro, idee e innovazione. Sono felice di essere qui oggi, ma voglio anche dire “Arrivederci” perché sono pronto a tornare spesso durante il mio mandato a Washington””. (aise)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.