BIANUAL

BIANUAL

A partir de
Por R$ 299,00

ASSINAR
ANUAL

ANUAL

A partir de
Por R$ 178,00

ASSINAR
ANUAL ONLINE

ANUAL ONLINE

A partir de
Por R$ 99,00

ASSINAR


Mosaico Italiano é o melhor caderno de literatura italiana, realizado com a participação dos maiores nomes da linguística italiana e a colaboração de universidades brasileiras e italianas.


DOWNLOAD MOSAICO
Vozes: Cinco <br>Décadas de Poesia Italiana

Vozes: Cinco
Décadas de Poesia Italiana

Por R$ 299,00

COMPRAR
Administração Financeira para Executivos

Administração Financeira para Executivos

Por R$ 39,00

COMPRAR
Grico Guia de Restaurantes Italianos

Grico Guia de Restaurantes Italianos

Por R$ 40,00

COMPRAR

Baixe nosso aplicativo nas lojas oficiais:

Home > Mafia e politica, l’allarme di Granata «Infiltrazioni tra eletti alle Regioni»

Mafia e politica, l’allarme di Granata «Infiltrazioni tra eletti alle Regioni»

03 de agosto de 2010 - Por Comunità Italiana

Il finiano, numero due della commissione parlamentare: violato il codice etico, alcuni partiti non hanno vigilato

MILANO – Tra candidati ed eletti ci sono zone d’ombra e casi di mancato rispetto del codice etico antimafia. L'allarme arriva da Fabio Granata, vicepresidente della commissione Antimafia e deputato di Futuro e libertà, il gruppo finiano. «Nonostante la condivisione teorica al codice etico promosso dalla commissione Antimafia – spiega Granata -, sia tra le candidature che tra gli eletti ci sono infiltrazioni e zone d'ombra. Nonostante la carente collaborazione delle prefetture, stiamo ricomponendo – ha detto Granata – il quadro e riferiremo alle Camere. La politica rompa ogni ambiguità nella lotta alla mafia. Alcuni partiti e alcuni candidati alla presidenza delle Regioni – conclude il deputato finiano – non hanno vigilato come era richiesto e doveroso».

L'ESAME AL SENATO – L'allarme di Granata arriva mentre all'esame del Senato c'è il ddl per il codice antimafia. In mattinata l'aula di Palazzo Madama ha bocciato la richiesta dell'Idv, sostenuta anche da Pd e Udc, di sospendere l'esame in aula del disegno di legge. Si procede quindi ora con la discussione generale. Le opposizioni chiedevano di far tornare il testo, già approvato da Montecitorio, in commissione per ulteriori rifiniture, ma il presidente della commissione Affari costituzionali Carlo Vizzini boccia l'ipotesi chiedendo che dal Senato arrivi, con l'approvazione, un «segnale forte» nella lotta alle mafie, rimandando alle elaborazioni dei decreti attuativi le questioni proposte dalle opposizioni che sono comunque «utilmente poste».

«Fa piacere che l’onorevole Granata arrivi a denunciare quanto il Pd contesta da mesi: il mancato rispetto del codice etico nella presentazione di numerose candidature alle ultime elezioni amministrative» ha detto Laura Garavini, capogruppo del Pd nella commissione Antimafia, commentando l'allarme del deputato finiano. «Come spesso abbiamo segnalato i partiti sono infatti chiamati ad una assunzione piena di responsabilità per evitare infiltrazioni mafiose tra le proprie fila» ha aggiunto. Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha detto di non essere «sorpreso» dalla denuncia di Granata, spiegando comunque che questi «sono problemi politici e che quindi giustamente se ne occupa la politica». «Già nel 1991 – ha ricordato l'alto magistrato – un fatto del genere era stato accertato dall'allora Commissione Antimafia presieduta da Gerardo Chiaromonte. Io – afferma Grasso – all'epoca ero consulente della commissione e il fenomeno delle infiltrazioni mafiose si registrò in varie zone, soprattutto del sud».

«RISCHIO ATTENTATI» – Intervenendo lunedì sera a Cortina InConTra in un dibattito dal titolo "Internazionale mafiosa", il procuratore nazionale antimafia ha parlato di «rischio attentati». Rispondendo ad un giornalista, grasso ha spiegato che i pericolo di stragi come quelli di Firenze, di Capaci e di via d'Amelio, «ci sono sempre, soprattutto in momenti di tensioni politiche». «Non dimentichiamo – ha ricordato Grasso – che nel '92 gli attentati sono avvenuti a ridosso di Tangentopoli. Può esserci qualcuno che vuole approfittare del momento politico per dare uno scossone». Il procuratore nazionale antimafia ha anche sostenuto di non considerare Matteo Messina Denaro «attuale capo di Cosa nostra». Con l'arresto di Lo Piccolo, Provenzano e Riina, ha ricordato Grasso, «non esiste più un vertice. C'è stato un tentativo dei "reggenti" di costituire una sorte di commissione formale di quella che c'è in carcere ma è stata neutralizzata. Il fatto che ci sia un elemento di spicco latitante – ha proseguito Grasso – non significa attribuire a quest'ultimo un ruolo di capo dell'organizzazione. Tranne che lo abbiamo attribuito e noi non ne sappiamo nulla. Messina Denaro è l'ultimo latitante di spicco rimasto ancora in libertà, ha partecipato e deliberato la strategia stragista del '92-'93, è la persona più importante di Cosa nostra. Detto questo mi fermo» ha concluso.

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.