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Home > Rom, l’Unione attacca Parigi “Una vergogna per l’Europa”

Rom, l’Unione attacca Parigi “Una vergogna per l’Europa”

14 de setembro de 2010 - Por Comunità Italiana

Viviane Reding, vicepresidente della Commissione con delega per la Giustizia dei Diritti umani, annuncia l'avvio di una procedura di infrazione contro il governo francese: "E' una violazione della Carta europea sui diritti fondamentali". Oggi il Senato francese vota il divieto del burqua in pubblico

BRUXELLES – Il comportamento dei ministri francesi verso la Commissione europea è "una disgrazia" per l'Unione, ha detto la vice presidente Viviane Reding, a proposito di quanto affermato dai ministri sulla questione delle espulsioni di rom. Il ruolo della Commissione come "guardiano" dei trattati Ue, ha detto Reding, è reso "estremamente difficile" dal fatto che "non ci possiamo più fidare delle assicurazioni date da due ministri in una riunione formale con due commissari circondati da 15 rappresentanti ufficiali di alto livello da entrambe le parti del tavolo".

{mosimage}E questa, secondo Bruxelles, "non è un'offesa meno importante in una situazione così cruciale. Dopo 11 anni di esperienza nella Commissione, andrò oltre: è una vergogna – ha detto Reding -. Sarò molto chiara: non c'è posto in Europa per la discriminazione basata sulle origini etniche o di razza. E' incompatibile con i valori su cui si fonda l'Unione europea. Le autorità nazionali che discriminano gruppi etnici violano anche la Carta europea dei diritti fondamentali, che tutti gli Stati membri, compresa la Francia, hanno firmato".

La commissaria Ue, che ha la responsabilità per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, ha poi annunciato l'avvio di "una procedura di infrazione contro la Francia" per applicazione discriminatoria della direttiva sulla libera circolazione dei cittadini e per la mancata trasposizione di tali norme europee nella  egislazione francese. Il governo francese ha reagito con "stupore" all'annuncio ma ha fatto sapere di non voler entrare in polemica con Bruxelles.

"Abbiamo appreso con grande stupore le dichiarazioni di Viviane Reding. Non pensiamo che con questo tipo di affermazioni possano migliorare le sorti e la situazione dei rom", ha detto a Parigi il portavoce del ministero degli Esteri, Bernard Valero. "Questo non è il momento della polemica, noi lavoriamo fianco a fianco con le autorità di Bucarest. Un lavoro – ha concluso – che vogliamo condurre con i nostri partner romeni e con la Commissione europea".

Viviane Reding, ha usato toni molto duri contro i ministri e la scarsa collaborazione dimostrata. "Darò certamente alle autorità francesi il diritto di commentare gli ultimi sviluppi nei prossimi giorni – ha detto – ma voglio dire molto chiaramente che la mia pazienza si sta esaurendo: quando è troppo, è troppo".

La procedura di infrazione verrà avviata su due fronti: "per l'applicazione discriminatoria della direttiva sul libero movimento delle persone e per la mancata trasposizione delle garanzie procedurali e sostanziali previste dalla stessa direttiva". Nessuno Stato, ha detto la vicepresidente, può aspettarsi trattamenti speciali quando si parla di diritti fondamentali: una regola che "oggi si applica alla Francia, ma si applica allo stesso modo a tutti gli altri Stati membri, piccoli o grandi, che si trovino in una situazione analoga: potete contare su di me per questo".

Oggi intanto sono stati 69, dei quali 12 bambini, i rom imbarcati a bordo di un volo speciale della compagnia rumena Blue Air diretto a Bucarest. Il rimpatrio è "volontario nel quadro di una normale procedura", ha detto Alaint Testot, direttore territoriale dell'ufficio francese per l'immigrazione e l'integrazione. Su un centinaio di rom attesi, solo 69 si sono presentati all'imbarco.

Un altro primato spetta alla Francia da oggi. Sarà infatti il primo Paese europeo a imporre il divieto di indossare il velo islamico integrale nei luoghi pubblici (una misura simile è in corso d'adozione anche in Belgio, ma non entrerà in vigore prima della primavera del 2011). L'esame del testo già varato dai deputati dell'Assemblea nazionale a luglio, è infatti approdato al Senato per il voto definitivo. Anche se l'applicazione della legge resta sottoposta a un ricorso presentato al Consiglio costituzionale e nonostante il parere negativo del Consiglio di Stato.

Le donne che insisteranno a indossare il burqa o il niqab dovranno pagare una multa di 150 euro, o seguire uno stage di "educazione civica". Chiunque invece obblighi una donna a coprirsi completamente rischierà un anno di carcere e 30 mila euro di multa. Il testo non menziona esplicitamente il velo integrale, bensì la "dissimulazione del volto nei luoghi pubblici", che includono strade e piazze e "i luoghi aperti al pubblico" (negozi, bar e ristoranti, parchi, trasporti…) o "destinati a un servizio pubblico" (scuole, ospedali, uffici…).

Fonte: www.repubblica.it

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.