ll presidente della Bce ha ricordato che gli stessi Stati Uniti avevano sostenuto la validità di una moneta forte. "Importante la flessibilità dello yuan". Mantenuti invariati ancora una volta i tassi d'interesse, fermi all'1%.

ROMA – L'euro sale a quota 1,40 dollari per la prima volta del 3 febbraio scorso. Mentre a Francoforte è in corso la conferenza stampa del presidente della Bce Jean Claude Trichet, la divisa unica continua sulla spinta al rialzo ed è tornata a superare quota 1,40 dollari assestandosi a quota 1,4011. L'euro aggiorna così i massimi degli ultimi otto mesi rispetto alla divisa americana.

Di quella che ormai viene definita la "guerra delle valute", ha parlato oggi a Francoforte Trichet, dopo aver annunciato che i tassi d'interesse rimangono invariati perchè "appropriati", all'1%. "Ora più che mai, i tassi di cambi dovrebbero riflettere i fondamentali" dell'economia, ha detto Trichet. "Ripeto che condivido la visione degli Usa per un dollaro forte" ha spiegato Trichet.

Il presidente della Bce è tornato anche sui recenti risultati del vertice Asem (Ue-Cina): "E' molto importante che le riforme del mercato dei cambi in Cina siano implementate e la Cina ha confermato questo impegno" (la Cina è accusata di mantenere artificialmente il cambio dello yuan debole attraverso il "peg" amministrato rispetto al biglietto verde e all'euro, ndr).

La politica monetaria della Bce "resta accomodante", ha confermato infine Trichet. Secondo la Bce, gli sviluppi dei prezzi nel medio periodo "continuano a restere moderati" e le pressioni inflazionistiche  "contenute". Sulle future mosse dell'istituto di Francoforte Trichet ha chiarito che i "rifornimenti di liquidità e le modalità di collocamento saranno aggiustati nel modo appropriato, tenendo in considerazione il fatto che tutte le misure non convenzionali prese durante il periodo di acute tensioni della crisi finanziaria  sono pienamente in linea col nostro mandato e di natura temporanea. Per questo il Consiglio dei Governatori continuerà a monitorare tutti i futuri sviluppi molto da vicino".

Fonte: www.repubblica.it