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Home > Standard & Poor’s declassa l’Irlanda Borse incerte, l’euro in picchiata

Standard & Poor’s declassa l’Irlanda Borse incerte, l’euro in picchiata

24 de novembro de 2010 - Por Comunità Italiana

Il rating di Dublino da «AA-» ad «A». Nuovo scivolone della moneta unica dopo il recupero del primo mattino

MILANO – «Viviamo ore gravi, ma bisogna calmare le acque e passare all'azione». Parlando ai parlamentari europei il presidente Ue, Herman Van Rompuy, interviene così sulla crisi attraversata dalla zona euro, sulla scia dell'«effetto Irlanda». Il presidente Ue sembra rispondere indirettamente alle preoccupazioni di Berlino, dicendosi convinto che «la crisi sarà superata» e escludendo che vi sia un rischio contagio per il Portogallo. Dublino, però, all'indomani di una giornata nera per i mercati, continua a trascinare al ribasso l'euro e le Borse del Vecchio Continente. E pesa sui listini il taglio del rating irlandese da parte di Standard & Poor's da «AA-» ad «A». Secondo un analista di Citigroup citato dall'agenzia Bloomberg, la dimensione del downgrade «è stata probabilmente più modesta di quanto alcuni avevano previsto». Dopo un timido avvio di seduta con segno più, le Borse europee sono diventate contrastate, condizionate anche dai venti di guerra che soffiano dalla Corea. A metà giornata l'andamento dei listini è all'insegna ella volatilità. L'indice Dj Stoxx 600 sale dello 0,4%. Tutte positive le Borse con la sola eccezione di Milano (-0,2%). In attesa della sfilza di dati macro americani che verranno pubblicati nel pomeriggio, Londra e Francoforte guadagnano lo 0,5% mentre Parigi sale dello 0,21%. Resta un po' di debolezza su bancari e assicurativi mentre il recupero dei listini viene trainato da auto (Porsche balza del 4,9% dopo l'utile del trimestre), alimentari (Compass guadagna il 3,3% grazie a profitti annuali saliti del 15%) e chimici.

SCIVOLONE DELLA MONETA UNICA – L'euro, che aveva reagito positivamente al taglio del rating, superando quota 1,34 dollari, è di nuovo scivolato, tornando sotto la soglia di 1,33 dollari e rivedendo i minimi dallo scorso 22 settembre. La moneta europea è scivolata fino a 1,3285 dollari, per poi recuperare attorno a quota 1,33 da 1,3368 dollari della chiusura di ieri a New York.

MALE TOKYO – Sotto pressione anche le Borse asiatiche. I mercati hanno vissuto un'altra giornata nervosa e solo il recupero di alcuni listini nella seconda parte della seduta ha permesso di contenere i ribassi. L'indice per l'area Msci ha chiuso in calo dello 0,5%, appesantito da Tokyo (-0,8%). I listini si sono mossi in ordine sparso con Seul che, dopo aver accusato una perdita fino al 2,4%, ha recuperato chiudendo poco sotto la parità (-0,15%), mentre Hong Kong sale dello 0,5% dopo il tonfo del 2,7% di ieri. Bene invece le borse cinesi con Shanghai in crescita dell'1,1% e Shenzen del 2,5%. Ad aiutare il recupero di Seul, dove i titoli del settore della difesa e militare hanno corso parecchio (Huneed Technologies +4,9% e Speco +15%), hanno contribuito le parole del ministro dell'Economia che ha assicurato ampia liquidità per proteggere i mercati in caso di bisogno. Intanto i credit default swap sul Paese sono cresciuti di 3 punti base a 107,5 punti, secondo Royal Bank of Scotland, mentre Fitch ha escluso al momento azioni negative sul rating.

LA POSIZIONE DI MADRID – Da Madrid, nel frattempo, il governo ci tiene a precisare che tra la situazione spagnola e quella irlandese c'è «un abisso». In una intervista a El Pais il sottosegretario all’Economia, José Manuel Campa spiega che la Spagna «è un Paese con un basso livello di debito pubblico, che si trova in una fase di consolidamento fiscale che sta per essere terminata, che ha approvato una riforma del sistema del mercato del lavoro e delle casse di risparmio e che lancerà una riforma delle pensioni e degli accordi sindacali collettivi». Quanto alle tensioni finanziarie degli ultimi giorni – che hanno fatto salire alle stelle i tassi dei bond spagnoli -, Campa minimizza: si tratta, ha spiegato, di «turbolenze a breve termine».
 
Fonte: www.corriere.it

 

 

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