"La politica è onestà intellettuale, se si fosse più umili, se si pensasse che avere torto non è un complotto le cose andrebbero meglio" dice il presidente della Camera. Maroni: "Il 118 per chi vuole sovvertire il risultato elettorale". Bersani: "Berlusconi non faccia la vittima"
ROMA – "Il ribaltone è un sovvertimento della volontà popolare. Non credo che ci saranno ribaltoni". Così il presidente della Camera Gianfranco Fini, durante una lezione al liceo Orazio di Roma, risponde a chi gli chiede cosa ne pensi dei ribaltoni politici. "Ma cosa ne pensa lei di tante promesse non mantenute e di impegni disattesi da chi aveva promesso che la legge sarebbe stata uguale per tutti e poi si è occupato solo degli affari suoi?" ribatte Fini. Che torna a calcare il tasto dell'etica in politica.
"La politica è onestà intellettuale, se si fosse più umili, se si pensasse che avere torto non è un complotto le cose andrebbero meglio". A questo punto Fini arriva la domanda sulle leggi ad personam: "Mi guardo allo specchio e dico che c'è un limite oltre il quale non si può andare pena la dignità", risponde il presidente della Camera. Irata la replica del coordinatore del Pdl Sandro Bondi: "Fini è sconcertante e sfibra la democrazia".
{mosimage}Dalla maggioranza, intanto, ci si prepara al 14. Seguendo la linea dello scontro frontale con il terzo polo. "Mi sembra un modo di parlare piu' da leghista che da democristiano moderato quale Casini dice di essere: io penso che sarebbe da '118' sovvertire il risultato elettorale e cioè mandare al governo chi ha perso le elezioni e mandare all'opposizione chi le ha vinte" attacca il ministro dell'Interno Roberto Maroni che rilancia la scelta del
voto. "Il popolo sovrano ha deciso che a governarlo nel 2008 fosse Silvio Berlusconi e non credo che una qualsiasi operazione di palazzo possa sovvertire questo chiarissimo volere del popolo".
Sul fronte democratico, il segretario Pier Luigi Bersani guarda al Colle. Evitando di tirare per la giacca Napolitano. "In caso di crisi cerchiamo di portare la nostra idea al Quirinale e poi aspettiamo la decisione del Presidente della Repubblica". E sull'ipotesi di un nuovo governo Berlusconi, il segretario del Pd taglia corto: "Sarebbe il quater, un po' troppo, abbiamo già dato. Basta, accontentiamoci di quello che abbiamo avuto". E che Berlusconi non faccia la "vittima" conclude Bersani: "Si e' ribaltato da solo, ha fatto tutto lui e adesso il problema e' che non si ribalti anche l'Italia. Ha avuto in mano tutto, ha fatto tutto quel che voleva, ci ha ridotti cosi', nella piena instabilita' e adesso qualcun altro deve pensarci"
Resta ancora aperta la questione dei sei voti dei deputati radicali. Ad oggi i fedelissimi di Pannella non hanno ancora sciolto la riserva in vista del 14 dicembre. "Siamo interessati a dialogare con chiunque, ma non si tratta nè di un'asta, nè di un mercimonio, nè di un pallottoliere" dice Emma Bonino.
Fonte: www.repubblica.it