Dati corretti: +0,3% su mese e +1,1% su anno. Rimane però invariata la crescita acquisita per il 2010, +1%. Export +2,8% congiunturale e +8,7% tendenziale. In rialzo i consumi delle famiglie, +0,3% e +0,5%. Su anno in rialzo industria e servizi. In calo agricoltura e costruzioni. ll commissario Ue: "Crescita a livelli precrisi entro il 2012"
ROMA – L'Italia al momento non ha bisogno di una manovra aggiuntiva, "nè adesso nè nell'esercizio successivo", purchè crescita ed entrate vadano come previsto. Lo ha detto il Commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn, in un'audizione congiunta davanti alle commissioni Esteri, Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato. "Secondo noi non si renderanno necessari nuovi interventi ora, ma al tempo stesso sarà necessario un monitoraggio rigoroso sul lato della spesa e delle entrate" e "la verifica che siano rispettate le previsioni di crescita", ha aggiunto Rehn.
Tuttavia la ripresa italiana si conferma lenta: "L'Italia – ha rilevato Olli Rehn – ha fatto fronte relativamente bene alla crisi. Entro il 2012 le nostre previsioni di autunno, le più recenti, dicono che l'Italia dovrebbe tornare ai tassi di crescita precedenti alla crisi. Inoltre l'Italia ha mantenuto una politica fiscale prudente per evitare percezioni dei mercati rispetto ai rischi finanziari". Comunque, ha sottolineato ancora Rehn, l'Italia ha davanti a sè delle sfide, "in primo luogo la riduzione del rapporto debito/Pil, per portarlo verso la soglia del 60%".
Istat: Pil III trimestre rivisto al rialzo. Intanto l'Istat rivede leggermente al rialzo la stima sul Pil del terzo trimestre diffusa a novembre 1. Il prodotto interno è aumentatodello 0,3% rispetto al trimestre precedente (+0,2% la prima stima) e dell'1,1% rispetto al terzo trimestre 2009 (+1% la stima). La crescita acquisita per il 2010 (quella che cioè si registrerebbe se non ci fosse alcuna variazione nell'ultimo trimestre di quest'anno) resta invece pari all'1%. Il governo prevede nella Decisione di finanza pubblica una crescita per tutto il 2010 dell'1,2%. Alla variazione di +0,3%, hanno contribuito per 0,5 punti le scorte, per 0,1 punti i consumi, per 0,2 punti gli investimenti, le esportazioni nette hanno invece sottratto crescita (-0,5 punti).
Rispetto al trimestre precedente le importazioni di beni e servizi sono cresciute dello 4,7%. Dal lato della domanda, le esportazioni sono aumentate del 2,8% e gli investimenti fissi lordi dello 0,9%; i consumi finali nazionali sono saliti dello 0,2%. Nell'ambito dei consumi finali la spesa delle famiglie residenti è aumentata dello 0,3%, quella dell'amministrazione pubblica e delle istituzioni sociali private è aumentata dello 0,2%. L'aumento degli investimenti, prosegue l'Istat, è stato determinato da una crescita del 2,2% degli investimenti in macchine, attrezzature e altri prodotti e del 0,6% degli investimenti in costruzioni mentre gli acquisti di mezzi di trasporto sono diminuiti del 2,5%.
In termini tendenziali invece le esportazioni sono aumentate dell'8,7%, le importazioni dell'11,3%. La spesa delle famiglie residenti è salita dello 0,5%, quella della Pubblica Amministrazione e delle istituzioni sociali private è diminuita dello 0,5%. La spesa delle famiglie sul territorio nazionale ha registrato nel terzo trimestre una variazione tendenziale dello 0,5%. Gli investimenti fissi lordi sono aumentati del 5% mentre gli investimenti in costruzioni sono scesi dello 0,7%.
Nel terzo trimestre l'Istat ha rilevato andamenti congiunturali positivi nel valore aggiunto dell'industria in senso stretto (+0,8%), per le costruzioni (+0,4%), per il settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali (+0,3%). Contrazioni del valore aggiunto si registrano invece nell'agricoltura (-1,2%) e per gli altri servizi (-0,2%). Rispetto al terzo trimestre dell'anno precedente il valore aggiunto dell'industria in senso stretto è salito del 4,3%, quello dei servizi dello 0,7%. In flessione il valore aggiunto dell'agricoltura (-0,8%) e delle costruzioni (-0,7%).
Nel terzo trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,9% in Giappone, dello 0,8% nel Regno Unito, dello 0,7% in Germania, dello 0,6% negli Stati Uniti e dello 0,4% in Francia. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 4,1% in Giappone, del 3,9% in Germania, del 3,2% negli Stati Uniti, del 2,8% nel Regno Unito e dell'1,8% in Francia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell'area Euro è cresciuto dello 0,4% in termini congiunturali e dell'1,9% in termini tendenziali.
Fonte: www.repubblica.it