Il presidente dell'Inter guarda alla finale: "Africani sorprendenti e simpatici e una finale è sempre prestigiosa. Benitez? Psicologicamente ha fatto un buon lavoro. Zanetti fantastico. Cassano? Non cerchiamo giocatori di quel tipo. Agnelli? Ho un'opinione leggermente diversa"
ABU DHABI (Emirati Arabi) – Un petroliere ad Abu Dhabi dovrebbe star bene sempre. Non è il caso di Massimo Moratti: il presidente dell’Inter, in questi giorni, è sereno solo se vede l’Inter che vince, e lo sarà davvero solo se tornerà a Milano con un’altra coppa. Il giorno dopo la semifinale col Seongnam, quindi, è soddisfatto, ma siamo solo a metà dell’opera. Moratti parla ai giornalisti italiani in una conferenza stampa improvvisata nel ritiro interista: c’è modo per commentare la gara vinta, per pensare alla finale, per fare il punto su Benitez e sul mercato per verrà. E non può non rispondere alla nuova puntata delle polemiche su Calciopoli.
SQUADRA COMPATTA — Si parte ovviamente dalla soddisfazione per il primo ostacolo mondiale superato: "C’era un po’ di paura, sarebbe stato brutto uscire subito. Ma contavo moltissimo sulla reazione dei giocatori, sono riusciti a trasferire sul campo la grinta in modo intelligente rispetto alle caratteristiche dell’avversario. Ho ritrovato un’Inter con personalità, la squadra era un pezzo unico, non tanti giocatori che vanno per conto loro: c’era calma, sicurezza e grinta". Qualche citazione per i singoli è però d’obbligo: "Zanetti è stato fantastico: lui fa sempre quello che ti aspetti e anche qualcosa in più. Il gol che ha segnato con assist di Milito mi è parsa un’azione di due che si vogliono bene, che l’anno immaginata mille volte. Diego per noi è fondamentale per far girare la squadra, ma ieri ho visto anche cose meravigliose di Eto’o". Purtroppo c’è anche una nota negativa, l’infortunio di Sneijder: "A quanto pare è un pegno che dobbiamo pagare, quest’anno, mi spiegheranno perché. Mi dispiace per Wesley, era pronto a prendersi una rivincita dopo le liste del Pallone d’oro".
{mosimage}PERICOLO MAZEMBE — Ora arriva un calcio completamente diverso come quello dei congolesi del Mazembe: "Una finale è sempre una finale, non mi curo di chi fa ironie sul torneo. Quella africana è una squadra sorprendente e simpatica, tutte le finali sono di prestigio, noi pensiamo a vincere".
BRAVO BENITEZ — Già, perché Rafa Benitez ha fatto solo metà del suo "dovere". Moratti gli fa i complimenti, ma conferma che il tecnico è stato in pericolo: "Benitez è stato bravo a riprendere in mano una situazione non facile, psicologicamente ha fatto un buon lavoro. Io ho fiducia nella tranquillità della persona, e questo ha fatto sì che non prendessi certe decisioni. Non è stato un periodo facile, il mio compito è quello di essere saggio e di valutare, considerate tutte le condizioni, quale sia la strada migliore per tenere un livello alto. Non mi sono piaciute le cadute, le sconfitte che seguivano sconfitte, ma era giusto permettere al tecnico di giocarsi le sue possibilità al meglio: Ora però questo torneo bisogna vincerlo, non basta partecipare". Gli riferiscono che Mourinho sostiene che il Mondiale conti nel palmares di un club, ma non in quello di un allenatore, lui se la cava con una battuta: "Se fosse stato qui lui sarebbe stato importante anche per il palmares dell’allenatore".
MERCATO — Poi, nonostante il caldo e le spiagge, l’orizzonte torna sull’Italia, e ci si sposta verso il mercato di gennaio: "Ranocchia? leggo che siamo più vicini a lui, ma sinceramente non me ne sono interessato. Comunque non faccio campagna acquisti sugli infortuni. Io testardamente continuo a pensare che questa rosa sia completa. Cassano? È un bravo giocatore e un bravo ragazzo, ma per il momento non abbiamo fatto niente. Non stiamo cercando un giocatore di quel genere".
CALCIOPOLI — Chiusura su Calciopoli, e le dichiarazioni di Andrea Agnelli: "Non so cosa abbia in mente e dove voglia arrivare la Juve, ma non commento perché non conosco bene quello che ha detto. Di sicuro sono di un'opinione leggermente diversa". Ma non c’è voglia di pensare al passato, a meno che non sia quello intercontinentale della grande Inter: "Mi fa tornare giovane…".
Fonte: www.gazzetta.it