Effetto Leonardo: Maicon non si opera. E continua la caccia alla storia rossonera. Oltre al nuovo tecnico, piacciono altri ex milanisti: Maldini dirigente, il brasiliano del Real per la prossima stagione
MILANO – Piazzato sotto l’albero quasi di nascosto, a taccuini e telecamere spente, Leonardo corre il rischio di passare come un regalo di complemento. Invece è il pezzo grosso di quella che potrebbe diventare una collezione rossonera trapiantata a Palazzo Saras, con le suggestioni Kakà e Maldini sullo sfondo. Malgrado i depistaggi presidenziali ("Annunceremo l’allenatore dopo Natale, e comunque Leonardo non sarebbe uno sgarbo al Milan"), Leo – che prima ha telefonato a Galliani in Brasile – è diventato il quattordicesimo allenatore dell’era Moratti alle 18.52 di venerdì scorso. Per ora dovrebbe portare con sé soltanto il fido assistente Angelo Castellazzi. Contratto biennale a 2,5 milioni a stagione, con opzione per un terzo anno legata ai risultati. Mercoledì presentazione e primo allenamento. Ma Leo è già al lavoro. Ha parlato con diversi giocatori e tra oggi e domani salirà alla Pinetina.
{mosimage}suggestione maldini — Annunciate, almeno nel breve, non saranno invece le considerazioni che Massimo Moratti sta facendo sull’opportunità di portare in nerazzurro Ricardo Kakà e Paolo Maldini. Vieri e Ronaldo hanno attraversato il Naviglio ormai bolliti, vero, ma il numero uno interista non ha gradito gli arrivi in rossonero dell’ex Ibra, del "tifoso" Cassano e quello annunciato di Balotelli. A muovere Moratti non è comunque il desiderio di vendetta, ma la grande considerazione che nutre per altre due icone rossonere. Di Paolo Maldini si parlò dopo un incontro a New York. Arrivarono attestati di stima reciproci e smentite. Ma qualcosa potrebbe nascere davvero, anche perché la dirigenza interista considera che non sia mai abbastanza l’esperienza da aggiungere alla causa. Siamo ancora in fase embrionale, anche perché non è ancora chiaro il ruolo che verrebbe proposto a Maldini. Il quale è sì rossonero nel sangue, ma come Leonardo non si è lasciato benissimo con il mondo rossonero. Vedi contestazione della curva nel giorno dell’addio e rapporti freddi con Galliani, da cui si aspettava più riconoscenza e una proposta lavorativa a un monumento che vorrebbe restare nell’ambiente.
prurito kaka' — Ancor più suggestivo il capitolo Kakà. Il 28enne brasiliano ha grande feeling con Leo, ma è pure un investimento da 68 milioni che il Real non può bruciare. Decisivi i prossimi mesi. Innanzitutto per capire l’effettivo recupero del ragazzo dopo l’intervento al ginocchio del 5 agosto. Ma anche per studiare l’evoluzione del rapporto Perez-Mourinho, con il secondo che non vede Benzema e non è detto che trovi molto spazio a Kakà. Giusto i due pupilli del presidente. Che però a giugno potrebbe cedere se Mou nel frattempo avrà vinto Liga o Champions. In quel caso l’Inter potrebbe farsi sotto proponendo un pagamento a rate che non ammazzerebbe la nuova filosofia di mercato improntata al fair play finanziario.
dietrofront maicon — E Leo sarebbe un’ottima calamita per Kakà. Così come sa essere un ottimo "medicinale". Tanto che si vedono già i primi effetti dell’arrivo del 41enne di Niteroi. Fino a pochi giorni fa determinato a operarsi già a gennaio al ginocchio sinistro che gli crea problemi da giugno, Maicon infatti potrebbe pensare di rimandare l’intervento di pulizia e stringere i denti per Leo. Che il 6 gennaio esordirà in casa contro il Napoli con alcune assenze pesanti: Eto’o squalificato e Sneijder stirato. Così come Coutinho. Diamantino grezzo che Moratti spera che il multiuso Leonardo possa far luccicare al più presto. Alla faccia del regalino di complemento.
Fonte: www.gazzetta.it