Sit-in separati per Battisti. E Berlusconi
vedrà il figlio di Torregiani
ROMA – Il Pdl, l'Udc e il Movimento per l'Italia di Daniela Santanchè («senza simboli o bandiere di partito») si vedranno alle 16; il Pd alle 17; l'Idv non è chiaro; alle 18.30 poi arriverà anche la Destra di Storace. Che assembramento oggi, in piazza Navona, tutti mobilitati davanti all'ambasciata del Brasile per protestare contro il no di Lula all'estradizione di Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Pac, Proletari armati per il comunismo. Tutti uniti, ma divisi: da polemiche aspre e sottili distinguo.
{mosimage}La Questura è da ore alle prese con un difficile gioco d'incastro, un autentico rompicapo geometrico, per assicurare a ciascuno uno spazio di competenza, tanto più che la piazza è da sempre il regno tradizionale delle bancarelle della Befana, in questi giorni dunque già parecchio affollata da turisti e romani a caccia di calze da regalare. Anche a Milano, però, sono in programma manifestazioni separate: alle 12 in corso Europa, davanti al consolato brasiliano, ci sarà la Lega. Alle 18, poi, arriveranno Pdl e Destra, mentre un presidio dei Socialisti è previsto sin dal mattino. Il caso Battisti divide le forze politiche, ma non i parenti delle vittime di quegli anni di piombo, che oggi saranno presenti in piazza in diverse città e su Facebook in pochi giorni hanno già raccolto più di tremila adesioni davvero bipartisan. A Roma ci sarà Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, il gioielliere ucciso dai Pac a Milano il 16 febbraio del 1979. È stato lui il primo a immaginare un sit-in di protesta davanti all'ambasciata brasiliana a Roma, appena arrivata la notizia del no di Lula: Torregiani, che è dirigente nazionale del Movimento per l'Italia, prima di partire per la capitale questa mattina incontrerà a Milano insieme a Daniela Santanchè il premier Silvio Berlusconi, che gli illustrerà gli sforzi e le prossime mosse del governo per tentare di ottenere dalla nuova presidente del Brasile, Dilma Rousseff, la revoca del provvedimento favorevole a Battisti.
A Roma, ci saranno anche il maresciallo Elio Centurioni, ferito dalle Br il 12 marzo 1977; il maresciallo Vincenzo Ammirata, scampato all'assalto brigatista alla sede dc di piazza Nicosia il 3 maggio 1979; Potito Perruggini Ciotta, nipote del brigadiere Giuseppe, assassinato da Prima Linea a Torino il 12 marzo 1977; eppoi Giovanni Ricci, figlio di Domenico, il fedele autista di Aldo Moro, trucidato il 16 marzo 1978 in via Fani insieme agli altri 4 della scorta; e a Firenze, in piazza Pitti, davanti al consolato brasiliano, Lorenzo Conti, figlio di Lando, l'ex sindaco ammazzato dalle Br il 10 febbraio 1986. Sit-in in tutta Italia, anche a Palermo, Bari, Napoli, Venezia, Bologna, dovunque esista una qualunque sede diplomatica del governo di Brasilia. L'indignazione è forte e lo stesso Torregiani, alla vigilia, si augurava una protesta compatta. Ma le divisioni sussistono, eccome. Anche all'interno degli stessi partiti. Prendi Sandro Gozi, deputato del Pd, dichiarazione di ieri, ore 16.33: «Voglio esprimere la mia adesione morale all'appello bipartisan di Alberto Torregiani». Venti minuti dopo, 16.54, un gruppo di altri parlamentari del Pd, Roberto Morassut, Enrico Gasbarra, Paolo Gentiloni, Jean Leonard Touadì, Andrea Sarubbi, annuncia invece «un'autonoma iniziativa senza confondere le nostre bandiere con quelle del Pdl». Anche loro, dunque, saranno oggi in piazza Navona, ma un'ora dopo il ministro Meloni e il Pdl, l'Udc di Cesa e il Mpi di Santanchè e Torregiani.
Anche il Pd, spiegano, è per l'estradizione del terrorista dei Pac, ma al tempo stesso ci tengono a sottolineare «la timidezza del governo italiano, che in questi giorni alla consegna di Battisti sembra di fatto anteporre gli interessi commerciali nelle relazioni tra i due Stati». E l'Idv? «Occorre che tutte le forze politiche e sociali si mobilitino contro il terrorismo – dice Antonio Di Pietro – perché una cosa è certa: se tutti insieme, maggioranza e opposizione, facciamo sentire la nostra voce, uniti, ce la possiamo ancora fare ad assicurare alle patrie galere un delinquente comune, un assassino». Anche il leader dell'Italia dei valori, dunque, manifesterà davanti all'ambasciata. Ma con chi? Stefano Pedica, senatore idv del Lazio, sostiene che almeno lui e il suo capogruppo Belisario saranno alle 17 con quelli del Pd, «perché la Santanchè oggi rappresenta solo Berlusconi…». Perciò, il dubbio resta.
Fonte: www.corriere.it