Interrotti i combattimenti ad Abidjan tra le forze lealiste e quelle fedeli a Ouattara, riconosciuto presidente dalla comunità internazionale. Il capo di stato maggiore: "L'Onu garantisca cessate il fuoco e protezione per il presidente, la sua famiglia e il governo". Juppè: "In corso negoziato perché lasci il Paese". Le Nazioni Unite: "Situazione umanitaria drammatica"
ABIDJAN – Sembra avere le ore contate il presidente uscente ivoriano Lauren Gbagbo. Sarebbe "rintanato" in un bunker all'interno della sua residenza ad Abidjan, secondo fonti della missione Onu in Costa d'Avorio e fonti francesi assicurano che sta trattando una via di fuga. Il ministro degli Esteri francese Alain Juppè ha confermato l'esistenza del negoziato. Philippe Mangou, capo di stato maggiore delle forze leali al presidente, considerato illegittimo dalla comunità internazionale, ha affermato che le truppe ai suoi ordini hanno "cessato i combattimenti", aggiungendo di aver chiesto un cessate il fuoco alle forze dell'Onu. "Dopo i bombardamenti delle forze francesi di alcune nostre posizioni e di alcuni punti strategici di Abidjan abbiamo cessato i combattimenti e chiesto al comandante dell'Onuci (la missione Onu in Costa d'Avorio) un cessate il fuoco che permetta di proteggere la popolazione e i militari, a partire dalla guardia presidenziale, oltre che il presidente, i suoi familiari e i membri del suo governo", ha spiegato Mangou, intervistato dall'agence France presse. "Chiediamo all'Onuci di fare in modo che non vi siano saccheggi e caccia alle streghe", ha concluso il generale, il giorno dopo che le forze del presidente legittimo Alassane Ouattara hanno iniziato "l'assalto finale" contro il regime di Gbagbo, con l'ausilio del contingente francese e dei caschi blu dell'Onuci.
La battaglia che da giorni infuria in Costa d'Avorio ha portato il paese sull'orlo del collasso.
Nelle ultime ore la battaglia si è concentrata intorno ai palazzi del potere di Abidjan. Le Forze Repubblicane, sostenitrici di Ouattara, sono appoggiate dai Caschi Blu dell'Onuci e dalle truppe francesi dell'operazione "Licorne", che in base alla risoluzione 1975 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sono autorizzate a "neutralizzare le armi pesanti utilizzate contro la popolazione civile". Ouattara è stato riconosciuto come presidente legittimo della Costa d'Avorio da parte della comunità internazionale.
Fonte: www.repubblica.it