Sono passati 16 anni dall’introduzione dell’euro, era il primo gennaio del 2002, e il ‘change over’ è passato alla storia come la più grande conversione valutaria di tutti i tempi
Da subito iniziarono le polemiche, in Italia, su come era stato gestito il passaggio dalla lira alla nuova moneta, sul cambio non ritenuto corretto da molti (1 euro=1.936,27 lire), sui controlli sui prezzi. In ogni caso, da 16 anni a oggi la moneta unica è stata oggetto di scontro politico (non solo in Italia) e dalle premesse, l’euro, sarà uno dei protagonisti anche di questa campagna elettorale.
È vero che in molti casi i prezzi di alcuni beni sono aumentati ma bisogna tenere conto che sono passati 16 anni e che, probabilmente, con la lira sarebbero aumentati molto di più. In altri settori invece, quello dell’elettronica su tutti, si è assistito al fenomeno contrario, ovvero una netta riduzione del prezzo grazie all’evoluzione tecnologica.
Anche secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio non c’è nulla di “anomalo” nell’andamento dell’inflazione in questi anni. Anzi. “Una serie storica così bassa dell’inflazione non l’abbiamo mai avuta. Quest’anno il dato si attesta all’1,2% ma l’anno scorso abbiamo chiuso in negativo (-0,1%) unica volta nella storia dal 1959 quando chiuse al -0,4%. Collegare l’euro a un ipotetico aumento dei prezzi non ha senso. Anzi da quando è stata introdotta, la moneta unica ha garantito una maggiore stabilità dei prezzi. Basti pensare che nel 1995 l’inflazione segnò un +5,2%, nel 1985 un +9,2%, nel 1986 un +5,9%. Se si facesse l’analisi al contrario, andando a ritroso, vedremmo che con la lira l’andamento dei prezzi al consumo era molto più instabile rispetto a ora”.
Per Confcommercio “gli aumenti che abbiamo in un anno, in passato, li avevamo in un mese. Il confronto ci porta a dire che con l’euro l’Italia ha conosciuto una stabilità di prezzi mai vista prima”. A conferma di tutto ciò, bisogna considerare quanto scritto dai due economisti della Banca d’Italia Paolo Del Giovane e Roberto Sabbatini, autori del libro ‘L’euro e l’inflazione’: “Variazioni anche molto grandi del prezzo di un singolo prodotto incidono marginalmente sull’inflazione media se tale prodotto ha un peso contenuto nel paniere”.
Anche in un working papers pubblicato dall’Istituto centrale i due studiosi ribadiscono il concetto: “Non vi sono evidenze che suggeriscano una sistematica sottostima dell’inflazione” da parte dell’Istat nel calcolo dell’indice dei prezzi.
Andiamo a vedere come sono cambiati i prezzi in questi 16 anni, tenendo conto dell’inflazione cumulata per ogni anno.
Nel 2001 prendersi un caffè al bar costava 900 lire (46 centesimi di euro) oggi 90 centesimi, esattamente il doppio (+95%), per un cono gelato si spendevano 1.500 lire (77 cent di euro) oggi 3 euro (+206%), un prezzo quadruplicato. Non parliamo poi della penna a sfera che si comprava con 500 lire (25 centesimi) mentre oggi vale 1 euro (+300%).
Per un tramezzino si spendevano 1.500 lire (0,77 euro) oggi 2 euro (+160%) così come per un Big Mac 4.900 lire (2,5 euro) a 4,20 euro (+96%), la pizza margherita da 6.500 lire (3,36 a euro) agli attuali 7,5 euro con un rialzo pari al 123%, la giocata minima del Lotto, passata dalle 1.500 lire del 31 dicembre 2001 all’euro del primo gennaio 2002 e da lì mai più cambiata.
Pasta integrale: al Kg 1.850 lire (0,95 euro) oggi 2 euro (+110%).
Spaghetti: 1.680 lire (0,86 euro) oggi 2,50 euro al kg (+190%).
Fettine di vitello: 23.200 lire al kg (12 euro) oggi 26 euro al kg (+116%).
Passata di pomodoro: 1.200 lire (0,62 euro) oggi 1,39 euro (+124%).
Latte 2.100 lire (1,08 euro) oggi 1,8 (+66%).
Burro 250 gr: 4.620 lire (2,4) oggi 2,70 euro (+12,5%).
Sogliola: 27.000 lire al kg (14 euro) oggi 35 euro al kg (+150%).
Patate: 1.200 lire al kg (0,62 euro) oggi 1,3 euro (+109%).
Quotidiani: 1.500 lire (0,77 euro) oggi 1,50 (+95%).
Jeans: 125.000 lire (64,5 euro) oggi 130 euro (+100%).
Biglietto autobus: 1.500 lire (0,77 euro) oggi 1,5 (+95%).
Elettricità: 647.000 lire (334 euro) 535 euro (+60%).
Gas: 1.700.000 (877 euro) a 1.044 euro (+19%).
Benzina al litro: 2.000 lire (1,03 euro) agli 1,5 euro attuali (+45%).
Taglio parrucchiere: 26.000 (13,4) oggi 25 euro (+86%).
Cinema: 13.000 (6,7 euro) oggi 8 euro (+19,4%).
Dove invece si registra un netto calo dei prezzi è nel settore dell’elettronica, complice l’evoluzione tecnologica:
Tv 46 pollici: 6.500.000 lire (3.356 euro) ai 450 euro (-86%).
Fotocamera: da 1,9 megapixel 890.000 lire (460 euro) ai 100 euro di oggi (-78%).
Telefono cellulare: Motorola Startac 2.000.000 lire (1.030 euro) oggi smartphone equivalente si trova a 150 euro (-85%).
Cd musicale: 39.000 (20,15) oggi 20 euro (-0,74%).