Veja na íntegra o discurso de Riccardo Battisti feito no dia 1º de junho, um dia antes da comemoração do Dia da República Italiana
“Buonasera
Illustri Autorità brasiliane, stimati rappresentanti della collettività italiana degli Stati di Rio de Janeiro e dello Espirito Santo, care colleghe e colleghi del Corpo consolare, gentili amiche ed amici, benvenuti nella Casa d’Italia per celebrare insieme a noi la Festa Nazionale italiana, che per l’esattezza ricorre domani 2 giugno.
I nostri festeggiamenti sono iniziati già questo pomeriggio, con un bellissimo concerto che molti di voi hanno potuto ascoltare ed apprezzare nel bel teatro dell´Istituto italiano di Cultura. Faccio inoltre presente che – in contemporanea con la Festa Nazionale – domani avrà luogo, sempre nel teatro dell’Istituto, un interessante congresso di medicina sportiva organizzato dal delegato del Comitato Olimpico italiano per celebrare la Giornata Nazionale dello sport italiano all’estero. Segnalo infine che l´Arcivescovo di Rio de Janeiro, Sua Eminenza il Cardinale Tempesta, che ringrazio sentitamente, ha voluto anche in questa occasione rendere omaggio al nostro Paese consentendo l´illuminazione della statua del Cristo Redentore con il tricolore italiano (dalle 19,00 alle 20,00).
La Repubblica italiana festeggia domani i suoi 72 anni: un´età matura, che arriva dopo un lungo periodo di tempo fortunatamente vissuto in pace e in prosperità.
In questi decenni l´Italia ha dovuto superare molte prove impegnative, tra le quali il sottosviluppo e la diffusa povertà, l´eccessivo divario socio-economico tra le regioni del suo territorio, gravi calamità naturali, la difesa della legalità a fronte delle minacce del terrorismo interno e delle organizzazioni criminali. Molte sfide sono state affrontate con successo, e fortunatamente oggi possiamo vivere il presente con serenità e guardare al futuro con fiducia.
Non dobbiamo però dimenticare le molte e gravi questioni tuttora irrisolte: come la lentezza della ripresa economica e la forte disoccupazione (in particolare quella giovanile), l’enorme debito pubblico, il persistente – anche se parziale – squilibrio socio-economico tra le regioni centro-settentrionali e quelle meridionali, le ripercussioni che i tanti conflitti armati nelle aree geografiche più vicine (Medio Oriente e Nord Africa) stanno avendo sull’Europa e sull’Italia: il persistente, intenso flusso migratorio è causa di infinite tragedie umane e alimenta il disagio sociale e in parte il terrorismo internazionale.
Inoltre, l’Italia vive un problema a tutt’oggi molto attuale: quello di un sistema istituzionale non sempre ben bilanciato, causa di lunghi periodi di instabilità politica. Il ripetuto ricorso a consultazioni elettorali (con leggi elettorali diverse nel tempo ma finora mai del tutto adeguate) è la dimostrazione che l’Italia è ancora alla ricerca di perfezionare i suoi equilibri istituzionali, così da rendere possibile una efficace governabilità.
A mio avviso, gli aspetti positivi dell´attuale scenario italiano sono comunque moltissimi, come ad esempio una profonda vocazione democratica, il benessere generale ormai raggiunto da gran parte della popolazione, il miglioramento complessivo della qualità della vita e l´innalzamento dell´età media di vita, l´abbondanza di eccellenze nel campo scientifico, imprenditoriale, culturale e sportivo, la crescente diffusione nel mondo della lingua italiana, l´immenso e straordinario patrimonio artistico, paesaggistico ed enogastronomico. Da ultimo, la diffusa e profonda consapevolezza di appartenere ad un continente prospero e vitale, l’Europa, che mai aveva vissuto prima d’ora un così prolungato periodo di pace, benessere ed integrazione.
Tra i tanti buoni motivi per essere orgogliosi vi è certamente quello per cui il nostro Paese può vantarsi di possedere una vastissima collettività di connazionali residenti all´estero: un patrimonio di enorme valore sociale, culturale ed economico. In Brasile, in particolare, vive la più grande comunità al mondo di discendenti di italiani. Un fatto che inorgoglisce e al tempo stesso responsabilizza tutti noi che operiamo quotidianamente nel sistema consolare.
Negli Stati di Rio de Janeiro e di Espirito Santo, il territorio ove si espande la giurisdizione di questo Consolato Generale, gli italiani residenti sono in continua crescita, così come risulta stabile il flusso dei connazionali di passaggio e dei nostri turisti. Permangono altresì su un ottimo livello quantitativo e qualitativo l´interscambio commerciale e le varie forme di collaborazione bilaterale nei campi imprenditoriale, culturale, scientifico e accademico.
Noi italiani siamo fieri di aver dato il nostro contributo alla storia del Brasile, questo grande Paese al quale ci uniscono eccellenti, fraterni legami. Questa terra costituisce anche per i nuovi espatriati italiani quello stesso punto di riferimento ideale che è stato per la vecchia emigrazione. Qui, senza alcuna retorica, gli italiani si sono sempre sentiti a casa, sempre magnificamente accolti e benvoluti dall’ospitale popolo brasiliano.
Purtroppo, anche il Brasile sta attraversando una fase difficile, con una congiuntura economica che permane preoccupante, una delicata situazione sociale (particolarmente grave è il problema della sicurezza pubblica) e una confusa fase politica, peraltro tipica dei periodi pre-elettorali. Il Paese è però ricco di potenzialità enormi, ancora parzialmente inespresse; sono quindi certo che continuerà a crescere sul piano interno e ad affermarsi sulla scena internazionale, rendendo così anche possibile un ulteriore progresso delle sue articolate relazioni con l´Europa e con l´Italia.
In coda a questo mio discorso, voglio accennare ad una nota di carattere personale. Questa è purtroppo l’ultima Festa Nazionale che commemorerò con voi a Rio de Janeiro. Agli inizi del prossimo agosto io e la mia famiglia lasceremo questa meravigliosa città e faremo ritorno a Roma, da sempre la nostra sede di residenza. In totale, avremo trascorso in terra carioca quasi tre anni e mezzo: un periodo bellissimo, estremamente intenso e ricco di soddisfazioni.
Ne approfitto quindi per ringraziare pubblicamente tutti i miei collaboratori e i tanti esponenti del sistema Italia che a vario titolo ho avuto il piacere di avere come interlocutori. Stessi sentimenti di gratitudine voglio manifestare per le tante Autorità locali e le diverse istituzioni brasiliane, e per i colleghi Consoli stranieri che ho avuto modo di frequentare più assiduamente in questo lungo periodo. Grazie di cuore a tutti!
Abbraccio infine idealmente, insieme a mia moglie Clelia, tutti gli amici personali che hanno allietato questo nostro soggiorno. Ci auguriamo di poter mantenere i contatti con la più gran parte di voi, e magari di incontrarvi di nuovo qui o in Italia.
Vi ringrazio per l´attenzione e per aver partecipato così numerosi alla Festa nazionale italiana; spero davvero che possiate trascorrere in nostra compagnia una piacevolissima serata!”