Le Borse europee peggiorano il loro andamento dopo la diffusione della raffica dei dati macroeconomici statunitensi, tra i quali spicca il tasso di disoccupazione all'8,2% contro l'atteso 8,1%. L'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, cede oltre un punto percentuale e mezzo, con Francoforte che rimane la piazza finanziaria più attaccata dalle vendite (cedendo quasi il 3%). Tenta di tenere Madrid ma Milano scende di oltre un punto e mezzo con Generali e Mediobanca che crescono comunque del 3% e Fiat industria in calo di oltre il 4%. Peggiorano le banche, qualche sospensione al ribasso tra titoli a minore capitalizzazione.
Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: – Londra -1,21% – Parigi -2,11% – Francoforte -2,98% – Madrid -0,64% – Milano -1,68% – Amsterdam -2,41% – Stoccolma -2,43% – Zurigo -1,34%
SPREAD ITALIA SFIORA 480, DECENNALE RENDE 5,94% – Lo spread italiano sul bund tedesco ha sfiorato i 480 punti e si mantiene sui massimi di giornata, con il rendimento del Btp decennale arrivato al 5,94%. Forte tensione anche sulla Spagna, con il premio di rendimento arrivato a 546 punti a fronte di un tasso decennale del 6,62%.
RISCHIO SU DEBITO ITALIA E SPAGNA A NUOVI RECORD
– Tocca un nuovo record il costo per assicurarsi dal rischio di bancarotta dell'Italia. I credit default swap sul debito italiano sono saliti a 575 punti, secondo i dati di Markit. Nuovo record anche per la Spagna, i cui Cds sono saliti a 609 punti
EUROPA SCIVOLA DOPO DATI USA – Le Borse europee peggiorano il loro andamento dopo la diffusione della raffica dei dati macroeconomici statunitensi, tra i quali spicca il tasso di disoccupazione all'8,2% contro l'atteso 8,1%. L'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, cede oltre un punto percentuale e mezzo, con Francoforte che rimane la piazza finanziaria più attaccata dalle vendite (cedendo quasi il 3%). Tenta di tenere Madrid ma Milano scende di oltre un punto e mezzo con Generali e Mediobanca che crescono comunque del 3% e Fiat industria in calo di oltre il 4%. Peggiorano le banche, qualche sospensione al ribasso tra titoli a minore capitalizzazione. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: – Londra -1,21% – Parigi -2,11% – Francoforte -2,98% – Madrid -0,64% – Milano -1,68% – Amsterdam -2,41% – Stoccolma -2,43% – Zurigo -1,34%
REHN, EUROZONA RISCHIA SPACCARSI SENZA RIFORME – "Alla luce di ciò che sta succedendo e con l'attuale struttura, l'Eurozona corre il rischio concreto di disintegrarsi". E' il monito che lancia da Helsinki il commissario Ue, Olli Rehn, sottolineando, secondo quanto riporta Bloomberg, l'importanza di procedere con le riforme.
WSJ, AZIENDE SI PREPARANO AL PEGGIO PER GRECIA E EURO – Le aziende si preparano al peggio: l'impatto di un'uscita della Grecia dall'area euro non è prevedibile e le multinazionali preparano i piani di emergenza. Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che fra le iniziative in atto c'é quella di recuperare i propri soldi. Il timore è che se la Grecia uscisse e tornasse alla sua vecchi valuta, tutti gli euro in circolazione sarebbero convertiti in dracme e, se questo accadesse, la Grecia si troverebbe a dover imporre dei controlli ai flussi di capitale per mantenere fondi nel paese. Heineken sta spostando i propri fondi fuori dalla Grecia e dall'area euro, convertendoli in dollari o sterline. Alcune aziende greche hanno attinto alle loro linee di credito straniere e nazionali in seguito al timore di veder limitato il loro accesso al mercato in caso di uscita della Grecia dall'area euro. Il tour operator Tui e l'inglese Dixons Retail hanno messo a punto piani per tutelare i consumatori e gli asset da eventuali tensioni sociali. Il modello usato è quello sperimentato nella Primavera Araba. La società di consulenza Roland Berger ha messo in guardia i propri clienti sulla possibilità di introdurre nei nuovi contratti quale valuta e quale tassoi di cambio applicare nel caso di uscita della Grecia. In Grecia e in Spagna le aziende chiedono pagamenti anticipati più consistenti, anche il 50% in più rispetto a quelli normalmente usati, oppure una riduzione dei tempi di pagamento a 15 giorni dai 30 attuali.
TOKYO CHIUDE A -1,2%, MINIMI DAL 16 GENNAIO – La Borsa di Tokyo chiude in ribasso dell'1,2%, con l'indice Nikkei che scivola a 8.440 punti, ritoccando i livelli del 16 gennaio scorso. Con questa chiusura in calo, la borsa giapponese conclude una striscia negativa di nove settimane consecutive, la peggiore degli ultimi 20 anni.
ASIA IN CALO SU DUBBI CRESCITA CINA, MALE TAIWAN – Ancora una seduta in ribasso per le Borse asiatiche, che stanno accusando lo scivolone su base mensile peggiore dal 2008 a oggi. Particolarmente deboli le piazze finanziarie di Tokyo (-1,2%) e Taiwan (-2,6%) che accusano più delle altre la frenata delle stime di crescita dell'economia cinese, a partire dal tasso di fiducia dei manager salito meno delle previsioni. La Borsa giapponese paga i forti cali dei gruppi dell'industria pesante e della chimica, mentre qualche acquisto si registra sui marchi dell'elettronica, come Olympus, che è salito del 3,4%. A Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l'avvio dei loro settori in Europa, male diverse società delle materie prime e dell'energia. Per contro si sono mossi al rialzo alcuni titoli delle telecomunicazioni: Telstra é ad esempio cresciuto del 2,5%.
Fonte: Ansa