Una scossa di magnitudo 3.2, registrata dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 03.47, è stata avvertita dalla popolazione nelle province di Modena, Reggio Emilia e Mantova. L'evento sismico è stato localizzato a una profondità di 8.3 km. Le località più vicine all'epicentro sono: Rolo (Re), Novi di Modena, San Possidonio e Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena, e Moglia, in provincia di Mantova. Sono in corso verifiche da partre della Protezione Civile per accertare eventuali danni a persone o cose.
SOSPESI PAGAMENTI BOLLETTE LUCE, GAS E ACQUA – L'Autorità per l'energia ha disposto la sospensione del pagamento delle bollette di luce, gas e acqua nelle zone dell'Emilia colpite dal sisma. La sospensione riguarda le fatture "emesse o da emettere a partire dal 20 maggio", data della prima forte scossa.
IERI FORTE SCOSSA NEL RAVENNATE. SQUINZI, STOP AZIENDE DI 4-6 MESI – La scossa che non ti aspetti arriva all'alba, otto minuti dopo le 6: magnitudo 4.5, epicentro in Adriatico al largo di Ravenna e ad una profondita' di 25,6 km. Tutt'altra area, quindi, rispetto alla pianura emiliana stremata dopo piu' di due settimane. Il sisma e' stato avvertito in tutta la Romagna, ma anche a Bologna e, dalla parte opposta, lungo la costa marchigiana, da Pesaro ad Ancona. Nessun danno di rilievo, hanno confermato fin da subito i controlli, ma ora i timori riguardano la stagione balneare, che sta muovendo i primi passi.
In Emilia intanto, dove domani (oggi, ndr) e' attesa la visita nelle zone terremotate del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, tra le preoccupazioni principali ci sono il lavoro e le attivita' industriali: secondo un bilancio ancora provvisorio stilato dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sono almeno 500 le aziende con gravi lesioni, oltre diecimila i posti di lavoro a rischio, e c'e' ''la minaccia che si perdano filiere importanti''. Ma tra gli imprenditori c'e' ''la voglia di ripartire al piu' presto''. Nel Modenese, terra di eccellenza in settori come l'agroalimentare, motoristico, biomedicale, tessile e ceramico, sono tante le aziende che hanno gia' fatto arrivare container per poter ospitare gli uffici e ripartire al piu' presto.
Anche Coldiretti fa i conti: ''Circa 700-800 milioni di danni per il settore, 400 solo per le strutture, fienili, stalle e magazzini'', spiega il presidente Sergio Marini. Sono 7.000 le aziende agricole colpite dal terremoto, 2.000 in modo grave, mentre ''sono 8.000 nell'intera filiera agroalimentare i posti di lavoro a rischio''. La Protezione civile (il cui Servizio nazionale ha messo in campo 5.000 persone) ha fornito nel primo pomeriggio, tramite la Regione, le cifre aggiornate del dopo-terremoto: in Emilia Romagna sono oltre 14.000 i cittadini assistiti nei 34 campi allestiti, nelle 48 strutture al coperto, negli alberghi e nei campeggi messi a disposizione attraverso la convenzione stipulata con Federalberghi e Asshotel. E sono piu' di 2.600 i sopralluoghi fatti dalle squadre di rilevatori in edifici pubblici e privati. Di questi, poco piu' di mille sono stati classificati agibili, 496 temporaneamente inagibili, 174 parzialmente inagibili, 52 'temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti' e 893 inagibili. Qualcuno ha lasciato il sisma in Emilia, allontanandosi dalla zona per cercare un po' di quiete, e lo ha ritrovato in Romagna: stessa struttura ma nuova faglia, nessun legame con le scosse del 20 e del 29 maggio, spiegano i sismologi. Ma la paura resta la stessa.
Timori anche sul turismo, che sta riaprendo i battenti. Fortunatamente la scossa di questa mattina non ha provocato danni ai monumenti ravennati, da Sant'Apollinare in Classe al Mausoleo di Teodorico, e nemmeno al polo chimico o alle piattaforme offshore per l'estrazione del gas metano poste ad alcuni chilometri dalla costa. E nessuna vacanza e' stata per ora disdetta, precisa il sindaco Fabrizio Matteucci, replicando indirettamente a Federviaggio, secondo cui invece gli effetti sui flussi turistici rischiano di essere seri: le prenotazioni – dice il presidente Luca Patane' – ''sono ferme'' e soprattutto soffrono il mercato tedesco e tutti quelli intercontinentali. Scende in campo anche il presidente della Regione, Vasco Errani: ''Non dobbiamo creare allarmismi – dice -. Le coste e le strutture attrattive della Riviera sono pienamente attive e offrono una straordinaria ospitalita'. Sono tanti i segnali che ci dicono che questa terra sta reagendo. Sono le persone che vogliono riappropriarsi della propria vita, sono le imprese che vogliono ripartire, sono i sindaci che stanno facendo un lavoro straordinario''. E' c'e' il concerto del 25 giugno a Bologna con tanti artisti emiliani – da Zucchero alla Pausini, da Ligabue a Cesare Cremonini – per contribuire alla raccolta di fondi per la ricostruzione: per Errani e' ''un segnale importante''. (ANSA)