(di Renato Botto e Alessandra Moneti)
TORINO – Taglio del nastro ed e' gia' pienone di folla, tante le scolaresche e gli operatori, al Salone del Gusto-Terra Madre, due eventi in uno negli spazi di Lingotto Fiere e dell'Oval. Sono piu' di mille gli espositori provenienti da 100 Paesi, con un' enoteca ricca di oltre 1200 vini e con un cooking show di 50 chef. Ai fornelli i grandi nomi, dal numero uno, Massimo Bottura, alla grande tradizione di Romano Tamani del ristorante Ambasciata di Quistello (Mantova), fino al talento d'Abruzzo, Niko Romito.
''Questo e' il punto di partenza – ha detto alla cerimonia di inaugurazione il fondatore di Slow Food Carlo Petrini – per fare diventare Salone del Gusto-Terra Madre il piu' grande appuntamento dell'enogastronomia e dell'alimentazione nel mondo.
Con 100 Paesi siamo solo all'inizio di una straordinaria avventura''. Sviluppo, quindi, ma in un'ottica di sostenibilita'. Parte infatti dalla kermesse torinese l'allarme per un pianeta che rischia di rimanere senza foreste: solo in Vietnam ne sono sparite oltre il 54%. Da qui la proposta di Vandana Shiva, storica attivista indiana e vicepresidente di Slow Food, di ''passare all'agroforestry, cioe' a piantare alberi nelle aree agricole perche' e' dalla coabitazione tra foreste e coltivazioni che nascono le produzioni migliori e gli ambienti sociali piu' integrati''.
Molti i momenti didattici, dalle piante aromatiche italiane alla frutta di stagione, promossi dal ministero delle Politiche agricole e dal Cra per i bambini delle scuole primarie. E tanta attenzione per i giovani, le nuove leve di un comparto che, come sottolineato da Coldiretti, in eta' compresa tra i 18 e i 34 anni, sogna (ben il 50%) di aprire un agriturismo. Un desiderio che sta prendendo forma nei registri delle Camere di Commercio, dove, nel secondo trimestre 2012, sono cresciute del 4,2% le imprese individuali di giovani agricoltori. ''E' finito il periodo storico in cui i giovani lasciavano la campagna per un posto in fabbrica'', dice il ministro delle Politiche agricole Mario Catania nel sottolineare che l'agricoltura ''e' l'unico settore a registrare segni positivi nell'occupazione giovanile.
Lo conferma l'Istat ma e' una tendenza che colgo anche nella dinamiche culturali del Paese. Un tempo – osserva il ministro – era impensabile, oggi c'e' un atteggiamento psicologico diverso: ci sono giovani coppie che guardano con interesse al lavoro agricolo e si spostano dalle citta'. La risposta migliore che possiamo fornire alle nuove generazioni – conclude Catania – e' dare una redditivita' adeguata a questa nuova voglia di far impresa tra i campi''.
Fonte: Ansa