Sono state attivate per un falso allarme le sirene udite stamane nella zona di Ashqelon: lo ha affermato un portavoce militare israeliano. Ma abitanti della zona, citati dal sito Ynet, affermano egualmente di aver udito una esplosione avvenuta nell'estremità settentrionale della striscia di Gaza, a ridosso del territorio israeliano.
Nelle ultime ore sono cessati i lanci di razzi palestinesi verso Israele e le incursioni dell'aviazione israeliana nella Striscia di Gaza. Grazie al cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti e dall'Egitto, per la prima volta in nove giorni dalle due parti della linea di demarcazione la popolazione ha trascorso una nottata tranquilla. In Israele, tuttavia, le misure di sicurezza vengono ancora mantenute. Come nei giorni scorsi le scuole che si trovano a distanza inferiore a 40 chilometri dalla striscia di Gaza restano chiuse. Le decine di migliaia di riservisti schierati ai bordi della striscia di Gaza sono ancora nelle loro posizioni. Saranno gradualmente rilasciati, ha previsto il ministro della difesa Ehud Barak, nei prossimi giorni se la calma non sarà infranta.
Hamas ha proclamato una 'Giornata nazionale di vittoria' in seguito alla tregua con Israele mediata da Stati Uniti ed Egitto con la quale spera di aver ottenuto fra l'altro un significativo allentamento del blocco alla Striscia. Stanotte decine di migliaia di persone hanno festeggiato nelle strade di Gaza, dove si sono sentiti spari in aria in segno di giubilo e dove sono stati distribuiti dolciumi. Nella popolazione si avverte già un senso profondo di sollievo per la fine dei bombardamenti israeliani in cui, secondo stime provvisorie, hanno perso la vita circa 160 palestinesi, fra cui molti civili e bambini. Ingenti i danni materiali alle abitazioni, agli uffici di governo e alle infrastrutture.
"L'avventura israeliana a Gaza è fallita" ha detto il leader di Hamas Khaled Meshaal in una conferenza stampa al Cairo, sottolineando che le due condizioni poste da Hamas, stop agli omicidi mirati e all'invasione sono state inserite nell'accordo di cessate il fuoco.
Israele e Stati Uniti coopereranno nella lotta contro il traffico di armi attraverso il Sinai verso Gaza "che provengono per lo più dall'Iran". Lo ha annunciato il premier Benyamin Netanyahu, riferendo di un colloquio odierno con il presidente Barack Obama e confermando l'accordo sul cessate il fuoco.
Il presidente Barack Obama ha parlato con il premier israeliano Benyamin Netanyahu e ha "espresso apprezzamento" per "i suoi sforzi nel lavorare con il nuovo governo egiziano per raggiungere un cessate il fuoco sostenibile e una soluzione più duratura al problema". Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha telefonato stasera al presidente degli Stati Uniti Barack Obama e lo ha informato di aver accettato il suo consiglio – di Obama – "di dare una chance alla proposta egiziana per un cessate il fuoco". Netanyahu ha poi ringraziato Obama.
L'Egitto lavorerà con tutte le parti per "controllare l'applicazione dell'accordo sull'introduzione della calma a Gaza".
Intanto stamani un attentato a bordo di un autobus a Tel Aviv ha causato almeno 8 feriti e ha messo una pesante ipoteca sui tentativi della diplomazia internazionale di arrivare a un accordo di tregua tra Israele e Hamas. Governo israeliano e polizia non hanno dubbi, si è trattato di un attentato: una bomba sarebbe stata piazzata in una borsa all'interno dell'autobus, dove – secondo la tv Canale 10 – non sono stati trovati cadaveri. Gli agenti si sono subito messi a caccia dell'attentatore per le strade di Tel Aviv aiutati da un elicottero. Del resto, Hamas lo aveva annunciato. Solo due giorni fa, un macabro video delle Brigate Ezzedin al Qassam aveva minacciato di tornare a colpire Israele con i kamikaze "nei caffé, alle fermate dell'autobus". L'attentato arriva a una settimana dall'inizio dell'offensiva israeliana 'Colonna di nuvola' nella Striscia di Gaza per fermare il lancio di razzi palestinesi su Israele.
Un'operazione che ha già causato oltre 120 morti tra i palestinesi e 5 tra gli israeliani. E arriva in un momento delicatissimo sul fronte diplomatico che lavora a un accordo per la tregua. In questi giorni fanno la spola tra le varie città mediorientali il segretario dell'Onu Ban Ki-moon e Hillary Clinton. Ieri il segretario di Stato Usa ha incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu e ha ribadito che "l'obiettivo deve essere una soluzione duratura" e che la tregua – almeno fino a prima dell'attentato di oggi a Tel Aviv – potrebbe arrivare "nei prossimi giorni".
Stamani Clinton si è recata a Ramallah dove al presidente dell'Anp Abu Mazen ha chiesto – senza ottenerlo – un rinvio della richiesta all'Assemblea generale dell'Onu (con voto previsto per il 29 novembre) di un upgrading dello status dell'Anp, richiesta che rischia di mettersi di traverso a ogni attuale tentativo di porre fine al bagno di sangue. La missione dell'inviata di Obama proseguirà nel pomeriggio al Cairo. Intanto la notte è proseguita tra raid israeliani e lanci di razzi palestinesi. L'esercito dello Stato ebraico ha riferito su Twitter di aver colpito oltre 100 siti terroristici, compreso il ministero della sicurezza interna di Gaza, usato da Hamas come base di comando. In mattinata cinque razzi sono stati lanciati in direzione di Ashkelon, nel sud di Israele, di cui tre sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome.
L'attentato di Tel Aviv rappresenta "la naturale reazione all'aggressione israeliana di Gaza": lo ha affermato Fawzi Barhum, un portavoce di Hamas, senza tuttavia rivendicare la paternità dell'attacco. "Avevamo avvertito nei giorni scorsi della eventualità di attentati in Israele, tanto più mentre i nostri civili continuano a morire" ha affermato Barhum. Fonti locali aggiungono che dal minareto di una moschea sarebbe giunta una rivendicazione dell'attentato: ma finora questa notizia non trova conferma.
Due rivendicazioni dell'attentato apparse su internet destano perplessità in Israele e a Gaza. La prima giunge dalle 'Brigate Jihad Jibril del Fronte popolare per la liberazione della Palestina', la seconda dalle 'Brigate dei martiri di al-Aqsa', braccio armato di al-Fatah. Le 'Brigate Jihad Jibril del Fronte popolare per la liberazione della Palestina', viene spiegato da Gaza, sono un' organizzazione legata alla Siria quasi sconosciuta sia in Cisgiordania che a Gaza, dove conta un numero esiguo di sostenitori. Sulla seconda rivendicazione, citata da alcuni mezzi di comunicazione in Israele, giunta dalle 'Brigate dei martiri di al-Aqsa', braccio armato di al-Fatah, finora non ci sono altri elementi che confermino che sia genuina, anche se alcuni analisti rilevano che nella zona di Jenin (Cisgiordania settentrionale) le Brigate al-Aqsa sembrano aver ripreso di recente la attività armata dopo anni di inattività.
Almeno quattro persone sono rimaste uccise oggi in due attacchi aerei separati condotti da Israele nel nord della striscia di Gaza. Nel primo attacco, nella via Saftawi, sono rimasti uccisi un padre con due figli (un maschio e una femmina). Nel secondo, nella località di Beit Hanun, è morta una persona finora non identificata.
Un bambino di circa due anni è rimasto ucciso oggi nel corso di un bombardamento israeliano in un edificio nel centro di Gaza. Lo riferiscono fonti locali secondo le quali nel palazzo ci sono in prevalenza uffici.
Fonte: Ansa