Il premier smentisca che il governo ha intenzione di aumentare l’Iva ad ottobre. A chiederlo a gran voce e’ il Pdl con Renato Brunetta, capogruppo alla Camera. “E’ bastata la visita di un giorno a Roma del commissario per gli Affari economici e monetari dell’Ue, Olli Rehn, con le sue inopportune dichiarazioni, – afferma – che tutti adesso reputano inevitabile l’aumento dell’Iva a ottobre (pare che anche qualcuno all’interno del governo se ne sia convinto)”.
“Eppure, gli impegni del presidente del Consiglio, Enrico Letta, nel discorso su cui ha ottenuto la fiducia delle Camere lo scorso 29 aprile – ricorda – erano chiari: ‘ rinunciare all’inasprimento dell’Iva’; ‘ superare l’attuale sistema di tassazione della prima casa’; ‘ generale riduzione del costo del lavoro e del peso fiscale'”. Brunetta sottolinea che si tratta di “Provvedimenti complementari l’uno all’altro e non alternativi. Per i quali, tra l’altro, il Popolo della liberta’ ha fornito al governo ipotesi di copertura piu’ che sufficienti. A questo punto – conclude – la risposta spetta solo a Enrico Letta e non a inutili epigoni del Partito democratico o di Scelta Civica. Siamo convinti che il presidente del Consiglio onorera’ gli impegni presi”.
MATTEOLI, NON SIAMO UN PROTETTORATO UE
“Ci aspettiamo una chiara smentita del presidente del Consiglio rispetto al ventilato aumento dell’Iva. Gli impegni si rispettano, a maggior ragione quelli presi con gli elettori e con il Parlamento. Ci auguriamo che il governo assuma decisioni politiche, avendo come priorita’ gli interessi dei cittadini e delle imprese non i buoni rapporti con certi eurocrati che considerano l’Italia un protettorato piuttosto che uno Stato fondatore dell’Ue” dichiara il senatore del Pdl e presidente della Commissione Lavori pubblici di palazzo Madama, Altero Matteoli.
COLANINNO, PDL GIOCA A SCARICABARILE
Matteo Colaninno, responsabile Economia della segreteria nazionale del Pd rilancia: “La politica economica dovrebbe essere una sfida di comune responsabilita’ tra le forze di maggioranza. Il PDL pensa invece di giocare allo scaricabarile, di fare semplicemente campagna elettorale, come ha fatto sulla vicenda Imu, intestandosi uno sforzo e un risultato comune. Al Presidente Brunetta dico che la sfida lanciata a Letta e Saccomanni su Imu e Iva e’ una sfida comune, riguarda noi ma riguarda anche lui”.
GASPARRI, AUMENTO SCELTA OTTUSA. GOVERNO CAMBI STRADA
“E’ un dovere del governo evitare l’aumento dell’Iva. Se si proseguisse con questa scelta ottusa i consumi e le spese di famiglie e imprese diminuirebbero, e gli incassi dello Stato crollerebbero. Sarebbe un suicidio seguire l’arroganza di eurocrati che vengono nel nostro Paese a dettar legge dopo aver fatto danni in Europa. Cambiamo strada subito” dichiara da parte sua Maurizio Gasparri (Pdl), vice presidente del Senato.
CODACONS, DOPO PRIMO AUMENTO MINOR GETTITO PER 6,5 MLD
“Aumentare l’Iva non solo avrebbe effetti nefasti sulle famiglie gia’ sul lastrico, ma sarebbe un suicidio anche al fine di risanare i conti pubblici”. Lo afferma il Condacons, secondo cui “la dimostrazione e’ nei dati ufficiali. Il gettito Iva, nei primi 7 mesi dell’anno”, sottolinea una nota, “e’ gia’ calato del 5% (-2.944 milioni). La ragione e’, ovviamente, nella riduzione degli scambi interni. Dal settembre 2011 – ossia da quando c’e’ stato il primo incremento dell’aliquota dal 20 al 21% – alla fine del 2012, il calo del gettito Iva e’ stato di 3,5 miliardi. Il crollo complessivo, quindi, dal primo incremento dell’aliquota ad oggi, e’ stato di quasi 6,5 miliardi di euro”.
SCHIFANI, DA AUMENTO PIU’ DANNI CHE VANTAGGI
“L’aumento dell’Iva porterebbe piu’ danni che vantaggi. Ci auguriamo che le anticipazioni della stampa vengano presto smentite dai fatti. Piu’ che seguire i consigli dell’Europa, e’ tempo di far prevalere il buon senso sulla logica del rigore, senza penalizzare i consumatori e le attivita’ produttive” ha chiosato il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani. (Agi)