Dure polemiche tra il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e i sindacati che non hanno gradito la denuncia del Governatore contro “l’immobilismo della politica e della societa'”. Il governatore della Banca d’Italia, in occasione della celebrazione del centenario della nascita di Guido Carli ha rilevato che “i movimenti della politica, del corpo sociale sono apparsi impediti e l’azione e’ risultata largamente insufficiente rispetto al bisogno” aggiungendo Le conseguenze dell’immobilismo sono pero’ diverse da quelle che si manifestavano negli anni settanta: mentre allora era l’inflazione, oggi e’ il ristagno”.
Immediate le repliche dei vertici sindacali. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha usato parole durissime. “Ci sono alte autorita’ – ha detto – che spesso parlano a vanvera, non si deve fare di tutto un erba un fascio, e questo purtroppo e’ anche il comportamento di alte autorita’. Ci sono sindacati e sindacati, imprese e imprese, e associazioni imprenditoriali e associazioni imprenditoriali: vero e’ – ha aggiunto – che le massime autorita’ devono stare molto attente a come parlano perche’ stanno diventando loro un problema. Stanno gridando allo sfascio e stanno diventando loro gli untori del populismo italiano”.
“Mi sembra – ha osservato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso – un riproporre di ricette che hanno gia’ mostrato il loro fallinento”. “Il governatore della Banca d’Italia – ha aggiunto Camusso – richiamando Carli ha riprodotto un vecchio concetto dei ‘lacci e lacciuoli’. Quella, se non erro, era esattamente la stagione nella quale il paese ha cominciato a disinvestire sul lavoro, a precarizzarlo determinando cosi’ un lungo percorso di riduzione dei costi e degli investimenti e un abbassamento dei salari dei lavoratori.
Non mi pare che questo abbia prodotto una qualita’ dello sviluppo del nostro paese, altrimenti – ha concluso Camusso – non avremmo una crisi italiana dentro la crisi finanziaria mondiale”.
Secondo il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, la Banca d’Italia, come azionista della Bce, non ha gestito nel modo migliore la crisi, come dimostrerebbe il numero di disoccupati in Europa, decisamente superiore a quello degli Stati Uniti. “Hanno fatto delle politiche per le quali meta’ dei giovani non hanno lavoro”, ha detto ancora Angeletti.(AGI)