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Opposizioni sull’Aventino

13 de fevereiro de 2015 - Por Comunità Italiana

“La riforma sarà sottoposta a referendum. Vedremo se la gente sarà con noi o con il comitato del no guidato da Brunetta, Salvini e Grillo”. E’ la sfida lanciata su twitter da Matteo Renzi alle opposizioni. “Da anni la politica non fa le riforme. Noi ascoltiamo tutti ma non ci facciamo ricattare da nessuno. Avanti. Questa è #lavoltabuona”. Così, su Twitter, Matteo Renzi. Renzi, a quanto si apprende da fonti parlamentari, starebbe pensando di andare alla conta all’assemblea del Pd mettendo al voto la sua relazione che impegna i dem ad andare avanti nell’approvazione delle riforme anche senza la presenza delle opposizioni in Aula, linea che la minoranza chiede di ripensare.

“Abbiamo votato nel nostro gruppo ed abbiamo deciso di abbandonare l’Aula come segno di responsabilità vero”. Lo annuncia alla Camera il capogruppo di Fi che a Pd e governo lancia un appello: “per l’amor di Dio, ripensateci!”. “Abbiamo chiesto di essere ricevuti ed il presidente della Repubblica ci ha fatto sapere che da martedì prossimo ci riceverà gruppo per gruppo”. Lo afferma Renato Brunetta, capogruppo di Fi nel corso di una conferenza stampa alla Camera.

Scontro tra governo e opposizioni sulle riforme. Il Moimento cinque stelle, la Lega e Sel, dopo una riunione dei capigruppo che non ha portato a una mediazione annunciano che lasceranno i laori dell’Aula. Dura la replica del premier Matteo Renzi che di fronte all’assemblea dei parlamentari del Pd ribadisce che non cederà ai ricatti e a all’attacco delle opposizioni: Vogliono bloccare il governo”. Ma dalla sinistra Dem arriva un appello a fermarsi.

“Abbiamo convenuto come opposizioni di uscire dall’Aula per denunciare la deriva autoritaria della riforma costituzionale e della legge elettorale che hanno assunto”, lo afferma Renato Brunetta in conferenza stampa alla Camera con i capigruppo di tutte le opposizioni. Il Movimento Cinque stelle arriverà alle 17. “Ieri sera alle due di notte il premier è venuto a fare il bullo in quest’Aula in un momento delicato e drammatico. Potrà convincere i suoi ma non noi”, ha aggiunto Brunetta. “Altro che Aventino, vedranno i sorci verdi. Pensiamo solo ai decreti in corso di esame in Parlamento”.

Dopo una seduta notturna tesa e culminata in una rissa tra i parlamentari di Pd e Sel in mattinata, su richiesta di Lega ed Fi è stata convocata una capigruppo per il prosieguo dei lavori al termine della quale Lega, Sel e Movimento cinque stelle hanno annunciato che non parteciperanno più ai lavori sul provvedimento. “Queste riforme se le votano da soli”, hanno detto. “Le votiamo anche da soli ma speriamo di no”, la replica dei Dem. Bisogna evitare che sia presente solo una parte dell’Aula – è l’appello della Boldrini. Forza Italia comunicherà in una conferenza stampa le sue decisioni dopo la fine della riunione del gruppo parlamentare del Pd.

Renzi va all’attacco – “Abbiamo cercato una mediazione in tutte le sedi. Ora siamo ad un bivio”. Così Matteo Renzi, a quanto si apprende, si è rivolto ai deputati dem aggiungendo che sulle riforme le opposizioni stanno giocando la “partita politica della legislatura” più che occuparsi del “merito”. “Io non mi faccio ricattare e prendere in giro da nessuno”. “Il disegno delle opposizioni non è migliorare l’Italia ma rallentare e bloccare noi”. “Noi andiamo avanti ha detto – abbiamo una responsabilità enorme. C’è un derby tra chi vuole cambiare l’Italia e chi vuole rallentare il cambiamento”. Nelle opposizioni “sta avvenendo un gigantesco regolamento di conti”

Il premier, ‘Ce la votiamo da soli? Problema loro – “Se la minaccia è ‘ve la votate da soli’ è un problema loro. Se passa la logica per cui l’ostruzionismo blocca il diritto e dovere della maggioranza di fare le riforme è la fine”. Così Renzi, in assemblea Pd, aggiungendo: “Come non mi sono fatto ricattare da Berlusconi per il Colle,non mi faccio ricattare da Grillo sulle riforme”.

Minoranza Dem, fermiamoci – La minoranza del Pd è pronta a chiedere a Matteo Renzi una pausa di riflessione nel caso in cui le opposizioni decidessero di lasciare l’Aula sulle riforme. “E’ una scelta politica” votare le riforme da soli, ha detto Rosy Bindi nell’assemblea del Pd sospesa per la ripresa dei lavori dell’Aula.

M5s, Lega e Sel via da Aula – “M5S uscirà dall’aula della Camera. Queste riforme se le votano da soli. Sarà uno smacco per l’Italia”: lo annuncia Francesca Businarolo (M5S), considerato che “la capigruppo non ha cambiato nulla”. Anche i deputati di Sel e della Lega resteranno fuori dall’aula della Camera durante l’esame delle riforme costituzionali: e’ quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo.

Conferenza stampa Fi – Prima di entrare il capogruppo Fi Renato Brunetta ha fatto sapere che “se ci dovesse essere un irrigidimento da parte della maggioranza tutte le opposizioni hanno già deciso di uscire dall’Aula”. L’esponente azzurro ha fatto sapere di essere in contatto con il Quirinale e di avere chiesto al presidente segretario generale del Quirinale, Donato Marra, la disponibilità del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a ricevere una delegazione delle forze parlamentari di minoranza della Camera. Anche la minoranza Dem è in subbuglio, è in corso una riunione del gruppo parlamentare del Pd con Renzi.

Blog Grillo, è la notte dalla democrazia – Qui non si tratta più di difendere la Costituzione, si tratta di difendere le istituzioni che si stanno sgretolando sotto i nostri occhi. E’ la notte della democrazia, e non si vede luce. Il Parlamento è nel caos. Un uomo solo al comando, e poi tutti contro tutti”. Così il blog di Grillo che pubblica l’intervento in Aula di Roberto Fico che definisce “intervento storico a memoria di un gruppo compatto di cittadini che hanno combattuto fino in fondo al grido di “Onestà!”, mentre il Paese sprofondava”. Il post è commentato da una foto che ritrae la Morte con una falce che sostiene il simbolo del Pd.

Appello Boldrini – “Prendo atto che manchi una visione condivisa, ma bisogna evitare il peggio: e cioè un epilogo in cui solo una parte dell’Aula sia presente”. Lo dice la presidente Laura Boldrini ai capigruppo di Montecitorio. Boldrini ricorda che per fermare la seduta fiume serve “l’accordo unanime dei capigruppo”.

La maratona notturna

Prima l’accordo sfiorato tra M5s e Pd, poi la bagarre in Aula e infine la “rissa a sinistra”, con scazzottata tra deputati di Sel e di Pd. E’ quello che ha riservato la seduta notturna della Camera dedicata alle riforme, la seconda della seduta fiume decisa mercoledì sera dalla maggioranza. Con il premier Matteo Renzi che, di ritorno da Bruxelles è arrivato all’una e mezza di notte a Montecitorio per seguire i lavori.(ANSA)

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.