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Un rincontro com l’America Latina

18 de junho de 2015 - Por Comunità Italiana
Un rincontro com l’America Latina

Un rincontro com lAmerica LatinaDurante la sua visita istituzionale in America Latina, la presidente della Camera dei Deputati ha colto l’occasione per incontrarsi con le comunità italiane e ringraziarle in nome dello stato italiano

Quando aveva poco più di 19 anni, Laura Boldrini, l’attuale presidente della Camera dei deputati ha attraversato l’oceano e dalla sua regione Marche è andata in America Latina e più precisamente in Venezuela. Lì ha lavorato in una piantagione di riso, una finca de arroz, dove i campesinos lavoravano in condizioni veramente molto difficili. Adesso, a 54 anni, Boldrini è ritornata nel continente latino, questa volta come presidente della Camera dei deputati in visita istituzionale dal 21 al 30 maggio e ha fatto tappa in Argentina, Cile e Brasile, ma non si è dimenticata di quel lontano viaggio nel 1981.
— Quell’esperienza quando ero giovanissima mi ha fatto capire come la povertà è un meccanismo autopoietico che si riproduce e per interromperlo ci vuole solo una cosa, l’istruzione perché senza non si esce dalla spirale della povertà. La mia passione per il mondo è nata in Venezuela e ha condizionato molto il mio futuro, perché poi ho voluto lavorare negli organismi internazionali e se non avessi fatto quell’esperienza oggi non sarei qui e se sono presidente della Camera è perché quella Camera ha voluto riconoscere i valori che io rappresento — ha dichiarato a Comunità durante la sua tappa a Rio de Janeiro.
In meno di due settimane e con un’agenda molto fitta, Boldrini ha viaggiato per i tre Paesi e ha invitato i vari presidenti dei parlamenti ad aderire al primo Forum interparlamentare Italia-America Latina che si terrà a Roma il 5 e 6 ottobre e si concluderà con una visita a Expo 2015 a Milano. Secondo la presidente, sarà un’occasione importante per mettere a punto risposte comuni dei Parlamenti nella lotta alle disuguaglianze e per capire come difendere i diritti dei cittadini nell’epoca della globalizzazione e rispondere alle sfide della cosiddetta antipolitica.
A Buenos Aires Boldrini si è incontrata con il presidente della Camera dei deputati dell’Argentina, Julian Dominguez, a Santiago del Cile con il presidente della Camera dei deputati, Marco Antonio Nunez e a Brasilia con il suo omologo brasiliano, Eduardo Cunha. In Argentina la presidente ha conversato con le abuelas e madres de Plaza de Mayo,  ha visitato il progetto Ellas hacen in favore di donne disagiate e ha conosciuto i rappresentanti del Laboratorio di Idee Italia-Argentina. In Cile, oltre a visitare i luoghi della memoria del regime di Pinochet, ha incontrato la senatrice Isabel Allende e ha avuto un colloquio con la presidente cilena, Michelle Bachelet, la quale ha ringraziato per quello che fece l’Italia per gli esuli cileni durante la dittatura.

Quattro giorni nel gigante sudamericano, dove Boldrini ha alternato incontri politici a riunioni con le comunità italiane
La visita in Sudamerica non è stata solo tracciata nell’ambito istituzionale, ma ha anche avuto una parte dedicata al sociale, con una particolare attenzione alle tante comunità di italiani che vivono in queste tre nazioni.
— Un Paese non lo si capisce solamente con le visite istituzionali, ma andando a vedere come si vive in quei luoghi e in Brasile, a Rio de Janeiro in particolare ho trovato una città molto viva e capace di rinnovarsi, ho visitato dei progetti in cui al centro di tutto c’è la formazione, la cultura e la scuola e questo penso che sia lo snodo primario per arrivare allo sviluppo di un Paese, investire sulla scuola — ha spiegato Boldrini durante la sua visita al progetto di don Enrico Arrigoni Cantinho da Natureza che si occupa dell’educazione dei bambini della favela di Morro dos Cabritos,  a Copacabana.
La prima tappa brasiliana infatti è stata a Rio de Janeiro il 27 maggio dove la presidente è stata invitata a conoscere l’Ong ParaTi a Vila Canoas, fondata 25 anni fa da Franco Urani e dalla moglie, Giuliana Marcon e oggi diretta dalla figlia Lidia Urani. Il padre Franco, purtroppo scomparso nel 2009, era stato il primo presidente della Fiat Brasile e Sudamerica fino agli anni 80, quando aveva abbandonato il lavoro imprenditoriale per occuparsi esclusivamente, insieme alla sua famiglia, di aiuti ai bambini della favela che era cresciuta proprio intorno alla sua villa.
— È stato un piacevole riconoscimento istituzionale, soprattutto del lavoro umanitario trentennale della famiglia Urani. Ed è stato un riconoscimento per tutti noi e per il nostro gruppo per la capacità di far incontrare due mondi distanti, come una favela di gente povera e istituzioni dello Stato — ha commentato Mauro Villone, vicepresidente dell’Ong e compagno di Lidia con cui si occupa di vari progetti educativi destinati a circa 300 bambini. Boldrini ha promesso di scrivere all’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, per illustrarli ParaTi, nato da un antico dirigente dell’azienda, affinché valuti un possibile intervento di sostegno.
Prima di visitare un altro progetto educativo, Boldrini si è riunita a pranzo con l’Ambasciatore italiano in Brasile, Raffaele Trombetta, il Console generale a Rio, Riccardo Battisti e il Segretario alla Sicurezza dello Stato di Rio de Janeiro, Mariano Beltrame. Quest’ultimo ha illustrato il programma di sicurezza pubblica chiamato Unidade de Polícia Pacificadora (UPP) impiantato dalla fine del 2008 nelle favelas di Rio con l’obiettivo di recuperare le comunità dominate dal traffico di droga, garantendo una prossimità tra lo Stato e la popolazione. Boldrini ha visto concretamente gli effetti positivi dell’UPP quando ha conversato con don Arrigoni, il quale le ha raccontato com’era la situazione in passato, quando per raggiungere il suo centro educativo doveva passare davanti a uomini del narcotraffico armati. Don Arrigoni che vive da 27 anni a Rio ha ricevuto la presidente della Camera in un clima di festa con i bambini del Cantinho da Natureza insieme alla Fondazione Avsi, diretta da Paola Gaggini, alle maestre e ai volontari. Boldrini è rimasta entusiasta dell’accoglienza e ha definito questi progetti sociali, delle “eccellenze italiane” che le istituzioni devono sostenere, perché fanno onore all’Italia, ma spesso i loro meriti non vengono adeguatamente riconosciuti.
— Nei miei viaggi all’estero cerco sempre di incontrare le comunità italiane perché loro hanno contribuito a fare grande il nostro Paese e hanno contribuito allo sviluppo delle nazioni in cui hanno deciso di vivere. Sono persone che devono assolutamente essere considerate come un valore aggiunto per il nostro Paese e noi dobbiamo essere orgogliosi di loro, quindi dico grazie a tutti gli italiani che nei secoli si sono allontanati dall’Italia e hanno fatto un percorso di dolore perché l’emigrazione è un percorso di dolore, ma poi sono riusciti ad inserirsi nei Paesi di adozione, contribuendo al loro sviluppo, senza dimenticare il loro Paese di origine e hanno tenuto sempre vivo il ricordo — ha dichiarato Boldrini che ha consegnato la medaglia della Camera dei Deputati a don Arrigoni e Lidia Urani per il lavoro svolto.

A Brasilia la presidente della Camera italiana si è incontrata con il suo omologo brasiliano Eduardo Cunha e a San Paolo con l’ex presidente brasiliano Lula
Il 28 maggio la presidente italiana si è recata a Brasilia dove si è incontrata con il suo omologo, Eduardo Cunha, alla Camera dei deputati brasiliana con il quale si è confrontata sul cambiamento del sistema elettorale, tema importante per i due Paesi al momento. Cunha ha commentato i principali punti della riforma politica brasiliana, il sistema elettorale e il finanziamento alle campagne politiche.
— Personalmente, credo che il finanziamento pubblico, quando è ben utilizzato, sia una forma trasparente e democratica, ma il nostro Parlamento ha deciso il modello privato che mi preoccupa. Ci sono alcune incognite. Chi finanzia la politica non lo fa per fare carità, lo fa perché ha degli interessi — ha criticato Boldrini spiegando il nuovo tipo di finanziamento approvato in Italia. Inoltre la presidente ha spiegato che l’Italia sta promovendo una serie di riforme, tra cui quella del lavoro, del Senato e quella costituzionale, su cui si è confrontata con Cunha. Boldrini è stata l’ospite d’onore al pranzo organizzato dalla Camera dei deputati brasiliani a cui hanno partecipato alcuni parlamentari, come Fernando Jordão che ha rappresentato ufficialmente il presidente della Camera di Commercio di Rio de Janeiro, Pietro Petraglia.
Nel pomeriggio la presidente si è incontrata con il deputato brasiliano Alessandro Molon, con il quale ha approfondito la Legge sui diritti internet e con la Ministra per lo Sviluppo Sociale e la lotta alla fame, Tereza Campello.
Il giorno 29 si è recata a San Paolo, ultima tappa del suo viaggio. Di mattina ha aperto la III Giornata Parlamentare Italia-Brasile dedicata alle città sostenibili e sicurezza alimentare presso l’Assemblea Legislativa della Municipalità di San Paolo a cui hanno partecipato parlamentari italiani e brasiliani. In seguito, la presidente italiana si è riunita con l’ex presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva e ha definito l’incontro come “uno dei momenti più significativi del viaggio in Sud America”.
— È contagiosa l’energia che trasmette l’ex presidente del Brasile quando parla delle conquiste del suo Paese nel campo dello sviluppo — ha commentato Boldrini riferendosi al programma Bolsa Familia, lanciato da Lula dieci anni fa all’inizio del suo primo mandato.
I due politici hanno conversato per più di due ore su vari temi, tra cui le riforme politiche in corso nei due Paesi e come combattere le differenze sociali. A pranzo Boldrini si è incontrata con il Gruppo Esponenti Italiani (GEI), entità che riunisce importanti personalità legate all’Italia che operano in Brasile. La presidente ha dedicato il pomeriggio a conoscere la comunità italiana presente a San Paolo incontrandosi con una rappresentanza di giovani professionisti italiani presso il Consolato, con il neo eletto Comites e con i rappresentanti della Camera di Commercio e altre associazioni ed enti italiani. Il viaggio nell’America meridionale si è concluso sabato 30 con la visita al Museo dell’Immigrazione e all’Arsenale della Sapienza, gestito dal Servizio missionario giovani di Torino (Sermig) a San Paolo. Passando per i luoghi dell’antica Hospedaria de Imigrantes, Boldrini ha avuto l’opportunità di ripercorrere un poco la storia delle centinaia di migliaia di immigranti italiani che tra il 1890 e il 1930 venivano ricevuti e visitati in questo edificio prima di andare a lavorare nelle piantagioni di caffè. Oggi una parte dell’Hospedaria è diventato un centro dove i più disagiati, inclusi migranti, oltre a un alloggio e ai pasti, ricevono istruzione e formazione professionale. Boldrini si è dimostrata contenta nel vedere come all’Arsenale della Sapienza convivano “la memoria e il presente di un fenomeno che farà sempre parte della storia dell’umanità”.
— Il Brasile, come gli Stati Uniti, è un Paese cresciuto sulla fusione di tante culture e sul lavoro d’immigrati, giunti soprattutto dall’Europa — ha sottolineato la presidente della Camera durante la visita al Museo dell’Immigrazione nella capitale paulista, concludendo così il suo viaggio in Brasile, dove spera di ritornare. Boldrini è rimasta affascinata dal gigante sudamericano, “un Paese che ha fatto molto anche per abbattere la povertà assoluta, la fame e che, nonostante le difficoltà, spera che possa continuare in questo sforzo che finora ha dato straordinari risultati”.  

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.